+ PERLE  PREZIOSE  DI SPIRITUALITA’ …

+ SPUNTI DI RIFLESSIONE E PREGHIERA DI AUTORI VARI 

+ SEMINARE GESU’ CRISTO NELL’ANIMA DEL POPOLO: PENSIERI DI DON ORIONE

 

 ANDARE AL POPOLO E SEMINARE GESU’ CRISTO

S. Luigi Orione

…Usciamo anche noi, umili ma fedeli servi della chiesa

a seminare a larga mano Gesù Cristo nell’anima del popolo.

Cristo andò al popolo. Sollevare il popolo, risanarlo.  

Deve starci a cuore il popolo. Andiamo al popolo.  

Evitate le parole: di parolai ne abbiamo piene le tasche.  Scr. 61,118s

 

 

 

9 – 16 Gennaio 20011

 PRIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

 Si, oggi si torna alla vita di tutti i giorni…per non farla diventare “piatta” mi è venuto in mente stanotte di chiedere aiuto a a Giovanni Paolo II che circa 10 anni fa, finito il Grande Giubileo del 2000, diede alla Chiesa alcuni consigli pratici per tenere ALTA L’ASTICELLA DELLA VITA ORDINARIA…Perché il Seme divino seminato durante il Giubileo potesse dare frutto.  Ve li riporto. Abbiamo così il compito da fare per tutta la settimana. Chiedendoci per ogni giorno come stiamo curando e…innaffiando quel seme seminato nel nostro “giardino”

 RIPARTIRE DA CRISTO “Novo Millennio Ineunte”

  • PREMESSE: IO SONO CON VOI 29. « Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo » (Mt 28,20). No, non una formula ci salverà, ma una Persona, e la certezza che essa ci infonde: Io sono con voi!
  • Il programma c’è già: è quello di sempre … Non si tratta, allora, di inventare un « nuovo programma ». Il programma c’è già: è quello di sempre, raccolto dal Vangelo e dalla viva Tradizione.  Desidero  additare, a comune edificazione ed orientamento, alcune priorità pastorali, che l’esperienza stessa del Grande Giubileo ha fatto emergere con particolare forza al mio sguardo.
  1. LUNEDI 10:  LA SANTITA’ « Vuoi diventare santo? ».  30. E in primo luogo non esito a dire che la prospettiva in cui deve porsi tutto il cammino pastorale è quella della santità.. Finito il Giubileo, ricomincia il cammino ordinario, ma additare la santità resta più che mai un’urgenza della pastorale. Occorre allora riscoprire, in tutto il suo valore programmatico, il capitolo V della Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, dedicato alla « vocazione universale alla santità ».31. Chiedere a un catecumeno: « Vuoi ricevere il Battesimo? » significa al tempo stesso chiedergli: « Vuoi diventare santo? ». È ora di riproporre a tutti con convinzione questa « misura alta » della vita cristiana ordinaria: tutta la vita della comunità ecclesiale e delle famiglie cristiane deve portare in questa direzione.
  2. MARTEDI 11: LA PREGHIERA: una reciprocità d’amore  32. Per questa pedagogia della santità c’è bisogno di un cristianesimo che si distingua innanzitutto nell’arte della preghiera. È necessario imparare a pregare, quasi apprendendo sempre nuovamente quest’arte dalle labbra stesse del Maestro divino, come i primi discepoli: « Signore, insegnaci a pregare! » (Lc 11,1). Nella preghiera si sviluppa quel dialogo con Cristo che ci rende suoi intimi: « Rimanete in me e io in voi » (Gv 15,4). Questa reciprocità è la sostanza stessa, l’anima della vita cristiana ed è condizione di ogni autentica vita pastorale. Occorre allora che l’educazione alla preghiera diventi in qualche modo un punto qualificante di ogni programmazione pastorale.
  3. MERCOLEDI 12 GEN.    L’EUCARESTIA DOMENICALE 35. L’Eucaristia domenicale, raccogliendo settimanalmente i cristiani come famiglia di Dio intorno alla mensa della Parola e del Pane di vita, è anche l’antidoto più naturale alla dispersione. Proprio attraverso la partecipazione eucaristica, il giorno del Signore diventa anche il giorno della Chiesa,22 che può svolgere così in modo efficace il suo ruolo di sacramento di unità.
  4. GIOVEDI 13 : IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE 37. Un rinnovato coraggio pastorale vengo poi a chiedere perché la quotidiana pedagogia delle comunità cristiane sappia proporre in modo suadente ed efficace la pratica del sacramento della Riconciliazione. …se molti, e tra essi anche tanti giovani, si sono accostati con frutto a questo Sacramento, probabilmente è necessario che i Pastori si armino di maggior fiducia, creatività e perseveranza nel presentarlo e farlo valorizzare. Non dobbiamo arrenderci, carissimi Fratelli nel sacerdozio, di fronte a crisi temporanee!.
  5. VENERDI 14 – ASCOLTO DELLA PAROLA   39. Non c’è dubbio che questo primato della santità e della preghiera non è concepibile che a partire da un rinnovato ascolto della parola di Dio.. Occorre, carissimi Fratelli e Sorelle, consolidare e approfondire questa linea, anche mediante la diffusione nelle famiglie del libro della Bibbia. In particolare è necessario che l’ascolto della Parola diventi un incontro vitale, nell’antica e sempre valida tradizione della lectio divina, che fa cogliere nel testo biblico la parola viva che interpella, orienta, plasma l’esistenza.
  6. SABATO 15    ANNUNCIO DELLA PAROLA 40. Oggi si deve affrontare con coraggio una situazione che si fa sempre più varia e impegnativa, nel contesto della globalizzazione e del nuovo e mutevole intreccio di popoli e culture che la caratterizza. Ho tante volte ripetuto in questi anni l’appello della nuova evangelizzazione. Lo ribadisco ora  « Guai a me se non predicassi il Vangelo! »  (1 Cor 9,16).
  • QUALI DI QUESTI “SEMI” PIANTATI NELLA NOSTRA VITA ABBIAMO TRASCURATO DI PIU’?
  • COSA DEVO FARE PER RISCOPRIRLI E CURARLI MEGLIO?
  • IN CONCRETO OGGI MI IMPEGNO A…

—————————————————————–

————————————-

——————— 

 

DOMENICA 9 GENNAIO – BATTESIMO DEL SIGNORE

  •  ECCO IL MIO SERVO di cui mi compiaccio  Is 42, 1-4.
  1. Atteggiamenti di mitezza: «Ho posto il mio spirito su di lui; Non griderà né alzerà il tono, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta”
  2. Una missione grande : Proclamerà il diritto con fermezza; non verrà meno e non si abbatterà, e per la sua dottrina saranno in attesa le isole. «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre» .
  • VANGELO DI  Mt 3, 13-17:  Gesù realizza la profezia
  1. Gesù fa la fila come un peccatore: In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui.
  2. Dio Padre si compiace di Lui: Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
  • DAI DISCORSI DI S. GREGORIO NAZIANZENO
  1. Il battesimo di Gesù  Cristo nel Battesimo si fa luce, entriamo anche noi nel suo splendore; Cristo riceve il battesimo, inabissiamoci con lui per poter con lui salire alla gloria. Gesù sale dalle acque e porta con sé in alto tutto intero il cosmo.
  2. Il nostro Battesimo: dignità e impegno:  Onoriamo in questo giorno il battesimo di Cristo, e celebriamo come è giusto questa festa. Purificatevi totalmente e progredite in questa purezza. Tutto è stato fatto perché voi diveniate come altrettanti soli cioè forza vitale per gli altri uomini. Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa.

 

SABATO 8 GENNAIO 2011

“SENZA LA DOMENICA NON POSSIAMO  VIVERE”

  •   Riprendiamo la vita ordinaria… Sinonimo di “mediocre”?

È ora di riproporre a tutti con convinzione questa « misura alta » della vita cristiana ordinaria…”(NMI 31))

  •  Ma dove trovare la forza?
  1. “Senza la domenica non possiamo vivere” – ci riporta all’anno 304, quando l’imperatore Diocleziano proibì ai cristiani, sotto pena di morte, di possedere le Scritture, di riunirsi la domenica per celebrare l’Eucaristia… Ad Abitene, una piccola località nell’attuale Tunisia, 49 cristiani furono sorpresi una domenica mentre celebravano l’Eucaristia. Arrestati, vennero condotti a Cartagine per essere interrogati… Risposero: “Sine dominico non possumus”: senza la domenica per celebrare l’Eucaristia non possiamo vivere. Ci mancherebbero le forze per affrontare le difficoltà quotidiane e non soccombere… Il Figlio di Dio, essendosi fatto carne, poteva diventare Pane, ed essere così nutrimento del suo popolo in cammino verso la terra promessa del Cielo. Abbiamo bisogno di questo  Pane per affrontare le fatiche e le stanchezze del viaggio. La Domenica, Giorno del Signore, è l’occasione propizia per attingere forza da Lui, che è il Signore della vita. Il precetto festivo non è quindi un dovere imposto dall’esterno, un peso sulle nostre spalle. Al contrario, partecipare alla Celebrazione domenicale, cibarsi del Pane eucaristico e sperimentare la comunione dei fratelli e delle sorelle in Cristo è un bisogno per il cristiano, è una gioia, così il cristiano può trovare l’energia necessaria per il cammino che dobbiamo percorrere ogni settimana. (Papa Benedetto XVI Omelia 29 maggio 2005)
  2. IN SOSTANZA: LA MESSA , IL NOSTRO “RIFORNIMENTO”?! …tante soluzioni vengono dall’altare, tante decisioni dall’altare. Quante e quante volte non sapevo come fare, come uscire da certi imbarazzi, come camminare! e, durante la santa Messa, ecco che, in un momento, Quando si è lì a tu a tu con n. Signore, tutto si chiarisce, Tutte le difficoltà, che parevano così ardue e impossibili a superarsi, diventano la cosa più semplice: NOI SIAMO TENEBRA, MA GESÙ È LA LUCE E LA SOLUZIONE DI TUTTO.   CHE GRAN COSA È MAI LA SANTA MESSA! (D.ORIONE)

++++++++++++++++++++++++

VENERDI 7 GENNAIO

  • Finite  le Feste… non finisca LA FESTA e non si spenga LA LUCE DELLA VITA E IL CANTO NEL CUORE

San Romano il Melode  « Su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata »
Ti sei manifestato oggi all’universo e la tua luce, Signore, ci è apparsa. Perciò, in questa conoscenza, ti cantiamo : sei venuto, ti sei manifestato, tu luce inaccessibile !…  Su coloro che abitavano in terra tenebrosa, un gran  chiarore, sgorgando da Betlemme, rifulse : il Signore nato da Maria, il Sole di giustizia, diffonde i suoi raggi sull’universo intero (Ml 3,20). Noi, figli di Adamo che siamo nudi, veniamo, rivestiamolo per essere riscaldati. Proprio per vestire quelli che sono nudi, rischiarare quelli che sono nelle tenebre, ti sei manifestato, tu luce inaccessibile. Dio non disprezzò colui che nel paradiso è stato spogliato per scaltrezza dei suoi vestiti e ha perso la sua tunica tessuta dalle mani stesse di Dio. Torna da lui e chiama, con la sua voce santa, il disubbidiente : « Adamo, dove sei ? (Gen 3,9). Smetti di nasconderti. Per quanto nudo e povero tu sia, voglio vederti. Non avere paura, mi sono fatto simile a te. Tu hai desiderato diventare Dio e non hai potuto. Ora, perché l’ho voluto, mi sono fatto carne. Quindi, vieni avanti, riconosci me e di’ : Sei venuto, ti sei manifestato, tu luce inaccessibile. » Canta, canta, Adamo ; adora colui che viene a te. Mentre ti allontanavi, si è manifestato a te per farsi vedere, toccare, accogliere. Colui che avevi temuto quando eri stato ingannato dal demonio, per te si è fatto simile a te. È disceso sulla terra per prenderti in cielo ; è divenuto mortale perché tu diventassi Dio e ritrovassi la tua primitiva bellezza. Volendo aprirti le porte dell’Eden, ha abitato Nàzaret. Per questo, canta, uomo, e loda con tutti i tuoi inni colui che si è manifestato e ha illuminato l’universo.

+++++++++++++++++++++++++++++++++++

GIOVEDI 6 GENNAIO – EPIFANIA DEL SIGNORE 

Il Signore sarà per te luce eterna…

…saranno finiti i giorni del tuo lutto. 

Dal libro del profeta Isaia 60, 1-22

Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. A quella vista sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore…Ti chiameranno Città del Signore. Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più il chiarore della luna. Ma il Signore sarà per te luce eterna  Il tuo sole non tramonterà più, perché il Signore sarà per te luce eterna; saranno finiti i giorni del tuo lutto.

  • Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

    Dio, da’ al re il tuo giudizio, al figlio del re la tua giustizia;
    regga con giustizia il tuo popolo e i tuoi poveri con rettitudine.

    Nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace, finché non si spenga la luna.
    E dominerà da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra.

    Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi.
    A lui tutti i re si prostreranno, lo serviranno tutte le nazioni.

    Egli libererà il povero che grida e il misero che non trova aiuto,
    avrà pietà del debole e del povero e salverà la vita dei suoi miseri.

  1. Quando, Signore, finiranno i giorni di lutto per chi sta soffrendo? Asciuga fin d’ora le  lacrime dei poveri…
  2. Apocalisse 21: “Ecco la tenda di Dio con gli uomini!  Egli abiterà con loro  ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte  né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate”.
  3.  S. Leone Magno: Ringraziamo Dio misericordioso che, come afferma l’Apostolo, «ci ha messo in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. … dobbiamo seguire, con tutte le nostre forze, la grazia che invita tutti al Cristo. In questo impegno, miei cari, dovete tutti aiutarvi l’un l’altro. Risplendete così come figli della luce nel regno di Dio, dove conducono la retta fede e le buone opere.
  4. San Giovanni Crisostomo (circa 345-407), vescovo d’Antiochia « Prostratisi lo adorarono »  Fratelli, seguiamo i magi, lasciamo le nostre abitudini pagane. Andiamo ! Facciamo un lungo viaggio per vedere Cristo. Se i magi non fossero partiti lontano dal loro paese, non avrebbero visto Cristo. Diciamo meglio: se non avessero intrapreso generosamente il loro viaggio, non avrebbero nemmeno visto la stella. Anche noi alziamoci  e  corriamo là dove si trova il
    Bambino… « Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e
    prostratisi lo adorarono». Quale motivo li ha spinti a prostrarsi davanti a quel bambino ? Nulla di particolare nella Vergine o nella casa ; nessun oggetto in grado di colpire lo sguardo e di attirarli. Quale motivo li ha spinti ad agire in questo modo ? Lo stesso motivo che li aveva decisi a lasciare la patria, e a partire per quel lungo viaggio : È la stella, cioè la luce con la quale Dio aveva riempito il loro cuore e li conduceva poco a poco in una conoscenza più perfetta. Se questa luce non li avesse illuminati, come avrebbero potuto rendere tali omaggi mentre ciò che vedevano era così povero e umile ? Non c’è grandezza materiale, ma soltanto un presepio, una stalla, una madre priva di tutto, perché tu possa vedere più chiaramente la sapienza dei magi, perché tu possa capire che essi sono venuti non verso un uomo, ma verso un Dio, loro benefattore.
    Preghamo…   O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la grandezza della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.

 ***********************************************

MERCOLEDI 5 GENNAIO

  • Perché anche in questi giorni i Cristiani  sono perseguitati?

DALLA PRIMA LETTERA DI GIOVANNI: 1 Gv 3, 11-21   DIO PIU’ GRANDE DEL NOSTRO CUORE.

Noi siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli. Non meravigliatevi, fratelli, se il mondo vi odia. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia il proprio fratello è omicida…In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.  In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.

  •  LA MESSA, MISTERIOSO INCONTROAccogli, Signore, i nostri doni in questo misterioso incontro tra la nostra povertà e la tua grandezza: noi ti offriamo le cose che ci hai dato, e tu donaci in cambio te stesso.

———————————————-

 

 Martedì 04 Gennaio 2011


  • CHE CERCATE?  Gv 1,35-42.

Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».

  • Domande sottovoce:
  1. E io che cosa sto cercando nella mia vita? 
  2. Ricordo qualche esperienza religiosa che mi ha fatto bene?
  3. Sono disposto a… fami cambiare “nome” dal Signore e seguire Gesù come ha fatto Pietro?
  • Il nome di Dio (Rabindranath Tagore)

Il nome di Dio è dipinto sulle corolle dei fiori, scintilla sulla spuma delle onde, è innalzato in vetta alle colline.Il nome di Dio è impresso nel sorriso di un bambino, nel volto di un giovane, nella tenerezza di un vecchio.Il nome di Dio è custodito nel profondo del mio cuore!

 

LUNDEDI 3 GENNAIO 2011

 FESTA DEL NOME DI GESU’

In lui oggi risplende in piena luce  il misterioso scambio che ci ha redenti: la nostra debolezza è assunta dal Verbo, l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne e noi, uniti a te in comunione mirabile,condividiamo la tua vita immortale.

 

  • Dall’opera sul «Vangelo eterno» di san Bernardino da  Siena 

 Grande fondamento della fede è il nome di Gesù per il quale siamo fatti figli di Dio. Il Nome santissimo dagli antichi Patriarchi e Padri fu desiderato, con tanta ansietà aspettato, con tanti sospiri, con tante lagrime invocato, ma nel tempo della grazia misericordiosamente è stato donato. Grande fondamento della fede è il Nome di Gesù. La fede della religione cattolica consiste nella conoscenza e nella luce di Gesù Cristo; che è illuminazione dell’uomo, porta della vita, fondamento della salute eterna.  Questo fondamento è Gesù, porta e luce che, mostrandosi agli erranti, indicò a tutti la luce della fede per la quale è possibile ricercare il Dio sconosciuto, e ricercandolo credere, e credendo trovarlo. Questo fondamento sostiene la Chiesa fondata nel Nome di Gesù.  Forse che Dio non ci ha chiamati all’ammirabile sua luce attraverso la luce e la dolcezza di questo Nome? A coloro che sono illuminati e che vedono in questa luce, giustamente l’Apostolo dice: «Una volta eravate tenebre, ora siete luce nel Signore: camminate dunque quali figli della luce». O nome glorioso! Per mezzo tuo vengono perdonate le colpe, per mezzo tuo vengono sconfitti i nemici, per te i malati vengono liberati, per te coloro che soffrono sono irrobustiti e gioiscono! Tu onore dei credenti, maestro dei predicatori, forza di coloro che operano, tu sostegno dei deboli! I desideri si accendono per il tuo calore e ardore di fuoco, si inebriano le anime contemplative e per te le anime trionfanti sono glorificate nel cielo: con le quali, o dolcissimo Gesù, per questo tuo santissimo Nome, fa’ che possiamo anche noi regnare. Amen!

10 comments

  1. Grazie dv perchè,avendo “chiesto aiuto a GIOVANNI PAOLO II” nello scriverci questi forti spunti di riflessione, ci hai anche ricordato lui, questa grande persona, ce l’hai fatta sentire vicina, ci hai ripetuto che “solo chi AMA non passerà mai”. E questo “amare” diventa impegno,direzione verso la quale tendere e sulla quale marciare sempre più convinti..e, col SUO aiuto, perseverare.
    La prima settimana del tempo ordinario è finita ma parte ora quell’impegno concreto su un “seme” che queste tue e vostre riflessioni e commenti mi hanno aiutato a capire che”devo e posso curare meglio”, per riuscire ad “amare” di più.

  2. Oggi sono venuto a conoscenza di una bella pagina sulla preghiera di un autore del 5° secolo. La metto a disposizione di tutti. SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE COSì…

    LA PREGHIERA, o dialogo con Dio,
    è un bene sommo… La preghiera è luce dell’anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l’uomo. L’anima, elevata per mezzo suo in alto fino al cielo, abbraccia il Signore con amplessi ineffabili. Come il bambino, che piangendo grida alla madre, l’anima cerca ardentemente il latte divino, brama che i propri desideri vengano esauditi e riceve doni superiori ad ogni essere visibile.
    La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio, e nel medesimo tempo rende felice l’anima perché appaga le sue aspirazioni.
    Parlo, però, della PREGHIERA AUTENTICA e non delle sole parole. Essa è un desiderare Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini, ma è prodotto dalla grazia divina. Di essa l’Apostolo Paolo dice: Non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con gemiti inesprimibili (cfr. Rm 8, 26b).
    Se il Signore dà a qualcuno tale modo di pregare, è una ricchezza da valorizzare, è un cibo celeste che sazia l’anima; chi l’ha gustato si accende di desiderio celeste per il Signore, come di un fuoco ardentissimo che infiamma la sua anima. (Autore del 5° sec.)

  3. senza preghiera non c’è via di santità, ma anche sulla preghiera ci sono molte distorsioni. Io ho capito che è Gesù stesso che ci da il nostro modo e ritmo di preghiera. Quando leggo i vari metodi di preghiera, io mi perdo, sono lontani dal mio vivere. Pregare è per me come il respiro dell’anima, se amo Dio, non posso non pensarlo, questo è pregare. Se lo amo non mi basta pregarlo una, due, tre volte al giorno, ma continuamente. La preghiera diventa come respirare quando ogni cosa che faccio durante il giorno la accolgo da Lui, è ininterrotta, si poi ci sono le formule, le varie devozioni, ma sopra tutto c’è l’unione spirituale con Gesù. Ogni cosa mia non è più mia, passa attraverso questo canale, è preghiera. Io consiglio di provare, è semplice, ma è molto fruttuosa, lascia gioia e serenità nel cuore.

  4. Caro D.V. mi trova più che d’accordo su questo punto saldo: la santità. Ecco oggi facevo delle riflessioni e mi chiedevo proprio questo, che programma fare per il mio cammino di crescita spirituale. Il primo e assoluto fondamento è il desiderio della santità, troppo snobbata e relegata a persone eccezionali. Dio dice: siate santi come io sono santo. Desiderare Dio è desiderare la santità, non si scappa. A tanti fa paura, perchè ci facciamo un’idea della santità che è sbagliata. Nessuno è escluso dalla ricerca della sua santità che, vuol dire essere coerenti con la propria fede, con i propri compiti, con il progetto di Dio per noi. Sposati, religiosi, sacerdoti, singoli, giovani e bambini, nessuno è esente da questa chiamata alla santità. é nel nostro DNA divino. Per troppo tempo abbiamo taciuto sulla santità, dobbiamo dircela e augurarcela sempre, è la cosa di cui il mondo ha bisogno!
    Che questo anno sia per tutti noi un anno santo, cioè pieno di Dio!!

  5. Il gesto del seminatore è ampio, non giudica, il suo compito è seminare.Ogni generazione nuova si mette in contraddizione con le precedenti, deve trovare la sua strada.Io ricordo la mia generazione, ribelle, l’amore libero, la donna libera, nessuna regola, nessun dovere. Poi, si trova la strada, le regole giuste che, sono sempre quelle, quelle che tengono l’edificio. Abbiamo sbagliato, almeno la mia generazione, lo ha fatto, nel non trasmettere ciò che abbiamo alfine trovato per equilibrare le scelte, ma abbiamo tramandato la trasgressione goliardica giovanile. Questi giovani di oggi sono stupendi, come lo eravamo noi, con sogni di rivoluzioni feroci, di rivendicazioni e esaltazioni. Si, siamo noi che non abbiamo il coraggio di essere testimoni fermi per loro. Seminare è faticoso, ma ora che i miei figli sono adulti, sposati, non mi pento di avergli proposto Gesù come amico e compagno di strada.Un giorno mia figlia sposata e con due bimbi mi ha fatto il più bel complimento che un genitore possa aspettarsi da un figlio.
    mi ha detto: Grazie mamma per quello che ci avete dato, non voglio niente di meno per i miei figli. Questa figlia ribelle, di quelle che ; ah, appena divento grande, prendo parto, vado per conto mio.Ma ogni giorno la amavo di un amore senza giudizio, ho seminato amore, ricordandomi sempre tutti i miei problemi e paure di ragazza. Si penso che bisogna guardarli cosi i nostri giovani, con gli occhi su noi, sulla nostra giovinezza. Non dobbiamo aver paura di com’è il mondo, ma di cosa testimoniamo, siamo coerenti? Se si, spunterà qualcosa di buono, se no, sarà tempesta! e la tempesta è di chi la causa.

  6. Grazie P. per la tua appassionata testimonianza. Le tue riflessioni possono sicuramente fare del bene a quanti siamo coinvolti nel gioioso compito di EDUCARCI PER EDUCARE….Mi auguro che qualcuno raccolga le tue “provocazioni” e a sua volta dia il suo contributo…Il Signore ci illumini con la SUA PAROLA e ci dia la passione educativa dei Santi
    dv

  7. Caro DV
    Leggendo questa tua riflessione (la Parola di Dio nella vita dei Giovani…), a me è venuto in mente subito don G.Bosco, del quale ho appreso tanto e sono rimasta entusiasta. Lui sì che è riuscito ad avvicinare i giovani del tempo a Dio, radunando attorno a sé, persone di ogni genere ed appartenenza sociale, ma dedicandosi soprattutto alle persone + bisognose, povere e degradate, orfani senza famiglie e senza istruzione. Quale grandezza di CARITA’!Oggi certo, che di povertà e mancanza di istruzione ce ne è di meno…, esiste un altro bisogno primario che forse tutti avvertiamo chi chiaramente, chi “sottopelle” e soprattutto i nostri giovani: ATTENZIONE ED ASCOLTO.Tu hai scritto 1 cosa sacrosanta: se c’e spazio in internet x Cristo..? Verissimo… in questa società, ormai ci nutriamo e respiriamo internet ed invece di vederci, parlarci da vicino, abbracciarci e sorriderci…, abbiamo tristemente affidato tutti questi gesti straordinari a facebook … Io da genitore, vedo grandi masse giovanili vuote, perse dentro illusioni e basta.. x carità ce ne sono di ragazzi-e seri con la testa davvero dritta.., ma dai la maggioranza segue …il mondo, segue la massa inerme e passiva.
    E credo non si tratti solo di questione educativa. certo esistono sicuramente genitori + -bravi-…? A me questi giovani, danno un’impressione piuttosto triste!… Appaiono abbandonati in balia di passioni pericolose che sanno fare tanto male e sanno essere davvero pericolose…, che creano solo tanta confusione dentro di loro e nel cammino della loro vita. Io credo che il bandolo della matassa sia ristabilire l’ordine delle priorità , in accordo sì coi tempi, ma anche con la loro età ed i loro bisogni + veri+ reali. Se no questa loro vita diventa tutta costernata (direi “frustata”) da illusioni che invece essi credono –urgenze- e –necessità- (pc con internet, telefonino, motorino, discoteche.., ) e tutto questo li porta solo verso 1 disordine negli interessi e negli impegni, nei loro doveri. Occore ridare il giusto ordine! E se magari, vi mettessero in quest’ordine, anche un po’…di ascolto della Parola di Dio, di meditazione…anche solo dopo aver asoltato delle sane parole alla domenica.. E se magari, si potesse ritrovare un po’ se stessi in una mezza giornata libera alla settimana, di riposo.. dove apprezzare il silenzio, perfino la solitudine.. e ritrovare il calore importante della preghiera , dell’unione con Lui..Io credo che ognuno di noi avverta, x quanto si sforzi di non mostrarlo, un essenziale bisogno di tutto ciò, proprio xchè siamo fatti di 2 parti…: una esteriore in cui facciamo di tutto x essere disinvolti, professionali e tanto pieni di noi; l’altra interiore e ben nascosta, in cui cerchiamo di non mostrare tutti i ns dubbi e le ns insicurezze, x paura della ns incapacità di affrontarle. Ecco che l’scolto ed il riavvicinamento della Parola, può aiutare a riunire questi 2 stati di ogni persona. Proprio qui il problema Dv; come riuscire a far loro capire che poche –briciole- di questa Sapienza, possono nutrire, sfamare e saziare tutta la loro sete e fame di una VITA VERA E PROFONDA, .. che poche fiammelle possono illuminare e rischiarare il cammino della vita e ridare un equilibrio sano ai loro propositi e concretezza alle azioni… Insomma preghiamo tanto xchè davvero Gesù accompagni i loro stati d’animo, guidi il nostro cammino di buoni genitori, che riescono a far capire ai figli la cosa + importante: lasciarsi accompagnare dal Signore, offrendogli tutto di noi, mettendo tutto nelle Sue mani, ma proprio TUTTO della nostra piccola e povera esistenza.P.M

  8. IL MEGLIO DI SE

    Se non puoi esser pino in cima alla collina,

    sii pruno nella valle – ma sii sempre

    il più bel cespuglietto accanto al ruscello;

    se non puoi esser albero, sii cespuglio.

    Se non puoi esser cespuglio, sii dell’erba

    E abbellisci come puoi la strada maestra;

    se non puoi esser muschio, sii alga,

    ma l’alga più preziosa del laghetto.

    Se siam tutti comandanti, la ciurma chi la fa?

    C’è qualcosa da fare per tutti.

    Ci sono lavori grossi e altri meno

    E ciascuno deve scegliersi il più adatto.

    Se non puoi esser strada, sii sentiero,

    se non puoi esser sole, sii una stella;

    vincere o perdere non dipende dalla grandezza.

    Ma bisogna essere al meglio quello che si è.

    (Douglas Malloch)

    l’HO TROVATA NAVIGANDO … E MI PIACEVA CONDIVIDERLA CON VOI, AMICI DI VILLA SAN BIAGIO.

  9. Penso che la vita ordinaria sia la via privilegiata per la santità. Nei momenti straordinari siamo come immersi in un altra realtà, tutto sembra facile e possibile, poi c’è la quotidianità dove tutto viene vagliato e messo alla prova. Questo meraviglioso Seminatore esce e spande con larghezza la semente. I suoi gesti sono ampi,nessun terreno ne è escluso. E questo seme cresce, come lui stesso non sa, si sviluppa da se, poichè in se ha la vita. Dono, tutto è dono, il seme, la sua crescita, tutto, e io? Cosa compio io? Io voglio essere terreno buono, ogni giorno, nelle fatica dei giorni banali e uguali, nella novità di ogni tempo.Ogni giorno spargere anche io il bene intorno a me.

  10. “Il seminatore USCI’ a seminare”…ed è grande immagine che da ieri,quasi prepotentemente,mi fa compagnia. Grazie. Quanto dobbiamo davvero imparare ad USCIRE da noi stessi,da certe nostre razionalità, paure e pessimismi, da certi così umani schemi,apparenze e compromessi,PER imparare a seminare anche nelle nostre vite.. “Seminare “è parola tanto bella quanto difficile..in fondo è ..buttare un seme nel buio..sottoterra ..ed è fatica e lavoro duro. Quanto allora diventa indispensabile avere fiducia in quel sole e in quella pioggia che verranno..,quanto diventa indispensabile per un seminatore essere davvero “umile” e “fedele”(a se stesso,ai propri momenti migliori e ideali,a Dio) “E’il tempo delle semine.Usciamo anche noi umili ma fedeli…” e a LUI chiediamo con forza LA FIDUCIA E LA PERSEVERANZA DEL SEMINATORE.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *