D O N   O R I O N E   «EBBE LA TEMPRA E IL CUORE DELL’ APOSTOLO PAOLO»

  • TEMPRA COME CAPACITÀ DI ADATTAMENTO

Possiamo considerare tale capacità di adattamento almeno  sotto 2  aspetti: adattamento alle culture e alle più svariate situazioni della vita, senza  lamentele.  Sul primo aspetto richiamiamo il noto episodio di PAOLO ALL’AEROPAGO DI ATENE.   A  UN  PRIMO  DISAPPUNTO  per la molteplicità degli idoli,  fa seguito, una grande capacità  di leggere la situazione  IN POSITIVO,  come segno di GRANDE RELIGIOSITÀ. Citando opportunamente esponenti della loro cultura,  cerca di preparare  il  terreno    al messaggio cristiano. “ Mentre Paolo li attendeva ad Atene, fremeva nel suo spirito al  vedere LA CITTÀ PIENA DI IDOLI…   ALLORA PAOLO, ALZATOSI IN MEZZO ALL’AREÒPAGO, DISSE:

  • CITTADINI ATENIESI, vedo che in tutto siete molto timorati degli dei. Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un’ara con l’iscrizione: AL DIO IGNOTO. Quello che voi  adorate senza conoscere, io ve lo annunzio.   Il Dio che ha fatto il  mondonon dimora in templi costruiti dalle mani dell’uomo, benché non sia lontano da ciascuno di noi.  in lui viviamo,                  ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni  dei vostri POETI HANNO DETTO: POICHÉ DI LUI STIRPE NOI SIAMO” (AT 17,16).

  • CIRCA LA SUA CAPACITÀ di adattarsi  alle varie situazioni di vita, basti ricordare il lungo periodo passato a Corinto,  ospite di  una coppia di sposiCosì Paolo si fermò un anno e mezzo, insegnando loro la parola di Dio (Atti 18,1ss).

Adattamento significa anche sobrietà  nei  bisogni primari di sussistenza.

  • MENTRE RINGRAZIA I FILIPPESI per quanto  gli avevano inviato,  aggiunge subito: Non dico questo  per bisogno, poiché ho imparato a bastare a me stesso in ogni  occasione;  ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere  ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame,  all’abbondanza e all’indigenza. TUTTO POSSO IN COLUI CHE MI DÁ LA  FORZA” (Fil. 4,11ss).

  • A PROPOSITO  DI  CAPACITÀ di adattamento di D. ORIONE,   è interessante una sua lettera a DON CREMASCHI che gli aveva chiesto aiuti per  costruire 3 nuove aule   al noviziato. In modo benevolo e forte lo invita a sapersi adattare HAI RAGIONE DI RICHIEDERE TRE AULE, perché sono tre classi distinte; ma le 3 aule già la Divina Provvidenza ve le ha date. Solo succede che i vostri occhi sono velati…  è un po’ velato lo spirito …: avete le aule …e non le vedete e non le trovate.

  • DIETRO LA CAPPELLA, QUANTE AULE CI SONO? TRE!  ECCO LE TRE AULE.      MI DIRAI: “MA È LA SACRESTIA”!. RISPONDO: almeno fino a che non farete le aule,  si faccia a meno DELLA SACRESTIA, e i sacerdoti si vestano in presbiterio. E’ forse supremamente necessaria la sacrestia? Ah! COME SI VEDE che non siete stati in  paesi  di MISSIONE!  E IL CENACOLO, AVEVA LA SACRESTIA?    Del resto,perché  il SACERDOTE non potrà vestirsi in UN’AULA SCOLASTICA?

  • AH, CREMASCHI, CREMASCHI!,  torniamo poveri, torniamo ai primi tempi!. CHE M’IMPORTANO LE SACRESTIE E LE CERIMONIE, QUANDO MANCASSE    LO SPIRITO?  Io, caro don Cremaschi, trovo da far scuola da per tutto   E VOI NON NE TROVATE!  E che male c’è, dato il nostro bisogno e i momenti   che attraversiamo,   CHE MALE C’È A FAR SCUOLA IN UNA CAPPELLA?”

  • NELLA CONCRETEZZA DI UN EPISODIO di vita quotidiana, si coglie non solo la capacità di adattamento di Don Orione,  ma  la sua apertura mentale   per  privilegiare LA SOSTANZA RISPETTO ALLA FORMA,  le persone rispetto alle cose. In una parola L’ESSENZIALE rispetto a ciò che è secondario.   Una preziosa lezione, in un mondo che vive ALL’INSEGNA DELL’APPARENZA.

  • PER CONCLUDERE, CITIAMO UN PASSO DELLA LETTERA AI GALATI in cui, dopo aver ribadito con forza la necessità di salvaguardare il genuino messaggio cristiano, Paolo vuole far capire che la sua fermezza non è rigiditàLA SUA FORTE TEMPRA  NASCONDE  TANTO AMORE.  Se fosse vicino, saprebbe esprimerlo  anche con adeguato tono di voce.  FIGLIOLI MIEI, CHE IO DI NUOVO PARTORISCO NEL DOLORE  finché NON SIA FORMATO CRISTO IN VOI!   Vorrei essere vicino a voi in  questo momento e poter cambiare il tono della mia voce, perché non so cosa fare a vostro riguardo” (Gal 4,18s).   IN S. PAOLO E  IN DON ORIONE, tempra e cuore SI INCONTRANO IN PERFETTA ARMONIA.  VEDIAMOLO PIÙ IN DETTAGLIO…

RISONANZE: secondo voi, amici, vale la pena fare queste considerazioni? Sinceramente che ne pensate? dv 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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