– 2 FEBBRAIO: GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA
– I RELIGIOSI NELLA CHIESA: CHI SONO? COSA FANNO?
– FRATE AVE MARIA: CIECO E …FELICE
2 FEBBRAIO: GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA
I Religiosi nella Chiesa: chi sono e cosa fanno?
Forse alla luce della Trasfigurazione, si potrebbe rispondere dicendo che i religiosi ILLUMINATI dalla LUCE DI CRISTO, con le loro ” ESISTENZE TRASFIGURATE” dalla povertà, castità e obbedienza, diventano LUCE PER I FRATELLI… Insomma, come recita il salmo, “alla Sua luce vedono la luce”. Ma lasciamo la parola a FRATE AVE MARIA, umile frate Eremita dell’Opera Don Orione. CIECO E… FELICE. Fu e continua ad essere anche dopo la sua morte LUCE per molti… DV
LA LUMINOSA NOTTE DI UN CIECO …
FRATE AVE MARIA
A) – “Alla tua luce, vediamo la luce”(salmo 36)
“Convertisti in luce le mie tenebre e in gioia la mia tristezza,
sicché la mia è veramente una luminosa e deliziosa notte,
perché l’unica mia luce, l’unica mia gioia
sei Tu solo, o Gesù Figlio di Dio!”
(Fr. Ave Maria)
- Quand’ero tre volte cieco: “Io quand’ero tre volte cieco mi vergognavo fino all’avvilimento della mia cecità fisica e di quella intellettuale, ma non mi vergognavo di essere cieco moralmente, spiritualmente” “Con la vista, poco a poco, perdetti anche la pace e la fede. Credetti questo mondo in balia di una grande mente capricciosa, crudele, ingiusta”
- Ma Gesù mi folgorò: “Ma quando Gesù mi folgorò con la sua luce, con la sua verità, la sua grazia, la sua carità, allora dissi a Gesù e lo dissi con grande entusiasmo:”Gesù, tu solo mi basti! Sr Teresa mi parlò di Don Orione: “Sr Teresa mi parlò di Don Orione in modo da farmi desiderare di conoscerlo, di udirlo, di parlargli, di rendergli note le mie miserie fisiche e morali, tutte, tutte, e poi ascoltarlo se mai avesse avuto una parola di consolazione, di conforto, di speranza anche per me”
- Chi sono i veri ciechi?: “Chiedere la grazia di vederci? No, no! Sono quarant’anni che sono al buio e sto bene così. Ciechi veri sono quelli che non vedono Gesù, quelli che non hanno fede!”
- La vigilia della sua morte: com’è bello fare la volontà del Signore!“Il Signore mi ha tolto la vista, ora vuole la mia vita; di tutto cuore gliela offro…com’è bello fare la volontà del Signore! Tutto offro con gioia alla Madonna”
B)- “RISPLENDA LA VOSTRA LUCE” (Mt 5,16) (brani di lettere di Fr Ave Maria)
- Alla sua mamma(13.2.1925) Non lamentiamoci mai del nostro stato “Che importa essere sano o ammalato? che importa vivere o morire? una sola cosa è necessaria all’uomo, che in lui si compia sempre la santa volontà di Dio. Domandiamo tutto ciò che desideriamo ma siamo sempre pronti a ciò che vuole il Signore…Non lamentiamoci mai del nostro stato; Io non cambierei il mio posto nemmeno col primo monarca della terra e nemmeno col più sapiente del mondo. A me basta il dominio di me stesso e di saper tutto soffrire in pace per amore di Cristo benedetto”
- Al suo Parroco (16.12.1925) Essere ogni giorno più facchino: ”Le farò noto che dal momento che posi piede in religione , non mi occupai più né di lettere, né di musica…In una lettera circolare che il mio veneratissimo superiore Don Luigi Orione aveva indirizzato ai membri della Piccola Opera c’era un’antifona che suonava così: ”Figlio della Divina Provvidenza non vuol dire studente e tanto meno signorino. Ma Figlio della Divina Provvidenza vuol dire facchino! Facchino di Dio e della carità, facchino di santa madre Chiesa, facchino del Papa, facchino delle anime” Io venni per essere figlio della Divina Provvidenza e per esserlo meno indegnamente possibile mi studiai di essere ogni giorno più facchino”
“Tutti sanno molte cose ed io so una cosa sola
SO SOLTANTO ESSERE FELICE
Tutti posseggono più oggetti: io invece non posseggo che una cosa:
LA VERA FELICITA’
- PUOI SCARICARE: FRATE AVEMARIA (6PG)
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Per approfondire : fondamenti biblici e spirituali della Vita consacrata
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VITA CONSACRATA NEL VANGELO: Mc 10,28ss Pietro allora gli disse: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”. 29 Gesù gli rispose: “In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”.
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VITA CONSACRATA NEL CONCILIO VAT. II: I consigli evangelici nella Chiesa 43.I consigli evangelici della castità consacrata a Dio, della povertà e dell’ obbedienza, fondati sulle parole e sugli esempi del Signore e raccomandati dagli apostoli, dai padri, dai dottori e dai pastori della Chiesa, sono un dono divino, che la Chiesa ha ricevuto dal suo Signore e che con la sua grazia sempre conserva. Ora l’ autorità della Chiesa, sotto la guida dello Spirito santo, si è data cura di interpretarli, di regolarne la pratica e anche di stabilire, a partire da essi, forme stabili di vita. Avvenne quindi che, come in un albero piantato da Dio e in un modo mirabile e molteplice ramificatosi nel campo del Signore, sono cresciute varie forme di vita solitaria o comune e varie famiglie, che si sviluppano sia per il profitto dei loro membri, sia per il bene di tutto il corpo di Cristo
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VITA CONSACRATA OGGI: La Chiesa ha urgente bisogno di simili comunità fraterne le quali con la loro stessa esistenza costituiscono un contributo alla nuova evangelizzazione, poiché mostrano in modo concreto i frutti del “comandamento nuovo… La chiesa affida alle comunità di vita consacrata il particolare compito di far crescere la spiritualità della comunione prima di tutto al proprio interno e poi nella stessa comunità ecclesiale ed oltre i suoi confini, aprendo o riaprendo costantemente il dialogo della carità, soprattutto dove il mondo di oggi è lacerato dall’odio etnico o da follie omicide…(VC)
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Con l’eloquenza delle opere: La ricerca della divina bellezza spinge le persone consacrate a prendersi cura dell’immagine divina deformata nei volti dei fratelli e sorelle, volti sfigurati dalla fame, volti spaventati dalla violenza quotidiana e indiscriminata, volti stanchi di migranti senza degna accoglienza…la VC mostra così, con l’eloquenza delle opere, che la divina carità è fondamento e stimolo dell’amore gratuito ed operoso
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I voti religiosi, terapia dell’umanità: Coloro che seguono i consigli evangelici, mentre cercano la santità per se stessi, propongono, per così dire, una “terapia spirituale” per l’umanità, poiché rifiutano l’idolatria del creato e rendono in qualche modo visibile il Dio vivente.
- DON ORIONE :CONVERSAZIONE CON I SUOI RELIGIOSI… San Bernardo diceva a se stesso: Bernarde, ad quid venisti? Egli era figlio di uno dei principali signori dei suoi tempi; aveva un castello, era ricco, …Ebbene, cari miei, San Bernardo si fece santo perché era coerente a se stesso e ripeteva sempre a se stesso: “Bernarde, ad quid venisti?”. O Bernardo, perché hai lasciato il mondo, il castello, le ricchezze, il padre? A che sei venuto? Ti rideva davanti la vita, il mondo, con tutte le sue lusinghe! Bernarde, ad quid venisti?… Ciascuno di voi deve dire a se stesso così. Avete fatto il più, avete, oserei dire, fatto il distacco completo dalla terra, dal paese, dalla madre, dal padre, dai fratelli; forse sarete di un paese lontano; avete fatto un bel distacco. Ma non basta! Dovete ora staccarvi da voi stessi, dal proprio io, dalla superbia, se superbia c’è; dalla gola, se gola si ha, da tutto quello che vi impedisce di farvi santi. “Ad quid venisti?” . Sono forse venuto per diventare ricco? Per mangiar bene?… No! Dunque dobbiamo distaccarci da noi stessi; sì, bisogna rinnegare noi stessi. Lo dice Nostro Signor Gesù Cristo nel santo Vangelo: Chi vuol seguirmi, rinneghi se stesso, prenda la sua Croce ogni giorno e mi segua”. Vi esorto dunque, ad elevare il vostro spirito, a rinnegare voi stessi, e vi esorto a prendere come Madre la Vergine Santissima. E allora benedirete i giorni di ritiro che avete fatto e sentirete che Gesù è risorto in voi; e voi vivrete in Lui e Lui vivrà sempre in voi. (Da conversazione a Montebello (PV), 6 aprile 1939. X, 137-140)
UNIAMOCI IN PREGHIERA ai religiosi e religiose che oggi rinnovano la loro totale donazione al Signore e al servizio della chiesa secondo il loro specifico carisma
C – Fratelli e sorelle, la presentazione al tempio di Gesù, ci immette nel mistero dell’esistenza terrena e del destino del nostro Salvatore. Rivolgiamo con amore e con riverenza le nostre intenzioni di preghiera a Dio Padre.
L – Preghiamo insieme e diciamo: Guidaci con la Luce della tua Parola, o Signore.
- Perché la Chiesa non cessi mai di interrogarsi sul significato delle profezie riguardanti il Cristo, per rinnovare continuamente la propria fede. Preghiamo.
- Perché nella presentazione eucaristica di Gesù Cristo, si ritrovino uniti i fratelli cristiani di tutte le confessioni. Preghiamo.
- Perché la lode nel tempio incrementi il nostro impegno per la giustizia nella città. Preghiamo.
- Perché i genitori riconoscano che i loro figli sono innanzitutto di Dio, generati e creati per la sua gloria. Preghiamo.
- Perché i membri degli istituti di vita consacrata non si stanchino di spandere la tua Luce nella notte del nostro tempo. Preghiamo.
- Perché il segno della luce, che oggi abbiamo compiuto, rafforzi la nostra fede che è attesa del Signore della nostra salvezza. Preghiamo.
C – Ascolta, o Padre, le intercessioni che, nella festa della Presentazione al tempio, la tua famiglia ti rivolge, e accoglile per amore del tuo Cristo che si rivela a noi come fratello e salvatore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T – Amen.
DOCUMENTI:
+ RIPARTIRE DA CRISTO (sintesi)
+ VITA CONSECRATA 6PG (SINTESI)
Una ricchezza spirituale da condividere
carissimi…
A comune edificazione riporto una bella omelia sulla festa di oggi. E’ di un abate cistercense di… qualche anno fa(!!?) ma così fresca. Può fare del bene…
Beato Guerrico d’Igny (circa 1080-1157), 1a omelia per la Purificazione« Luce per illuminare le genti »
Chi, tenendo oggi in mano un cero acceso, non ricorda subito quell’anziano che in questo stesso giorno ha ricevuto tra le braccia
Gesù, Verbo nella carne, luce nella cera, e ha testimoniato che egli è la luce che illumina tutte le genti ? E l’anziano era proprio lui fiamma ardente che illumina, rendendo testimonianza alla luce. Nello Spirito Santo di cui era ricolmo, è venuto per ricevere, o Dio, il tuo Amore nel tuo
tempio (Sal 47,10) e testimoniare che egli è l’Amore e la luce del tuo popolo. RALLEGRATI, giusto vecchio ; vedi oggi ciò che avevi
intravvisto in anticipo : le tenebre del mondo si sono dissipate, i popoli
camminano alla sua luce (Is 60,3). Tutta la terra è piena della gloria (Is6,3) di questa luce che nascondevi un tempo nel tuo cuore e ora illumina i tuoi occhi… ABBRACCIA, o santo vecchio, la sapienza di Dio, e la tua
giovinezza si rinnovi. RICEVI SUL TUO PETTO la misericordia di Dio, e la tua vecchiaia conoscerà la dolcezza della misericordia. « Riposa sul mio petto » dice la Scrittura (Ct 1,13). Anche quando lo renderò a sua madre,
rimarrà con me; il mio cuore sarà inebriato dalla sua misericordia, e più ancora il cuore di sua madre … Ti rendo grazie e mi rallegro per te, o piena di grazia ; hai dato alla luce la misericordia che ho ricevuta ; il
cero che hai preparato, lo tengo in mano… E VOI, FRATELLI, vedete il cero che brucia nelle mani di Simeone, accendete i vostri ceri, attingendo alla sua luce… Allora non soltanto porterete una luce tra le mani, ma
VOI STESSI SARETE LUCE. Luce nei vostri cuori, luce nelle vostre vite, luce
per voi, luce per i vostri fratelli.