ritrovare il gusto del pane buono…
Dobbiamo ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di Dio,
E DEL PANE DELLA VITA
offerti a sostegno di quanti sono suoi discepoli
(Porta fidei 3)
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Dal Vangelo secondo Luca In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
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MARIA TU CHE HAI ATTESO NEL SILENZIO la sua Parola d’amor R./ Aiutaci ad accogliere il Figlio tuo che ora vive in noi Maria, tu che hai portato dolcemente l’immenso dono d’amor
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CANTO A TE, MARIA: Gen Verde -10 Nella casa tua io canto a te, Maria; prendi fra le mani tu la vita mia; accompagna il mio cammino verso Lui sulla strada che hai percorso tu, Maria
-Tu, che hai vissuto nella verità, tu vera donna della libertà, dal cuore tuo l’amore imparerò e nel mondo io lo porterò.
-Resta vicino a me, Madre di Dio, del tuo coraggio riempi il cuore mio; solo l’amore allora mi guiderà, sarò luce per l’umanità.
ESERCIZI SPIRITUALI SERALI
In via 4 Novembre 47, Ore 21 – 22.30
L’INFANZIA DI GESU E LA FEDE DI MARIA
Gli esercizi serali sono aperti a tutti perché Natale sia davvero un…
BUON NATALE CON GESÙ!
«Figlio, perché ci hai fatto questo?
Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
- Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini
- BENEDETTO XVI : Cresceva in sapienza, età e grazia: vero uomo e vero Dio
È importante anche ciò che Luca dice sulla crescita di Gesù non solo in età, ma anche in sapienza. Da una parte, nella risposta del dodicenne si è reso evidente che Egli conosce il Padre – Dio – dal di dentro. Egli solo conosce Dio, … Egli lo riconosce in se stesso. Come Figlio, Egli sta a tu per tu con il Padre. Vive alla sua presenza. Lo vede. È proprio ciò che diventa evidente nella risposta del dodicenne: Egli è presso il Padre, vede le cose e gli uomini nella sua luce. - Tuttavia è anche vero che la sua sapienza cresce. In quanto uomo, Egli non vive in un’astratta onniscienza, ma è radicato in una storia concreta, in un luogo e in un tempo, nelle varie fasi della vita umana, e da ciò riceve la forma concreta del suo sapere. Così appare qui, in modo molto chiaro, che Egli ha pensato ed imparato in maniera umana.
- Diventa realmente chiaro che Egli è vero uomo e vero Dio, come s’esprime la fede della Chiesa. Il profondo intreccio tra l’una e l’altra dimensione, in ultima analisi, non lo possiamo definire. Rimane un mistero e, tuttavia, appare in modo molto concreto nella breve narrazione sul dodicenne – una narrazione che così apre al tempo stesso la porta verso il tutto della sua figura, che poi ci viene raccontato dai Vangeli. (Epilogo: Gesù nel Tempio, pp. 146)
- PER RIFLETTERE… Per noi “crescere” cosa significa e cosa comporta… crescere in quali aspetti? Corpo…intelligenza… sensibilità… relazioni… interiorità… rapporto con Dio…
- Dimensioni della fede come contenuti…(conoscenza?) fede come celebrazione…(preghiera…Sacramenti?) fede come scelte di vita: comandamenti… (cammino spirituale- confessione – rapporti in famiglia – lavoro – chiesa)
- PER NOI “BUON NATALE” COSA VUOL DIRE? propositi e risonanze –
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LA RISPOSTA DI MARIA: “Nell’annunciazione Maria si è abbandonata a Dio completamente. prestando il pieno ossequio dell’intelletto e della volontà. Ha risposto, con tutto il suo io umano, femminile”
- Nella penombra della fede “Maria che per l’eterna volontà dell’Altissimo si è trovata si può dire, al centro stesso di quelle “inaccessibili vie” e di quegli “imperscrutabili giudizi” di Dio, vi si conforma nella penombra della fede, accettando pienamente e con cuore aperto tutto ciò che è disposto nel disegno divino” “Non è difficile notare in questo inizio una particolare fatica del cuore, unita a una sorte di “notte della fede”- quasi un “velo” attraverso il quale bisogna accostarsi all’Invisibile e vivere nell’intimità col mistero”
- Fino alla “spoliazione della fede” sul calvario “Ai piedi della croce, Maria partecipa mediante la fede, allo sconvolgente mistero di questa spoliazione.
CHIARA BADANO:
SE LO VUOI TU, GESU’ …LO VOGLIO ANCH’IO
- Appresa la diagnosi, Chiara non piange, non si ribella: subito rimane assorta in silenzio, ma dopo soli 25 minuti dalle sue labbra esce il sì alla volontà di Dio. Ripeterà spesso: «Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io». Non perde il suo luminoso sorriso; mano nella mano con i genitori, affronta cure dolorosissime e trascina nello stesso Amore chi l’avvicina. Rifiutata la morfina perché le toglie lucidità, dona tutto per la Chiesa, i giovani, i non credenti, il Movimento, le missioni…, Ripete: “Non ho più niente, ma ho ancora il cuore e con quello posso sempre amare”. Alla mamma che le chiede se soffre molto risponde: «Gesù mi smacchia con la varechina anche i puntini neri e la varechina brucia. Così quando arriverò in Paradiso sarò bianca come la neve». Ma il male avanza e i dolori aumentano: «Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io». Chiara si prepara all’incontro: «E’ lo Sposo che viene a trovarmi», e sceglie l’abito da sposa, i canti e le preghiere per la “sua” Messa dove «nessuno dovrà piangere!». E lo «Sposo» viene a prenderla all’alba del 7 ottobre 1990. E’ il giorno della Vergine del Rosario. Queste le sue ultime parole: “Mamma, sii felice, perché io lo sono. Ciao”.
DON ORIONE: una piccola parola illumina il cammino
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Fiat! Pronunciatela questa soave parola, o figli e amici miei, pronunciatela ad ogni respiro. In questi giorni di mortale tristezza, io ve la grido dal fondo dell’anima desolata: Fiat! Fiat! Lavorate questo fango, o mio Dio, dategli una forma e poi spezzatela ancora. O quanti sforzi, Signore, per arrivare sino a questo punto! Ora vi ringrazio dal profondo del cuore! Nelle gioie e nei dolori sarò sempre tuo, o dolcissimo mio amore Gesù. Solitario ed ignorato, come il fiore del deserto, sempre, Signore e Amore soavissimo dell’anima mia, uscirà dalle mie labbra la parola sottomessa di quella che mi hai dato per Madre: Fiat ! Fiat ! Sia fatto di me secondo la tua parola!
- ALLA SCUOLA DI LUCA: Scrivendo il vangelo, cosa si prefiggeva? Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch’io di fare ricerche accurate, su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. (1,1)
- IN ASCOLTO DI BENEDETTO XVI –Da una parte, bisogna domandarsi che cosa intendevano dire con il loro testo i rispettivi autori, nel loro momento storico – è la componente storica dell’esegesi. La seconda domanda del giusto esegeta deve essere: È vero ciò che è stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo lo fa? Mi sono dato premura di entrare in questo senso in dialogo con i testi. Spero che il piccolo libro, nonostante i suoi limiti, possa aiutare molte persone nel loro cammino verso e con Gesù.
- G. Ravasi: E’ un libro che ci coinvolge …sempre attuale: grido delle madri nella strage degli innocenti, che è un grido perenne; è un grido universale, che risuona ancora ai nostri giorni.”. Questo libro non si può ridurre ad una semplice strenna natalizia: “incartare questo libro e queste pagine nella carta per i regali natalizi, con le stelline… No… le pagine dei Vangeli dell’infanzia sono per adulti, adulti nella fede”.
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- PROPOSTE DICEMBRE 2012
15 S SCUOLA DI PREGHIERA H. 16 In via 4 Novembre 47
16 D RITIRO gruppo VDV
17 – 18 – 19 : ESERCIZI SPIRITUALI SERALI ORE 21: L’INFANZIA DI GESU E LA FEDE DI MARIA
23 D S. MESSA H. 10.30
24 L ORE 24 S. MESSA DI MEZZANOTTE
25 M S. NATALE MESSA ORE 10.30
26 M S. STEFANO -MESSA H. 10.30
27 – 30: RITIRO DI FINE ANNO CON QOHELET: TUTTO E’ VANITA’?
30: festa della SANTA FAMIGLIA – LABORATORI EDUCATIVI
31: ORE 18 MESSA E TE DEUM DI RINGRAZIAMENTO – SEGUE CENA FRATERNA
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13 DICEMBRE: SANTA LUCIA, VERGINE E MARTIRE
- Mi rivolgo a te, che vieni dal popolo, dalla gente comune, ma appartieni alla schiera delle vergini. In te lo splendore dell’anima si irradia sulla grazia esteriore della persona. Per questo sei un’immagine fedele della Chiesa. A te dico: chiusa nella tua stanza non cessare mai di tenere fisso il pensiero su Cristo, anche di notte. Anzi rimani ad ogni istante in attesa della sua visita. E’ questo che desidera da te, per questo ti ha scelta.
- Egli entrerà se troverà aperta la tua porta. Sta’ sicura, ha promesso di venire e non mancherà alla sua parola. Quando verrà, colui che hai cercato, abbraccialo, familiarizza con lui e sarai illuminata. Trattienilo, prega che non se ne vada presto, scongiuralo che non si allontani. (S. AMBROGIO) LEGGI TUTTO: + AF4 S. AMBROGIO – LA VERGINE CHE CERCA CRISTO DEF
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Cari amici… Credo che una testimonianza come quella di ASIA BIBI che scrive dal carcere meriti di essere conosciuta … c’è ancora gente come lei capace di tanta forza.
Se mi convertissi sarei libera, preferisco morire cristiana
SCRIVO DA UNA CELLA SENZA FINESTRE
- Mi chiamo Asia Noreen Bibi. Scrivo agli uomini e alle donne di buona volontà dalla mia cella senza finestre, nel modulo di isolamento della prigione di Sheikhupura, in Pakistan, e non so se leggerete mai questa lettera. Sono rinchiusa qui dal giugno del 2009. Sono stata condannata a morte mediante impiccagione per blasfemia contro il profeta Maometto. Dio sa che è una sentenza ingiusta e che il mio unico delitto, in questo mio grande Paese che amo tanto, è di essere cattolica. Non so se queste parole usciranno da questa prigione……
- Sono sposata con un uomo buono che si chiama Ashiq Masih. Abbiamo cinque figli, benedizione del cielo: un maschio, Imran, e quattro ragazze, Nasima, Isha, Sidra e la piccola Isham. Voglio soltanto tornare da loro, vedere il loro sorriso e riportare la serenità. Stanno soffrendo a causa mia, perché sanno che sono in prigione senza giustizia. E temono per la mia vita. Un giudice, l’onorevole Naveed Iqbal, un giorno è entrato nella mia cella e, dopo avermi condannata a una morte orribile, mi ha offerto la revoca della sentenza se mi fossi convertita all’islam. Io l’ho ringraziato di cuore per la sua proposta, ma gli ho risposto con tutta onestà che preferisco morire da cristiana che uscire dal carcere da musulmana. LEGGI TUTTO: + ASIA BIBI Se mi convertissi sarei libera
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- Cari amici, ora Maria Immacolata ci vuole accompagnare a rivivere con intensa partecipazione la NASCITA DI GESU’… ci ripete come disse ai servi delle nozze di Cana: FATE QUELLO CHE VI DIRA’… Vi propongo una famosa pagina di S. Giovanni della Croce.
- …Ora che la fede è basata in Cristo e la legge evangelica è stabilita in quest’èra di grazia, non è più necessario consultare Dio, né che egli parli o risponda come allora. Infatti, donandoci il Figlio suo, ch’è la sua unica e definitiva Parola, ci ha detto tutto in una sola volta e non ha più nulla da rivelare. Questo è il senso genuino del testo in cui san Paolo vuole indurre gli Ebrei a lasciare gli antichi modi di trattare con Dio secondo la legge mosaica, e a fissare lo sguardo solamente in Cristo: «Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio» (Eb 1, 1). Con queste parole l’Apostolo vuol far capire che Dio è diventato in un certo senso muto, non avendo più nulla da dire, perché quello che un giorno diceva parzialmente per mezzo dei profeti, l’ha detto ora pienamente dandoci tutto nel Figlio suo.
- leggi tutto: S. GIOVANNI DELLA CROCE
SIGNORE, SE CI INNAMORASSIMO DI TE…
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Signore, se ci innamorassimo di Te,così come nella vita ci si innamora di una creatura o di una povera idea, il mondo cambierebbe. Accresci la nostra tenerezza per la tua Eucaristia, verso la quale la disaffezione di tanti cristiani oggi si manifesta in modo preoccupante. Siamo diventati aridi, come ciottoli di un greto disseccati dal sole d’agosto. Lascia che la nuvola della Tua grazia si inchini dall’alto sulla nostra aridità. Signore, in Te le fatiche si placano, le nostalgie si dissolvono, i linguaggi si unificano, le latitudini diverse si ritrovano, la vita riacquista sempre il sapore della libertà. Insegnaci a portare avanti nel mondo e dentro di noi la Tua Risurrezione. Tu sei presente nel PANE, ma Ti si riconosce nello spezzare il pane… Aiutaci a riconoscere il Tuo Corpo nei tabernacoli scomodi della miseria e del bisogno, della sofferenza e della solitudine. Rendici frammenti eucaristici,come tante particole che il vento dello Spirito, soffiando sull’altare, dissemina lontano, dilatando il Tuo “TABERNACOLO”. Mons.Tonino Bello
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Aspetto ogni anno questa data per riflettere sulla lettera che S. Francesco Saverio mandò ai confratelli… rileggiamocela anche noi, amici…può scuoterci un poco…
- SAN FRANCESCO SAVERIO, SACERDOTE: Abbiamo percorso i villaggi dei neofiti, che pochi anni fa avevano ricevuto i sacramenti cristiani. Non c’è nessuno che celebri le sacre funzioni, nessuno che insegni loro il Credo, il Padre nostro, l’Ave ed i Comandamenti della legge divina. Da quando dunque arrivai qui non mi sono fermato un istante; percorro con assiduità i villaggi, amministro il battesimo ai bambini che non l’hanno ancora ricevuto. I fanciulli poi non mi lasciano né dire l’Ufficio divino, né prendere cibo, né riposare fino a che non ho loro insegnato qualche preghiera; allora ho cominciato a capire che a loro appartiene il regno dei cieli. Mi sono accorto che sono molti intelligenti e, se ci fosse qualcuno a istruirli nella legge cristiana, non dubito che diventerebbero ottimi cristiani…. Molto spesso mi viene in mente di percorrere le Università d’Europa, specialmente quella di Parigi, e di mettermi a gridare qua e là come un pazzo e scuotere coloro che hanno più scienza che carità …Oh! se costoro, come si occupano di lettere, così si dessero pensiero anche di questo…Griderebbero certo dal profondo del loro cuore: «Signore, eccomi; che cosa vuoi che io faccia?» (At 9, 6). Mandami dove vuoi, magari anche in India….
- UNA DOMENICA DI DON ORIONE IN BRASILE: “E’ dall’8 settembre che predico in portoghese; ieri che era domenica, ho predicato più volte; ho detto due Messe, una qui e l’altra a 16 km. di qui, dove giunsi alle dodici e mezzo, in un paese ove non c’è sacerdote. Tutta la gente stava aspettandomi e, quando mi videro comparire, si misero a sventolare i fazzoletti per la gioia. Erano là ad aspettare da tutta la mattina, povera gente! E la loro chiesa è uno squallore e mi venne da piangere, e sull’altare ho giurato ancora una volta al Signore di essere un buon sacerdote, vedendo tutta la fede di quel popolo abbandonato. La chiesa era “cheia” (piena), e hanno cantato, ed io a quei canti piangevo di amore a Dio e alle anime, e di dolore nel vedere quel popolo senza sacerdote che battezzasse i loro bambini, che confortasse i loro malati, che benedicesse le tombe dei loro morti! Ho fatto il vangelo, ho fatto i battesimi, ho fatto le pubblicazioni di matrimonio, ho accolto i loro fanciulli, e visto i loro malati! Mi hanno detto se almeno per i Santi e per i Morti potranno avere una Messa! Spero, o io o alcuno di noi, di andarvi. Cari miei figli, qui la nostra messe delle spighe d’oro abbonda ogni dì più, e il campo del lavoro, il campo della carità, delle anime, si allarga, ma le braccia sono poche! Fate presto a formarvi, fate presto a crescere, fate presto a venire” (Mar de Espanha, 17 Ott. 1921)
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DOMENICA 21 OTTOBRE 2012:
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Cari amici, Oggi alla scuola di preghiera abbiamo meditato in particolare una pagina della famosa LETTERA A DIOGNETO… sconosciuta praticamente a tutti i partecipanti …ci ha fatto tanto bene che ho pensato di farne dono anche a voi… ci può aiutare a passare bene la domenica. Dissetandoci alle fonti di acqua viva…
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I CRISTIANI NEL MONDO I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini né per territorio, né per lingua, né per consuetudini di vita. Infatti non abitano città particolari, né usano di un qualche strano linguaggio, né conducono uno speciale genere di vita. La loro dottrina non è stata inventata per riflessione e indagine di uomini amanti delle novità, né essi si appoggiano, come taluni, sopra un sistema filosofico umano. Abitano in città sia greche che barbare, come capita, e pur seguendo nel vestito, nel vitto e nel resto della vita le usanze del luogo, si propongonouna forma di vita meravigliosa e, per ammissione di tutti, incredibile.
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Abitano ciascuno la loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutte le attività di buoni cittadini e accettano tutti gli oneri come ospiti di passaggio. Ogni terra straniera è patria per loro, mentre ogni patria è per essi terra straniera. Come tutti gli altri si sposano e hanno figli, ma non espongono i loro bambini. Hanno in comune la mensa, ma non il talamo. Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Trascorrono la loro vita sulla terra, ma la loro cittadinanza è quella del cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, ma, con il loro modo di vivere, sono superiori alle leggi.
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Amano tutti e da tutti sono perseguitati. Sono sconosciuti eppure condannati. Sono mandati a morte, ma con questo ricevono la vita. Sono poveri, ma arricchiscono molti. Sono disprezzati, ma nel disprezzo trovano la loro gloria. Sono ingiuriati e benedicono. Pur facendo il bene, sono puniti come malfattori; e quando sono puniti si rallegrano, quasi si desse loro la vita. I giudei fanno loro guerra, come a gente straniera, e i pagani li perseguitano. Ma quanti li odiano non sanno dire il motivo della loro inimicizia.
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In una parola, i cristiani sono nel mondo quello che è l’anima nel corpo. L’anima si trova in tutte le membra del corpo e anche i cristiani sono sparsi nelle città del mondo. L’anima abita nel corpo, ma non proviene dal corpo. Anche i cristiani abitano in questo mondo, ma non sono del mondo. L’anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile, anche i cristiani si vedono abitare nel mondo, ma il loro vero culto a Dio rimane invisibile. La carne, pur non avendo ricevuto ingiustizia alcuna, si accanisce con odio e muove guerra all’anima, perché questa le impedisce di godere dei piaceri sensuali; così anche il mondo odia i cristiani, solo perché questi si oppongono al male.
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Sebbene ne sia odiata, l’anima ama la carne e le sue membra, così anche i cristiani amano coloro che li odiano. L’anima immortale abita in una tenda mortale, così anche i cristiani sono come dei pellegrini in viaggio tra cose corruttibili, ma aspettano l’incorruttibilità celeste. L’anima, maltrattata nei cibi e nelle bevande, diventa migliore. Così anche i cristiani, esposti ai supplizi, crescono di numero ogni giorno. Dio li ha messi in un posto così nobile, che non è loro lecito abbandonare.
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leggi tutto: + AF1 LETTERA A DIOGNETO
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18 OTTOBRE: S. LUCA EVANGELISTA
Solo Luca è con me…
- 2Tm 4,10-17b: Figlio mio, Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, ed è partito per Tessalònica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me. Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero. Ho inviato Tìchico a Èfeso. Venendo, portami il mantello, che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo, e i libri, soprattutto le pergamene. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero.
- Il Signore segue i suoi predicatori: Il Signore manda i discepoli a due a due a predicare per indicarci tacitamente che non deve assolutamente assumersi il compito di predicare chi non ha la carità verso gli altri.
Ascoltiamo quello che dice nell’inviare i predicatori: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe, perché mandi operai per la sua messe» (Mt 9, 37-38). Per una grande messe gli operai sono pochi. Ecco, il mondo è pieno di sacerdoti, e tuttavia si trova assai di rado chi lavora nella messe del Signore. Ci siamo assunti l’ufficio sacerdotale, ma non compiamo le opere che l’ufficio comporta. Pregate voi per noi, perché siamo in grado di operare per voi come si conviene; perché la lingua non resti inattiva dall’esortare, e il nostro silenzio non condanni, presso il giusto giudice, noi, che abbiamo assunto l’ufficio di predicatori. (S. GREGORIO M.)
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17 ottobre: S. IGNAZIO DI ANTIOCHIA MARTIRE
“E’ bello per me morire andando verso Gesù Cristo,
piuttosto che regnare sino ai confini della terra.
Cerco lui, che è morto per me, voglio lui, che è risorto per noi…
Lasciate che io sia imitatore della Passione del mio Dio!”
(Romani 5-6)
- Scrivo a tutte le chiese, e a tutti annunzio che morrò volentieri per Dio, se voi non me lo impedirete. Vi scongiuro, non dimostratemi una benevolenza inopportuna. Lasciate che io sia pasto delle belve, per mezzo delle quali mi sia dato di raggiungere Dio. Sono frumento di Dio, e sarò macinato dai denti delle fiere per divenire pane puro di Cristo. Supplicate Cristo per me, perché per opera di queste belve io divenga ostia per il Signore.
- LEGGI TUTTO: + S. IGNAZIO AI ROMANI
Dalle «Istruzioni» di san Colombano, abate
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Quanto sono beati, quanto sono felici «quei servi che il Signore, al suo ritorno, troverà ancora svegli»! (Lc 12, 37). Veglia veramente beata quella in cui si è in attesa di Dio, creatore dell’universo, che tutto riempie e tutto trascende!
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Volesse il cielo che il Signore si degnasse di scuotere anche me, meschino suo servo, dal sonno della mia mediocrità e accendermi talmente della sua divina carità da farmi divampare del suo amore sin sopra le stelle, sicché ardessi dal desiderio di amarlo sempre più, né mai più in me questo fuoco si estinguesse… sì da poter illuminare tutti quelli che entrano nella casa del mio Signore!
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O Dio Padre, ti prego nel nome del tuo Figlio Gesù Cristo, donami quella carità che non viene mai meno, perché la mia lucerna si mantenga sempre accesa, né mai si estingua; arda per me, brilli per gli altri.
Fa’ che io guardi, contempli e desideri solo te;
solo te ami e al tuo cospetto la mia lucerna continuamente brilli ed arda.
Dégnati, amato nostro Salvatore, di mostrarti a noi che bussiamo,
perché, conoscendoti, amiamo solo te, te solo desideriamo,
a te solo pensiamo continuamente, e meditiamo giorno e notte le tue parole. …
perché il tuo amore pervada tutto il nostro essere interiore
e ci faccia completamente tuoi….
15 Ottobre: S. TERESA D’AVILA.
- Chi ha come amico Cristo Gesù può certo sopportare ogni cosa; Gesù infatti aiuta e dà forza, non viene mai meno ed ama sinceramente. …Non possiamo piacere a Dio e da lui ricevere grandi grazie, se non per le mani della sacratissima umanità di Cristo, nella quale egli ha detto di compiacersi. Ho visto nettamente che dobbiamo passare per questa porta. E’ da lui, Signore nostro, che ci vengono tutti i beni. Egli ci istruirà. Che cosa possiamo desiderare di più, quando abbiamo al fianco un così buon amico che non ci abbandona mai nelle tribolazioni e nelle sventure, come fanno gli amici del mondo? Beato colui che lo ama per davvero e lo ha sempre con sé! Guardiamo il glorioso apostolo Paolo che non poteva fare a meno di avere sempre sulla bocca il nome di Gesù, perché l’aveva ben fisso nel cuore. Se il Signore ci facesse la grazia, una volta, di imprimerci nel cuore questo amore, tutto ci diverrebbe facile e faremmo molto, in breve e senza fatica.
- leggi tutto: 2 lettura della memoria
- CITAZIONI DAGLI SCRITTI DI TERESA D’AVILA
- State certi, se avete fatto progressi nell’amore del prossimo ne avrete fatti anche nell’amore di Dio.
- È tempo che ci vediamo, mio Amato, mio Signore! Partiamo, è ora. Sia fatta la tua volontà.
- Trattate con il Signore come un padre, un fratello, un Maestro, uno Sposo. Consideratelo nei vari tipi di rapporto. E non siate così ingenui da non chiedere nulla.
- L’importante non è pensare molto, ma amare molto.
- Coloro che cominciano a dedicarsi alla preghiera devono solo impegnarsi a lavorare, a disporsi con coraggio e con tutti i mezzi possibili, a conformare la loro volontà alla volontà di Dio.
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DOMENICA 14 OTTOBRE
R. Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre.
Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio.Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! R.Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti, per gli anni in cui abbiamo visto il male. R.Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e il tuo splendore ai loro figli. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. R.-
Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
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CERCARTI…S. AGOSTINO: Signore mio Dio unica mia speranza,
fa’ che stanco non smetta di cercarti, ma cerchi il tuo volto sempre con ardore.
Dammi la forza di cercare, tu che ti sei fatto incontrare,
e mi hai dato la speranza di sempre più incontrarTi.
Davanti a Te sta la mia forza e la mia debolezza:
conserva quella, guarisci questa.
Davanti a Te sta la mia scienza e la mia ignoranza;
dove mi hai aperto, accoglimi al mio entrare; dove mi hai chiuso, aprimi quando busso.
Fa’ che mi ricordi di Te, che intenda Te, che ami Te. Amen! -
Beato John Henry Newman (1801-1890) « Gesù, fissatolo, lo amò »
Dio ti guarda personalmente, chiunque tu sia. Egli “ti chiama per nome” (Gv 10,3). Ti vede, ti comprende perché ti ha creato. Egli sa quello che passa dentro di te, conosce tutti i tuoi sentimenti e pensieri, le tue inclinazioni e le cose che ti piacciono, la tua forza e la tua debolezza…Tu non sei soltanto la sua creatura – sebbene Egli abbia cura perfino degli
uccelli del cielo (Mt 10, 29)… – tu sei un uomo redento e santificato, il suo figlio adottivo…. Tu sei stato scelto per essere suo… Tu sei uno di quelli che Cristo incluse nella sua preghiera, suggellata dal suo sangue prezioso. Quale pensiero è mai questo, pensiero quasi troppo alto per la nostra fede! Quando ci riflettiamo, non si può non reagire come Sara che ha riso per la meraviglia e la confusione (Gen 18,12). « Che cosa è l’uomo », che cosa siamo noi, che cosa sono io, perché il Figlio di Dio « si curi di me ? » (Sal 8,5). Che cosa sono io… perché egli mi abbia rifatto nuovo… e abbia fatto del mio cuore la sua dimora ?
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GIOVEDI 11 OTTOBRE: INIZIO ANNO DELLA FEDE
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DALL’OMELIA DEL PAPA: In questi decenni è avanzata una «desertificazione» spirituale. E’ il vuoto che si è diffuso. Ma è proprio a partire dall’esperienza di questo deserto, da questo vuoto che possiamo nuovamente scoprire la gioia di credere, la sua importanza vitale per noi uomini e donne. Nel deserto si riscopre il valore di ciò che è essenziale per vivere; così nel mondo contemporaneo sono innumerevoli i segni, spesso espressi in forma implicita o negativa, della sete di Dio, del senso ultimo della vita. E nel deserto c’è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la loro stessa vita, indicano la via verso la Terra promessa e così tengono desta la speranza. Oggi più che mai evangelizzare vuol dire testimoniare una vita nuova, trasformata da Dio, e così indicare la strada. Ecco allora come possiamo raffigurare questo Anno della fede: un pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo, in cui portare con sé solo ciò che è essenziale: il Vangelo e la fede della Chiesa, di cui i documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II sono luminosa espressione, come pure lo è il Catechismo della Chiesa Cattolica LEGGI TUTTO: ANNO DELLA FEDE OMELIA 11 OTTOBRE
PAOLO VI: UNA FEDE UMILE E FORTE
- Signore, fa’ che la mia fede sia sicura grazie all’esterna convergenza di prove e alla testimonianza interiore dello Spirito Santo.
- Che sia certa per mezzo della sua luce, per mezzo delle sue conclusioni che danno pace, per mezzo della sua assimilazione che dà riposo.
- Signore, fa’ che la mia fede sia gioiosa, fa’ che infonda pace e gioia alla mia anima, fa’ che la disponga a pregare Dio e a conversare con gli uomini,
- O Signore, fa che la mia fede sia umile e non presuma fondarsi sull’esperienza del mio pensiero e del mio sentimento; ma si arrenda alla testimonianza dello Spirito Santo, e non abbia altra migliore garanzia che nella docilità alla Tradizione e all’autorità del Magistero della santa Chiesa. Amen. (Paolo VI)
PREGHIERA DELLA FAMIGLIA UNITA
Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno,
noi ti benediciamo e ti ringraziamo
per questa nostra famiglia che vuol vivere unita nell’amore.
Ti offriamo le gioie e i dolori della nostra vita
E ti presentiamo le nostre speranze per l’avvenire.
O Dio, fonte di ogni bene,
dona alla nostra mensa il cibo quotidiano,
conservaci nella salute e nella pace,
guida i nostri passi sulla via del bene.
Fa’ che dopo aver vissuto felici in questa casa,
ci ritroviamo ancora tutti uniti
nella felicità del Paradiso. Amen.- Cristo, so di essere amato per quello che è propriamente mio: la mia povertà;
e sento il bisogno di amare per quanto in proporzione mi venne e mi viene ogni giorno perdonato. Credo nell’inestimabile dono della libertà, che illumina ma non costringe. So di portare dentro la presenza, il fermento di una speranza che va al di là della brevità della nostra giornata. Sento che la vita ha un ordine di sacrificio a cui non ci si può rifiutare, senza sentirsi colpevoli: la vita è un dovere, la vita è un costo, la vita è un impegno, la vita bisogna guadagnarsela.
Mettiamo un attimo di silenzio e di raccoglimento sulla nostra giornata: un pochino di coraggio per poter mantenere fedeltà al proprio impegno quotidiano e alimentare quella lampada della speranza, senza la quale non è possibile vivere. PRIMO MAZZOLARI
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Mercoledì 10 Ottobre: un’importante udienza del Papa
- … Noi vediamo come il tempo in cui viviamo continui ad essere segnato da una dimenticanza e sordità nei confronti di Dio. Penso, allora, che dobbiamo imparare la lezione più semplice e più fondamentale del Concilio e cioè che il Cristianesimo nella sua essenza consiste nella fede in Dio, che è Amore trinitario, e nell’incontro, personale e comunitario, con Cristo che orienta e guida la vita: tutto il resto ne consegue. La cosa importante oggi, proprio come era nel desiderio dei Padri conciliari, è che si veda – di nuovo, con chiarezza – che Dio è presente, ci riguarda, ci risponde. E che, invece, quando manca la fede in Dio, crolla ciò che è essenziale, perché l’uomo perde la sua dignità profonda e ciò che rende grande la sua umanità, contro ogni riduzionismo.
- leggi tutto: CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA
Signore, se penso perché sono nato
tu sei la risposta più bella, perché mi dici “sei nato perché ti amo”.Signore, se mi chiedo dove sono nato
tu sei la risposta più dolce, perché mi dici “eri nel mio Cuore, e sempre ci resterai”.Signore, se penso dove finirà la mia vita
ancora tu sei la risposta più serena, perché mi dici “riposando vivrai nel mio Amore”.Signore, sono sempre io,
ora penso come vivere la mia vita e, pensa un po’, tu sei la risposta più sicura, perché ti dico“tu sei con me, perciò non ho nessuna paura di vivere con te”.
Parlami sempre, ogni giorno di più, perché io ogni giorno di più ti ami.
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DOMENICA 7 OTTOBRE: ALL’ANGELUS BENEDETTO XVI HA DETTO
- Cari fratelli e sorelle, ci rivolgiamo ora in preghiera a Maria Santissima, che oggi veneriamo quale Regina del Santo Rosario. In questo momento, nel Santuario di Pompei, viene elevata la tradizionale «Supplica», a cui si uniscono innumerevoli persone nel mondo intero.
- Mentre anche noi ci associamo spiritualmente a tale corale invocazione, vorrei proporre a tutti di valorizzare la preghiera del Rosario nel prossimo Anno della fede. Con il Rosario, infatti, ci lasciamo guidare da Maria, modello di fede, nella meditazione dei misteri di Cristo, e giorno dopo giorno siamo aiutati ad assimilare il Vangelo, così che dia forma a tutta la nostra vita. Pertanto, nella scia dei miei Predecessori, in particolare del Beato Giovanni Paolo II che dieci anni fa ci diede la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, invito a pregare il Rosario personalmente, in famiglia e in comunità, ponendoci alla scuola di Maria, che ci conduce a Cristo, centro vivo della nostra fede.
ADORAZIONE NOTTURNA
“Per capire e vivere le Preghiere eucaristiche della S. Messa”
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5 OTTOBRE: Cari amici, iniziamo questa sera L’ADORAZIONE EUCARISTICA NOTTURNA di ogni primo venerdì del mese. Vogliamo pregare secondo le stesse intenzioni per cui ha pregato Benedetto XVI a Loreto: l’inizio del Sinodo per la NUOVA EVANGELIZZAZIONE e l’ANNO DELLA FEDE…
Ma Ottobre è anche il mese dedicato al Rosario:
Giovanni Paolo II ci ricorda :
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Il rosario, preghiera dal cuore cristologico Il Rosario, pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell’intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio.
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Il rosario mi ha accompagnato Fin dai miei anni giovanili questa preghiera ha avuto un posto importante nella mia vita spirituale. Il Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della prova. Recitare il Rosario è contemplare con Maria il volto di Cristo.
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Con gli occhi e il cuore di Maria 10. La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile. È nel suo grembo che si è plasmato, prendendo da Lei anche un’umana somiglianza che evoca un’intimità spirituale certo ancora più grande. Gli occhi del suo cuore si concentrano su di Lui…
-
Domenica prossima il vangelo ci farà riflettere sulla natura profonda del matrimonio e della famiglia…“Ma dall’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.
Bisogna tornare a pregare in famiglia …
La famiglia che prega unita, resta unita.
…Affidiamo al Signore le famiglie, particolarmente quelle in difficoltà…
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4 OTTOBRE: S. FRANCESCO D’ASSISI
ascende lieto in gloria nel regno dei beati.
Esce umile e nudo dalla scena del mondo,
ed entra ricco in cielo festeggiato dagli angeli.
Nel suo fragile corpo reca impressi i sigilli
dell’Agnello immolato sul legno della croce.
Dolce padre dei poveri, amico della pace,
tu splendi come un sole nella Chiesa di Dio!
Dalla «Lettera a tutti i fedeli» : O come sono beati e benedetti coloro che amano il Signore e ubbidiscono al suo Vangelo! Rivolgiamo a lui giorno e notte lodi e preghiere, perché dobbiamo sempre pregare e non stancarci mai e diciamogli: «Padre nostro, che sei nei cieli» (Mt 6, 9). Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto semplici, umili e casti. Non dobbiamo mai desiderare di essere al di sopra degli altri, ma piuttosto servi e sottomessi a ogni umana creatura per amore del Signore. E su tutti coloro che avranno fatte tali cose e perseverato fino alla fine, riposerà lo Spirito del Signore. Egli porrà in essi la sua dimora ed abitazione. Saranno figli del Padre celeste perché ne compiono le opere. Saranno considerati come fossero per il Signore o sposa o fratello o madre.
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Appoggiati a Dio (San Francesco d’Assisi, a Santa Chiara)
- In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
Non appoggiarti all’uomo: deve morire.
Non appoggiarti all’albero: deve seccare.
Non appoggiarti al muro: deve crollare.
Appoggiati a Dio, a Dio soltanto. Lui rimane sempre!Dolce sentire
Dolce è sentire come nel mio cuore
ora umilmente sta nascendo: Amore…
Dolce è capire che non son più solo
ma che son parte d’una immensa vita
che generosa risplende intorno a me
dono di Lui, del suo immenso amor.Ci ha dato i cieli e le chiare stelle
fratello sole e sorella luna,
la madre terra con frutti prati e fiori
il fuoco il vento, l’aria e l’acqua pura,
fonte di vita per le sue creature.
Dono di Lui, del suo immenso amor
dono di Lui, del suo immenso amor.2 OTTOBRE : ANGELI CUSTODI
S. BERNARDO: «Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi». Queste parole quanta riverenza devono suscitare in te, quanta fiducia infonderti! Sono presenti per proteggerti, sono presenti per giovarti. Siamo dunque devoti, siamo grati a protettori così grandi, riamiamoli, onoriamoli.
* Ricevo un’originale immagine di Maria circondata dagli angeli…
l’interpretazione di chi l’ha inviata fa riflettere :
- ….ho deciso di inviarti una immagine che sinceramente mi fa, non solo sognare, ma credere fermamente che intorno a Maria -che noi contempliamo come REGINA DEGLI ANGELI E DEI SANTI nel 5° mistero glorioso del Rosario- ci sia una schiera innumerevole di ANGELI: tutti i bimbi morti da piccoli, tutti i bimbi morti al momento della nascita, tutti i bimbi non nati o perchè non voluti e passati direttamente alla vita eterna….Sono angeli, vero Don Vincenzo? Ed è Maria la loro mamma e la loro custode! E’ questa la mia speranza, ma soprattutto la mia fede. Gesù, l’INNOCENTE per eccellenza è morto anche per loro e loro sono i suoi angeli, i nostri angeli….
O Dio, che nella tua misteriosa provvidenza
mandi dal cielo i tuoi Angeli a nostra custodia e protezione,
fa’ che nel cammino della vita siamo sempre sorretti dal loro aiutoper essere uniti con loro nella gioia eterna.Per Cristo nostro Signore…amen°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
1 OTTOBRE – S. TERESA DEL BAMBINO GESU’
NEL CUORE DELLA CHIESA, IO SARÒ L’AMORE
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Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarmi finalmente una risposta…... Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall’amore. Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l’amore é tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che l’amore è eterno. Allora con somma gioia ed estasi dell’animo gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione é l’amore. Si, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio. Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà. LEGGI TUTTO: + NEL CUORE DELLA CHIESA…DEF
O sorella dei poveri, intercedi per noi;
sostieni i nostri passi nella via della pace.
Tu guidaci alla vetta della santa montagna,
dove i miti possiedono il regno del Signore.
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29 SETTEMBRE – FESTA DEI SANTI ARCANGELI
Con gli angeli e gli arcangeli
ti benediciamo, Signore.
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Quelli che recano annunzi ordinari sono detti angeli, quelli invece che annunziano i più grandi eventi son chiamati arcangeli. Per questo alla Vergine Maria non viene inviato un angelo qualsiasi, ma l’arcangelo Gabriele. Era ben giusto, infatti, che per questa missione fosse inviato un angelo tra i maggiori, per recare il più grande degli annunzi.
* O Dio, che hai ordinato agli angeli di custodirci nel nostro cammino,– salvaci dalle insidie e dai pericoli.
*Tu che riveli agli angeli la gloria del tuo volto,– fa’ che viviamo sempre alla luce della tua presenza.
*Tu che un giorno renderai i tuoi figli simili agli angeli,– donaci la castità del corpo e del cuore.
PREGHIAMO
- O Dio, che chiami gli angeli e gli uomini a cooperare al tuo disegno di salvezza, concedi a noi, pellegrini sulla terra, la protezione degli spiriti beati, che in cielo stanno davanti a te per servirti e contemplano la gloria del tuo volto. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.
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Cari amici, mi piace iniziare oggi, festa di S. Vincenzo de Paoli, questo nuovo articolo del sito… se il Signore vuole ci daremo una mano a vicenda per una parola, un pensiero, una preghiera, una foto…. qualunque cosa che possa essere come un piccolo pezzo di pane buono per andare avanti. Non posso non cominciare con una famosa pagina proprio di S. Vincenzo de Paoli… oltretutto perché piaceva tanto a D. Orione che a lui si è ispirito sotto tanti aspetti. Auguriamoci di diventare un pò come loro…
Amico dei poveri, sostegno di chi è solo,
Vincenzo, rivela a noi il cuore di Dio.
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S. VINCENZO DE’ PAOLI: “….Dobbiamo entrare in questi sentimenti e fare ciò che Gesù ha fatto: curare i poveri, consolarli, soccorrerli, raccomandarli. Egli stesso volle nascere povero, servire i poveri, mettersi al posto dei poveri, fino a dire che il bene o il male che noi faremo ai poveri lo terrà come fatto alla sua persona divina. Dio ama i poveri, e, per conseguenza, ama quelli che amano i poveri. Quando andiamo a visitarli, cerchiamo di capirli per soffrire con loro….Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi. Se nell’ora dell’orazione avete da portare una medicina o un soccorso a un povero, andatevi tranquillamente. LEGGI TUTTO: San Vincenzo de Paoli pg festa
- DON ORIONE : Come è il Piccolo Cottolengo . Esso, ora, è come un piccolo grano di senape, cui basterà la benedizione del Signore per diventare un giorno grande albero, sui cui rami si poseranno tranquilli gli uccelli. (Math. c. 13 ). – Gli uccelli, qui, sono i poveri più abbandonati, nostri fratelli e nostri padroni. Iddio ama tutte quante le sue creature, ma la sua Provvidenza non può non prediligere i miseri, gli afflitti, gli orfani, gli infermi, i tribolati d’ogni maniera, dopo che Gesù li elevò all’onore di suoi fratelli, dopo che si mostrò loro modello e capo, sottostando anche Egli alla povertà, all’abbandono, al dolore e sino al martirio della Croce. Onde l’occhio della Divina Provvidenza è, in special modo, rivolto alle creature più sventurate e derelitte. L 64
- MIO RIFUGIO SEI TU in te io trovo riparo,
- soltanto a te, Signore Gesù, la mia vita donerò.
- Nella tua casa io vivrò per sempre e all’ombra delle ali tue al sicuro sarò.
Mio rifugio sei tu soltanto a te mi affiderò.
Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messer lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a·quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviteli cum grande humilitate.—————————————–
———————————————————- Quanto sono beati, quanto sono felici «quei servi che il Signore, al suo ritorno, troverà ancora svegli»! (Lc 12, 37). Veglia veramente beata quella in cui si è in attesa di Dio, creatore dell’universo, che tutto riempie e tutto trascende!
- Volesse il cielo che il Signore si degnasse di scuotere anche me, meschino suo servo, dal sonno della mia mediocrità e accendermi talmente della sua divina carità da farmi divampare del suo amore sin sopra le stelle, sicché ardessi dal desiderio di amarlo sempre più, né mai più in me questo fuoco si estinguesse!
- O Dio Padre, ti prego donami quella carità che non viene mai meno, perché la mia lucerna si mantenga sempre accesa… arda per me, brilli per gli altri. Dégnati, o Cristo, dolcissimo nostro Salvatore, di accendere le nostre lucerne: brillino continuamente nel tuo tempio e siano alimentate sempre da te che sei la luce eterna; siano rischiarati gli angoli oscuri del nostro spirito e fuggano da noi le tenebre del mondo.
- Dona, dunque, o Gesù mio, la tua luce alla mia lucerna… Fa’ che io guardi, contempli e desideri solo te; solo te ami e solo te attenda nel più ardente desiderio. Nella visione dell’amore il mio desiderio si spenga in te e al tuo cospetto la mia lucerna continuamente brilli ed arda.
- Dégnati, amato nostro Salvatore, di mostrarti a noi che bussiamo, perché, conoscendoti, amiamo solo te, te solo desideriamo, a te solo pensiamo continuamente, e meditiamo giorno e notte le tue parole.
- In questo modo non saremo capaci di amare altra cosa all’infuori di te, che sei eterno, e la nostra carità non potrà essere estinta dalle molte acque di questo cielo, di questa terra e di questo mare, come sta scritto: «Le grandi acque non possono spegnere l’amore» (Ct 8, 7). Possa questo avverarsi per tua grazia, anche per noi, o Signore nostro Gesù Cristo, a cui sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
mediINFO e PRENOTAZIONI: d.alesiani@virgilio.it 0721.823.175 – 0721.803742 www.donvincenzoalesiani.it
2 | D | RITIRO SUORE con il Vescovo |
7 | V | ADORAZIONE NOTTURNA H. 21 In via 4 Novembre 47 – Fano |
8 | S | FESTA DELL’IMMACOLATA S. MESSA H. 10.30 |
9 | D | S. MESSA H. 10.30 |
15 | S | SCUOLA DI PREGHIERA H. 16 In via 4 Novembre 47 – Fano |
16 | D | RITIRO gruppo VDV |
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17–18-19 DICEMBRE 2012 – ESERCIZI SPIRITUALI SERALI
In via 4 Novembre 47 Ore 21 – 22.30 L’infanzia di Gesù – la fede di Maria
23 | D | S. MESSA H. 10.30 |
24 | L | ORE 24 S. MESSA DI MEZZANOTTE |
25 | M | S. NATALE MESSA ORE 10.30 |
26 | M | S. STEFANO -MESSA H. 10.30 |
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27 – 28 – 29 DICEMBRE Ritiro di fine anno con Qohelet Inizia il pomeriggio del 27 (h. 18) e termina Domenica 30 (pranzo)
30 | D | RITIRO FAMIGLIE – LABORATORI EDUCATIVI |
31 | L | “TE DEUM” DI RINGRAZIAMENTO ORE 18 segue cena fraterna e auguri di Buon Anno |
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INFO e PRENOTAZIONI:
d.alesiani@virgilio.it 0721.823.175 – 0721.803742 www.donvincenzoalesiani.it
«Le grandi acque non possono spegnere l’amore» (Ct 8, 7).
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“… il vaticinio del profeta
è come un buco di serratura miracolosamente predisposto
nel quale la chiave Cristo entra perfettamente”
(Benedetto XVI: L’infanzia di Gesù 62)
Lettera di Natale
Il Natale ci ricorda la nascita di Gesù nella storia e ci invita ad aspettare il suo ritorno alla fine dei tempi, quando noi nasceremo come figli di Dio nel Suo Cuore dopo che Lui è nato e cresciuto nel nostro così piccolo , freddo, scuro ed angusto, nato nel deserto della nostra indifferenza , della noia o della violenza …Allora il Natale ci chiama a far nascere Gesù nella nostra vita imitando le persone che duemila anni fa lo hanno accolto. Ecco che Maria per ognuno di noi viene a far nascere Gesù nel nostro cuore che è la grotta di Betlemme detta anche casa del pane quindi casa di Gesù e così noi tempio di Dio e pane per il prossimo. Ecco che ancora oggi le parole del profeta Isaia gridano come voce nel deserto della storia del suo tempo dove l’indifferenza aveva annullato ogni speranza così come oggi è nei nostri cuori e la storia si fa storia personale della vita del cuore di ognuno di noi e ci dice ancora :
“Io sono con te. Non temere, perché io ti ho riscattato , ti ho chiamato per nome ; tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare. Tu sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima e io ti amo. Non temere, perché io sono con te.(Isaia 43)
Allora io chiedo a te Gesù Bambino che vieni a nascere nei nostri cuori in questo Natale come germoglio dal tronco di Iesse : fai crescere il tuo Amore in tutti coloro che non riescono a perdonare , sana le loro ferite affinché i figli possano ristabilire rapporti di amicizia e di dialogo sereno con i genitori separati, che i coniugi separati a loro volta ricostruiscano legami di amicizia tra loro e ne diano esempio ai figli, che si riallaccino legami e dialogo tra colleghi di lavoro che non si parlano e fratelli di una stessa famiglia , e così tra amici che non si frequentano più , apri dialoghi di reciproca comprensione tra genitori e figli di tutte le eta, riporta al più presto la salute a chi l’ha persa o dona tanta pace a chi non potrà più riaverla, dona conforto e fede a chi perde i propri cari, fai sentire al piu presto la tua presenza ai giovani che si rifugiano nell’oblio delle dipendenze attraverso l’amore e il dialogo di chi se ne prende cura… perdonarci e purifica il nostro cuore vieni Signore Gesù ! Vieni in questo Natale e sempre in ogni momento noi abbiamo bisogno solo di Te!
Augurandovi una GIOIOSA DOMENICA DI AVVENTO vi propongo una bella riflessione di Isacco della Stella…tratta dall’odierna liturgia
MARIA, LA CHIESA E L’ANIMA FEDELE
Il Figlio di Dio è il primogenito tra molti fratelli; Divenuto figlio dell’uomo, ha fatto diventare figli di Dio molti. Se ne è dunque associati molti, lui che è unico nel suo amore e nel suo potere; ed essi, pur essendo molti per generazione carnale, sono con lui uno solo per generazione divina.
…. Come infatti Capo e membra sono insieme un solo figlio e molti figli, così Maria e la Chiesa sono una sola e molte madri, una sola e molte vergini. Ambedue madri, ambedue vergini, ambedue concepiscono per opera dello Spirito santo senza concupiscenza, ambedue danno al Padre figli senza peccato. Maria senza alcun peccato ha generato al corpo il Capo, la Chiesa nella remissione di tutti i peccati ha partorito al Capo il corpo.
Tutt’e due sono madri di Cristo, ma nessuna delle due genera il tutto senza l’altra.
Perciò giustamente nelle Scritture divinamente ispirate quel ch’è detto in generale della vergine madre Chiesa, s’intende singolarmente della vergine madre Maria; e quel che si dice in modo speciale della vergine madre Maria, va riferito in generale alla vergine madre Chiesa; ANCHE LA SINGOLA ANIMA FEDELE può essere considerata come Sposa del Verbo di Dio, madre figlia e sorella di Cristo, vergine e feconda. Viene detto dunque in generale per la Chiesa, in modo speciale per Maria, in particolare anche per l’anima fedele, dalla stessa Sapienza di Dio che è il Verbo del Padre: Fra tutti questi cercai un luogo di riposo e nell’eredità del Signore mi stabili (cfr. Sir 24, 12). Eredità del Signore in modo universale è la CHIESA, in modo speciale MARIA, in modo particolare OGNI ANIMA FEDELE. Nel tabernacolo del grembo di Maria Cristo dimorò NOVE MESI, nel tabernacolo della fede della Chiesa sino alla FINE DEL MONDO, nella conoscenza e nell’amore dell’anima fedele PER L’ETERNITA.
“Gesù disse ai suoi discepoli:”che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico se riesce a trovarla si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite Così è la volontà del Padre vostro che è nei cieli che neanche uno di questi piccoli si perda”(Mt18,12-14)
Meravigliosa volontà di nostro Padre! che sicurezza che mi dà : Benedetto sei tu o mio Signore che mi verrai sempre a cercare che io possa farti sempre meno preoccupare nel cercarmi, donami tutto l’amore necessario per starti sempre vicino seguendo la tua via , guidami Signore secondo il tuo volere e il tuo progetto su di me . Il bisogno più profondo dell’uomo è quello di essere cercati e continuamente ritrovati, come i piccoli. Ogni tanto ci smarriamo e come loro attendiamo che qualcuno venga finalmente a cercarci . Talora ci perdiamo in un bicchiere d’acqua sommersi di tempeste e drammi che finiscono per inghiottire la nostra vita . Talora ci nascondiamo allo sguardo amoroso di Dio creando corazze di razionalità , funzionalità , rispetto umano, che ci condannano a solitudine. Ma l’attitudine divina del buon pastore diventa per noi modello di umanità e ciò che Lui fa a noi non possiamo che riversarlo sugli altri prendendosi cura di coloro che come noi sono “piccoli” ….cerchiamo sempre nel fondo delle nostre tasche un po’ di pane e qualche pesciolino , la Parola e L’Eucarestia ci aiuterà a trovarne in abbondanza ….
Credere e pregare per gli altri
….Credere sempre di più a Lui, nella sua misericordiosa giustificazione e salvezza ci fa stare saldi sulla via che ci farà incontrare faccia a faccia il creatore nostro Padre. Noi andiamo a Lui a mani vuote, è questo che arriviamo a sentire e saremo giusti nella misura in cui Gesù ci renderà tali, in base alla nostra fede. Spesso nel vangelo Egli dice “la tua fede ti ha salvato” siamo giusti nella misura in cui noi crediamo che qualsiasi cosa abbiamo costruito su questa terra non vale nulla se non che solo Gesù possa dire una Parola davanti a Dio per renderci salvi e immacolati degni di vedere il Padre. …Maria diventa la giusta portavoce come succedeva da ragazzi in famiglia quando sceglievi un genitore che potesse dire all’altro ciò che pensavi perché sapevi che trovava parole migliori per ottenere qualcosa ma sopratutto per
ritrovare la riconciliazione ed un rinnovato dialogo perduto. Oggi ho telefonato ad una mia amica carissima per chiederle preghiera per una mia cara amica con un recente problema di salute . Mi è venuto spontaneo gridare come i due ciechi ” Gesù figlio di Davide abbi pietà di me” …Ed è così che da venerdì 7 dicembre mi porto tutte queste cose nel cuore ispirate da tanta preoccupazione per diverse persone che stanno male di cui chiedo al Signore spiegazioni per me ma grazia e tanta pace per loro…
Carissimo D.V.,
…Io sinceramente, la mia chiave (quella del mio cuore) l’ho data a LUI e gli ho chiesto di entrare quando vuole e di farmi sentire la sua mancanza quando cerco di ….sbarrare la porta dall’interno. Il vangelo di ieri, prima domenica di Avvento, mi è piaciuto tantissimo perchè in una immagine che pare catastrofica e che allude alla fine del mondo, Lui ci dice: “quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perchè la vostra liberazione è vicina”
La nostra liberazione da tutte le angosce, da tutte le paure, da tutte le sofferenze…ce l’assicura solo Gesù.
A noi chiede solo di vegliare e pregare. E questa è la CHIAVE per entrare in paradiso con LUI.
Un abbraccio
carissimo don vincenzo le invio di seguito una lunga riflessione che ieri ho fatto inspirata da un modo di dire di un mio amico … e ne voglio far partecipe anche lei perchè questo titolo “la chiave di casa” mi ha ricordato ciò che ho scritto : un abbraccione e a presto
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La definizione che Claudio da’ ultimamente alle persone nel dire “sei in te stesso”? ” sii in te stesso”! Mi piace molto perché rifletto che quando ascoltiamo l’altro senza accoglierlo usciamo da noi stessi verso lui ma senza dare la possibilità a questo di entrare in noi, senza fare spazio, quindi a nessuno, nemmeno a noi stessi : è come uscire di casa chiudendo la porta con le chiavi all’interno o lasciarla aperta agli sciacalli. L’essere in noi e allo stesso tempo accogliere l’altro facendogli spazio come se fossimo usciti ci fa veramente uscire da noi sicuri che in casa l’Altro e’ venuto ad abitare insieme a noi e ci da modo di volare liberi e tranquilli fuori di noi perché a quel punto tutto e’ al sicuro in quanto non esiste più alcun confine tra dentro e fuori ma tutto è in tutti e viceversa .
Gesù in Lc 21;34-36 ci esorta a “stare attenti a noi stessi che i nostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi all’improvviso “: noi spesso appesantiamo il nostro cuore con futilità, giudizi sugli altri che ci anestetizzano dai giudizi che dovremmo dare noi a noi stessi e fuggiamo così dal nostro cuore lasciandolo solo e incustodito. Gesù ci esorta quindi alla soluzione che è “vegliate e pregate in ogni momento per essere degni di comparire davanti al figlio dell’uomo” che mi ricorda l’esortazione: amare , pregare e guarire! vegliare vuol dire infatti essere vigili su se stessi , essere in noi come ho detto sopra, è “crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, ….per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità davanti a Dio Padre nostro alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo” come ci dice S Paolo in 1Ts3,12-13.
Questo permette di preparare il nostro cuore alla venuta del Signore Gesù qui e ora , perché l’avvento è Dio che viene e non Dio che è venuto! Inoltre la santità sta nell’essere e nel vivere da figli di Dio ma attenzione , Dio è il solo Santo e noi lo siamo per partecipazione infatti riempendo il nostro cuore delle nostre attese delle nostre fragilità dimentichiamo che questo tempo è del Signore e non il nostro e Sua è l’attesa , il germoglio accetta il posto che la natura gli dona e il ruolo che così gli affida senza decidere di cambiare posto ma chiamato ad ottimizzare la situazione in cui si trova. La vittoria sulla tentazione è data dalla vigilanza e dalla preghiera . Questa serve perché il Signore ci da la possibilità di fare il pieno di amore che ci sostiene in tutto ciò che abbiamo detto.
Don Benzi ha scritto che quando la persona inizia le preghiere vocali il peccato mortale inizia la sua eliminazione poi si passa all’orazione affettiva per cui l’anima e Gesù intessono un canto nuovo un dialogo sull’amore e a questo stadio il peccato scompare quando poi si arriva alla “preghiera di semplicità” anche il peccato veniale viene eliminato e il cantico nuovo è ormai la vita trasformata in Cristo Gesù : lo Spirito Santo prega in te e ti fa raggiungere la liberazione totale del peccato una nuova luce illumina i tuoi , i miei , i nostri passi !
L’amore il vero amore non si perde mai
sempre e per sempre dalla stessa parte lo troverai
Riprendere il cammino, scoprirci sempre bisognosi di trovare il Suo Volto è fondamentale per noi. Succede a volte che siamo appesantiti dagli affanni, dalle prove, ma subito Gesù ci viene in contro, ci rimette in viaggio.
Ero stanca, avevo superato una dura prova ed ero rimasta come intontita, avevo smesso di essere attiva, mi dicevo: va bene anche cosi, prego e offro questo tempo di aridità per il bene comune.
Un giorno vado a Messa; c’era l’Adorazione settimanale poi, mi siedo e una mia amica, anziana e sofferente, mi si fa vicina.
Perchè non torni, abbiamo bisogno di te, siamo in poche a pulire la chiesa.
E poi perchè non leggi più, sei brava, sei capace di fare tante cose belle, torna!
Per il momento non posso, non dico che sarà per sempre, ma ora sono cosi, poi si vedrà!risposi
Durante la Messa ripensavo alle parole della mia amica, pensavo alla sua fatica nonostante fosse anziana, mi sentii in colpa.
All’Adorazione ripetevo piano: Signore aiutami a capire, aiutami a fare la cosa giusta” scioglimi dai miei timori, scioglimi dalle mie ritrosie, dimmi cosa è giusto per Te.
Rientrai a casa, durante la notte, alle tre della notte, mi svegliai di colpo, nella mia mente un pensiero:
Domani vado dal mio parroco e gli dico che voglio dare nuovamente il mio contributo.
Come se qualcuno le avesse pronunciate mi vennero alla mente le parole di Gesù che manda a prendere l’asino per entrare in Gerusalemme.
“Troverete un asinello legato, “scioglietelo” e se qualcuno vi chiederà: Perchè fate questo? direte: il Signore ne ha bisogno.
Al mattino ripensai a tutto l’accaduto, rilessi il brano del Vangelo, mi identificai pienamente con l’asino che era stato “sciolto”, mi recai in Chiesa e raccontai tutto al mio parroco, gli dissi: Io sono quell’asino e questa notte Gesù ha mandato a sciogliermi e io sono qui!
Si, Gesù ci viene in contro in mille modi, ma sempre ci aiuta a compiere il bene,a riprendere il cammino.
Solo per condividere cosa vuol anche dire “fede”…
“Donati coraggiosamente”
Cuore mio, non dire: sono troppo povero.
Donati coraggiosamente.
Non dire: sono troppo debole,
lanciati in avanti.
Non dire: sono troppo piccolo,
ergiti in tutta la tua statura.
Anima mia, se il fardello è troppo grande,
pensa agli altri:
se tu rallenti, essi si fermano;
se tu ti stanchi, essi desistono;
se tu ti siedi, essi si coricano;
se tu dubiti, essi disperano;
se tu critichi, essi demoliscono.
Ma… se tu cammini, essi corrono;
se tu corri, essi volano;
se porgi loro la mano,
essi t’aiutano e ti sostengono;
se ti prendi cura di loro, essi ti amano.
Prega con loro e in nome loro,
essi ti divinizzeranno;
rischia la tua vita e mangia la tua morte:
essi vivranno e tu rivivrai!”
(P. Monier)
… fede, di quella grande, di quella che spera l’insperabile, che crede l’impossibile, che va oltre “me” per trovare “Lui”…
caro dv, grazie sempre…
Cari amici, ricevo e metto a disposizione di tutti un bel racconto di A. De mello… fa RIFLETTERE SU QUAL E’ LA VERA RICCHEZZA e il NOSTRO TESORO…
LA PIETRA PREZIOSA
Il saggio era giunto in prossimità del villaggio e si stava sistemando sotto un albero per la notte, quando un abitante del villaggio arrivò correndo da lui e disse: «La pietra! La pietra! Dammi la pietra preziosa!». «Che pietra?», chiese il saggio. «La notte scorsa il Signore mi è apparso in sogno – disse l’abitante del villaggio -, e mi ha detto che se fossi venuto alla periferia del villaggio al crepuscolo avrei trovato un saggio che mi avrebbe dato una pietra preziosa che mi avrebbe reso ricco per sempre». Il saggio rovistò nel suo sacco e tirò fuori una pietra. «Probabilmente intendeva questa – disse porgendo la pietra all’uomo – l’ho trovata su un sentiero nella foresta qualche giorno fa. Puoi tenerla senz’altro». L’uomo osservò meravigliato la pietra. Era un diamante, probabilmente il diamante più grosso del mondo perché era grande quanto la testa di un uomo. Prese il diamante e se ne andò. Tutta la notte si rigirò nel letto, senza poter dormire. Il giorno dopo, allo spuntare dell’alba, svegliò il saggio e disse: «DAMMI LA RICCHEZZA CHE TI PERMETTE DI DAR VIA COSI FACILMENTE QUESTO DIAMANTE” (A.de Mello)
Carissimo Don Vincenzo, Ho letto il programma dei suoi incontri e delle sue proposte. L’offerta, sempre sostanziosa, mi rimanda… ai suoi entusiasmi capaci di rinnovarsi, di perseverare in questi tempi, in questo mondo … Ho dovuto gestire tante situazioni difficili e, soprattutto, il comportamento malintenzionato di parecchi approfittatori. E’ estenuante dover trattare in simili condizioni e dover tenere sotto controllo implicazioni e ripercussioni. ….
Capitano tempi ed eventi che si formano come venti. Passano per la tua strada, ti prendono e ti portano via. Non ci si può fermare e non ci si può permettere di farsi travolgere. Per questo non bisognerebbe mai farsi trovare sprovvisti di scorte utili per attenuare il senso di smarrimento insito nelle incognite e nei fuoripista. Occorre lasciare segni del proprio passaggio, anche là dove non si è scelto di andare, anche là dove non è piacevole stare e disseminare polline di umanità e spunti di riflessione, confidando nella possibilità di ritrovarsi, di rinsaldare coerenza e speranza. I. T.
Ti cerco affinchè Tu trasformi questo sasso in pane.
Ti cerco affinchè Tu dia pienezza alla mia attesa.
Ancora Ti cerco, ed è, l’inizio ogni volta, aiutami a cercarti perchè ho paura di sbagliarmi. Prendimi per mano e andiamo ancora come allora; come qualcosa di mai fatto, di mai scelto, di mai vissuto prima. Andiamo con la novità e lo slancio dell’amore nuovo, con lo stupore di riconoscerti e, sceglierti nuovamente. Andiamo senza mai stancarmi di cercarti e sceglierti.
Ti cerco affinchè Tu, mi faccia Tua per sempre
Ti cerco affinchè Tu, mi trasformi in qualcosa di mai visto, in una terra e un cielo nuovi.
Ti cerco affinchè Tu mi offra in una continua oblazione per il mondo, al Padre.
Ti cerco affinchè io desideri sempre di più tutto questo; si attui nella mia vita come tu desideri e non come io immagino.
Che si compia in me la Tua volontà, Ti amo mio Dio.
Come ogni seme, anche questo che l'”anno della Fede” sparge nei solchi stanchi e distratti del nostro tempo, darà frutto. Ne sono certa, l’ha detto Egli stesso, il grande Contadino,nessun seme sparso sarà improduttivo.
Penso sia una grande opportunità per tutti noi questo tempo propizio, questo riandare alle nostre radici, riscoprire la luminosa figura di Dio Padre, darà nuova linfa al nostro cammino.
Caro Dv…non devo ritornare sui miei passi.SAREBBE TROPPO SBAGLIATO, NON EDUCATIVO. PERO’ vorrei trovasse un giorno quel coraggio e umiltà di piangere una volta insieme. GRAZIE perchè quella bella preghiera del sito della FAMIGLIA unita, sà un pò di amarezza , di rimpianto. di mea culpa” , MA E’ ANCHE LA MIA. E’ bello sai questo mio essermici comunque fermata, accettata, capita, pregata. Tempo fa non l’avrei fatto. Letto il titolo sarei scappata dal testo. E stasera ringrazio per il panino di oggi , per le spinte ad andare avanti. per quella nuvoletta ILLUMINATA DAL SOLE , quello spiegare ai bambini della scuola che la statua è fatta TOGLIENDO da un blocco parte di esso … Ringrazio per questa mail che sottolineando ora anche il positivo mi stà distraendo ….e mischiando vita, pregh, sito , anno della fede , mail…mi fa staccare un pochino “il”foglio dagli occhi…Vorrei imparare ad affidarlo a LUI ..per me ancora così difficile questo passo , eppure stas CI STO’ PROVANDO …
Sai è momento in cui credo avere bisogno di fare GRANDI Regali a me stessa perchè in certi momenti più che in altri ,abbiamo davvero bisogno di attaccare l’ aratro alla STELLA ALTA per tracciare il solco dritto , di puntare in alto per non ritrovarci in quelle vie di mezzo che di fatto poi soffocano. fma
Carissimo D.V.,
un piccolo messaggio-confessione prima di andare a letto visto che attraverso il sito ci inviti a pregare il Rosario. Ti confesso con sincerità ed umiltà che il Rosario è la preghiera che maggiormente ho fatto fatica ad…amare. ……Solo da grande ho capito l’importanza della preghiera e ho cominciato ad…amarla: ma solo quando ho cominciato ad AMARE GESU’. Sì, proprio così e ora, per me la preghiera è il mio…PARLARE CON LUI, il mio dirgli TI VOGLIO BENE. Non posso farne a meno e qualche volta (per fortuna che sono sola altrimenti direbbero che sono matta) parlo con Lui a voce alta; che dici, lo posso fare con il MIO SPOSO, vero? Ora il Rosario mi piace pregarlo e tantissimo specialmente in comunità, ma molto lentamente, pensando a tutte le parole dell’AVE MARIA che sono bellissime. Vorrei concludere con una personale considerazione: forse mi sbaglio, ma la preghiera è bella solo se la si considera un COLLOQUIO D’AMORE con CRISTO che fa parte della propria vita, altrimenti è vuota e non ha senso. Un abbraccio in LUI
Carissimo Don V
Eccomi vorrei condividere la nostra gioia vissuta nella fraternità ieri.
Festa della Madonna del Rosario, apertura per il sinodo sulla evangelizzazione, abbiamo avuto la celebrazione cosi grande dell’Eucaristia nella quale 8 delle nostre suorine hanno detto il loro “SI” per sempre, voti perpetui. Abbiamo avuto la nostra Madre generale in mezzo a noi. La mattina alle 9 la santa messa presieduta dal vescovo di Morombe, dove abbiamo una comunità, concelebrato Arcivescovo emerito di Fianarantsoa, sacerdoti FdP, Gesuiti, carmelitani e diocesani.
Grande festa, condivisione di gioia danze e canti nell’agape fraterna dopo la messa. le famiglie delle neo professe erano presente di buon numero.
Che bello la testimonianza che hanno dato le suore.
Sono molto felice di condivedere questo e chiedo una preghiera
Anche lella mia Parrocchia abbiamo impetrato la Supplica a Maria. Maria Mamma dolcissima, non manca mai di venirci incontro con ogni mezzo! Non vorrei dire che ormai sono abituata al mio rosario quotidiano, non è sicuramente un atto d’amore a Maria questo modo di pregarlo. Ogni tanto succede per varie cause che io lo trascuri, dopo un po di giorni sento che è tutto diverso, non ho detto che io non preghi, ma che tralascio il rosario. E’ strano ma Maria vuol essere presente ogni giorno, anche in questo modo. Il venerdi poi da alcuni anni lo recitiamo insieme io e Pino, meditiamo insieme una pagina di Vangelo, affidiamo tutto a Gesù attraverso Maria. Com’è bello recitare il S. Rosario insieme, meditare insieme, dirci le difficoltà e le gioie di seguire Gesù, ci ha resi ancora più uniti!
Carissimo D.V.,
anche questa mattina, mi rileggo le cose belle su S. Francesco che tu hai posto nel sito. Ti confesso che mi torna in mente -costantemente- l’esortazione di Gesù:”FRANCESCO, RICOSTRUISCI LA MIA CASA”. Mai, come in questo periodo, ho visto la Chiesa, la mia Chiesa…andare tanto in rovina! Io prego e offro le mie pene perchè i nostri preti avvertano questa urgenza. Non puoi immaginare ciò che sta succedendo: NON CROLLANO I MURI MA I VALORI!!! Sono già crollati.
Non si può perdere la speranza, ma come è triste vedere che ….QUELLO CHE CONTA é L’APPARENZA, SOLO L’APPARENZA!
LA MORTE NON È NIENTE.
In questi giorni in cui il mio dolore è sempre più forte e in cui la mia rabbia aumenta come la sensazione di vuoto e di perdita…mi è capitato, per caso, di trovare la poesia che di seguito vi scrivo, tratta da un commento ad una poesia di Sant’Agostino.
Ovviamente non è riuscita a consolarmi, il dolore è troppo forte, ma un pochino di serenità me l’ha portata…ho immaginato così mio padre, bello e giovane com’era, a guardarmi dall’altra stanza.
” La morte non è niente. Sono solo scivolato nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Che cos’è la morte, se non un accidente trascurabile ? Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.”
La dedico a tutti quelli che come me stanno provando questo dolore terrificante…
Luna
Al Mio Angelo
Caro angelo che sei il mio custode, io ti sono stata affidata dal Padre quando mi creò.
A te venni affidata perchè mi guidassi sui passi del cielo. Molte volte questi miei passi non sono stati rivolti al cielo e, non ho sempre compiuto il bene!
Ti chiedo scusa mio caro angelo custode; perchè ti sei dovuto vergognare di me e, hai dovuto coprirti gli occhi per non vedere il male che sceglievo.
Ora caro angelo vorrei che tu potessi guardare sempre il volto di Dio; come fanno gli angeli dei bambini, e non dovessi più arrossire per me.
Vorrei che i miei passi percorressero sempre vie di bene, del cielo e tu, gioissi con Dio del fatto che io compio cose buone. Questa gioia ti renda cosi luminoso che io,non trovi mai buio sul mio cammino
Mai mi scoraggi se mi accadrà di inciampare; per naturale debolezza, in qualche sasso.
Io mi affido a te mio caro angelo; illuminami, custodiscimi, guidami e proteggimi nel nome del mio Signore! amen
Mi sono chiesto a chi si potrebbe riferire oggi la qualifica di ricchi disonesti.Molti ricchi potrebbero aver appprofittato del loro potere in modo disonesto o con sopruso ma questo mi pare un peccato individuale mentre sembra che S. Giacomo e il Papa si riferissero quasi ad una categoria. Forse alla élite del tempo,a scribi e farisei? Oggi dunque chi potrebbe incarnare meglio quella ricchezza condannabile? A me pare che gli speculatori a danno dei popoli e delle nazioni possano rientrare nel novero e di sicuro gli appartenenti a circoli esclusivi di potentati economico finanziari come il Bildemberg e logge massoniche scomunicate dalla Chiesa che mai, almeno ufficialmente sono state reintegrate nella comunità ecclesiale. Ne deduco che la Chiesa Santa di Dio ha sempre condannato certa ricchezza perché le élite che piacciono a Dio sono formate dai semplici, dai piccoli e dai poveri, non dai circoli esclusivi di cui sopra. Spero che si continui a fare così! leopoldo
ANGELI CUSTODI
Se tu sapessi con quanto amore seguo i tuoi passi.Se tu sapessi con quanto amore asciugo le tue lacrime.Se tu sapessi con quanto amore ti prendo per mano affinchè tu non cada.
Se tu sapessi con quanto amore ti guardo.
mentre annaspi nel caos della vita.
E ogni istante minuto,ora della giornata .
ti sono accanto….. In ogni tuo respiro prende vita il mio battito d’ali….
In ogni tuo sguardo prende vita il mio sorriso.
Vorrei volare assieme a te e forse un giorno lo faremo…. quando sarai consapevole della tua divinità. aprirai le ali e volerai felice capirai cosa sono. e quanto ti amo. Ora non volo ….ma cammino assieme a te….a fianco a te. Io sono il tuo angelo…..quello della tua anima. del tuo cuore quell’angelo che ogni mattina ti sveglia con un bacio….
e ogni notte, apre le sue ali per riscaldarti il cuore. Io sono il tuo angelo quello che mai ti abbandonerà quell’ angelo che aspetta solo un tuo si per rivelarsi al tuo cuore.
Carissimo D.V.,
questa sera ho aperto il pc prima del solito ed ho visto che nel sito hai posto già S. Teresa di Gesù Bambino; è una Santa che amo tanto. Ti allego una sua preghiera.
PREGHIERA A GESÙ NEL TABERNACOLO
O Dio nascosto nella prigione del tabernacolo! È con letizia che ritorno a voi ogni sera per ringraziarvi delle grazie che mi avete accordato e per implorare da voi il perdono per le mancanze che ho commesso nella giornata che sta scorrendo come un sogno …
O Gesù! Come sarei felice se fossi stata proprio fedele, ma ahimé! spesso alla sera sono triste perché sento che avrei potuto rispondere meglio alla vostra grazia … Se fossi stata più unit¬a a Voi, più caritatevole con le sorelle, più umile e più mortificata, proverei meno pena nell’intrattenermi con voi nell’orazione. Tuttavia, o mio Dio, ben lungi dallo scoraggiarmi alla vista della mia miseria, vengo a voi con fiducia, rammentandomi che: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati». Vi supplico quindi di guarirmi e di perdonarmi, e io mi ricorderò Signore «che l’anima cui più avete perdonato, vi deve amare più delle altre! …» Vi offro tutti i battiti del mio cuore come tanti altri atti d’amore e di riparazione e li unisco ai vostri meriti infiniti. Vi supplico, o mio Divino Sposo, di essere voi stesso il Riparatore della mia anima, di agire in me senza tenere conto della mia resistenza, perché io non voglio avere più altra volontà che la vostra; e domani, con l’aiuto della vostra grazia, ricomincerò una vita nuova di cui ogni istante sarà un atto d’amore e di rinuncia.
Dopo essere venuta quindi ogni sera ai piedi del vostro Altare, arriverò infine all’ultima sera della mia vita, allora inizierà per me il giorno senza tramonto dell’eternità dove mi riposerò sul vostro Divino Cuore dalle lotte dell’esilio …
Così sia.
San Michele: Chi è come Dio?
San Gabriele: Fortezza di Dio
San Raffaele: Medicina di Dio
Nei nomi e nell’ufficio di questi tre Arcangeli, vi è l’identità stessa di Cristo. Gesù ci ha insegnato il Padre; Egli stesso si sottomete a Lui, alla sua Volontà.
Nessuno è come Dio, quando alle porte del Paradiso San Michele ci formulerà questa domanda,nella nostra vita ci deve essere chiara la risposta. Dobbiamo imparare questa risposta.
Dalla bocca di Gesù la impariamo, dalla vita dei Santi e dei martiri.
Gesù è venuto ad insegnarci la fortezza che occorre per affermare la supremazia della Volontà Divina nella nostra vita quotidiana. Questa fortezza non è vigore umano ma, mitezza, umiltà,abbandono in Dio. Questa fortezza ce l’ha Egli stesso guadagnata sulla Croce. Le porte degli inferi non prevarranno, il mare ha un argine invalicabile: La Croce. Gesù è pure l’Albero meraviglioso le cui foglie servono per guarire le nostre infermità!Infatti Egli gurisce ogni infermità!
Dio stesso si è fatto risposta ai quesiti angelici.Fortezza per l’uomo, cura per l’uomo.
Gesù è risposta
Gesù è fortezza,
Gesù è medicina.
Quando andremo in cielo dobbiamo possedere questi medesimi attributi, la chiave dei Nomi, l’attualizzazione in noi di questi attributi che abitano gli Spiriti Celesti.
In Gesù e con Gesù noi possediamo tutto questo.
Tutto ci appartiene in CRISTO.
Carissimo don Vincenzo,volevamo solo salutarti e ringraziarti per il tuo insegnamento in questo
anno della fede… Dobbiamo pero confessarti, che il tuo tema CACCIA AL TESORO, ci é piaciuto cosi tanto, che te l´abbiamo “rubato” (ci perdoni vero?)
Prima, pensavamo di sviluparla solo nella nostra classe, ma dopo abbiamo
deciso di proporlo a tutti i catechisti e ci siamo ritrovati con grande entusiasmo…
Allora, in questo anno anche nella nostra parrochia con i bimbi si parte a
scoprire il TESORO della nostra vita e con i loro genitori alla ricerca del “TESORO (tante volte perduto)” Vogliamo ringraziare il Signore per averti conosciuto,e preghiamo, che ti riempie sempre della sua grazia nella tua voccazione.Un abbraccio forte da parte di Samuel Jan, Darina e Massimiliano
Caro Vincenzo,
avrei PROPRIO bisogno di poter seguire il percorso che Tu proponi per l’autunno.
Non sarà possibile.
E’ già un regalo poter ricevere i documenti sintetici allegati alle tue mail.
Ti ringrazio di questo.
Un abbraccio fraterno.
Andrea F.
Buonasera don Vincenzo, ci voleva un po’ del nostro don Orione. A proposito di innamorati o fanatici: quando si ama non si è mai fanatici. Don Orione amava tutte le anime. Una mamma ama il proprio figlio. Un amico è considerato il nostro vero tesoro. Quando scopri la fede trovi l’amore e tutto ti sembra possibile. Ogni mattina trovo la risposta a tutte le mie domande in quella pagina di vangelo aperta a caso, prima di prendere in mano la penna, prima di accendere il computer in ufficio. Nel cuore una mattina avevo il pensiero di una bambina, del suo fragile e stentato percorso di vita che l’ha condotta a me. Quella mattina ho letto Giovanni: la frase “Voi mi appartenete…” ha esteso la consolazione per le mie umane miserie sino a quella bimba. Se scopri la fede trovi l’amore. E se ami non sei mai solo. G.P