CARLO ACUTIS? È UNO DI VOI… COSA RISPONDO AI RAGAZZI NELLE SCUOLE
Un insegnante racconta la reazione degli studenti che imparano a conoscere il beato attraverso il volume scritto e gli incontri nelle scuole
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«CHE C’ENTRA CON ME CARLO ACUTIS – dice Roberto del secondo anno di un liceo – IO NON VADO A MESSA da due anni, il rosario lo recita MIA NONNA PER ME, e comunque con tutta questa fede e bontà MUORE PURE GIOVANISSIMO, PERCHÉ?». Gli adolescenti sono i più “tosti”, I Coetanei di Carlo quasi 20 anni dopo, cresciuti a pane e Social Network, alcuni già con idee abbastanza chiare sulla FEDE, LA CHIESA E LA RELIGIONE, di solito non positive al contrario rispetto alla sua testimonianza
+++IL RISCHIO, IN EFFETTI, è che il futuro santo, pur vicino d’età ai ragazzi, possa apparire irraggiungibile concretamente, quando non si rischia di farne un santino, soprattutto se mostrato attraverso lo sguardo ammirato degli adulti. Dopo i libri per adolescenti su Pino Puglisi e sul giudice Livatino, che avevano avuto un buon riscontro grazie ai temi della giustizia e della lotta alla mafia, quello sul beato Carlo Acutis “IO E C@RLO”, sembrava destinato alle realtà ecclesiali. Navigare nella sua storia, è mettersi alla RICERCA DI GESÙ verso cui Carlo ha tracciato la rotta con le vele della FEDE, IL TIMONE DELLA CHIESA, LA MAPPA DEL ROSARIO
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A 7 ANNI LA PRIMA COMUNIONE, la devozione all’EUCARISTIA «LA MIA AUTOSTRADA PER IL CIELO» e alla MADONNA lo portavano quotidianamente a Messa. COME IL GIOVANE prossimo santo, I SUOI COETANEI ATTUALI, MI HANNO STUPITO! Quasi ogni settimana ho avuto la gioia di incontrare studenti e docenti delle scuole primarie e secondarie CHE HANNO LETTO IL LIBRO. MI PIACE ASCOLTARE LE LORO DOMANDE e tra le prime c’è sempre: «PERCHÉ HA SCRITTO QUESTO LIBRO?». Rispondo che è una BELLA STORIA e che le belle storie vanno raccontate! «MA COME PUÒ ESSERE BELLA UNA VICENDA in cui il protagonista muore PREMATURAMENTE COSÌ GIOVANE?», AGGIUNGE QUALCUN ALTRO.
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PERCHÉ QUEI POCHI ANNI sono stati vissuti intensamente, hanno lasciato un segno in quanti hanno incontrato Carlo, tanto che la sua storia ha superato i confini della sua città, RAGGIUNGENDO OGNI PUNTO DELLA TERRA, E TORNANDO INDIETRO FINO A NOI».
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A QUESTO PUNTO CHIEDO IO AGLI STUDENTI come sia possibile tutto questo e ne segue di solito una pioggia di voci: «Era un bravo ragazzo, voleva bene a tutti, pregava Gesù e la Madonna, aiutava i poveri, aveva tanti amici, usava internet, era benestante ma restava umile, la sua famiglia credeva in lui».
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I BAMBINI DI SOLITO si lasciano andare con la fantasia e, grazie allo stimolo degli insegnanti presentano disegni originali frutto della lettura del libro, che reinterpretano in modo creativo.
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I PREADOLESCENTI sono pieni di domande, vogliono saperne di più, chiedono i minimi dettagli della vita, sanno mettermi in difficoltà citando pagina e rigo, ma ci sta questa sana curiosità.
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QUI VIENE IN AIUTO ESTER, UNA RAGAZZA come loro, che “incontra” Carlo per un compito assegnato dall’insegnante, facendo una ricerca online; un incontro inaspettato, quasi scontro all’inizio, si trasforma in un’amicizia tra adolescenti che, IN UN’ETÀ D’INCERTEZZE VIVONO QUESTO TEMPO COSÌ COMPLESSO.
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LE SUE PAURE, I SUOI SOGNI, LE DIFFICOLTÀ, i problemi a casa, la forza degli amici, LA SCUOLA COME NOIA, LA MUSICA COME RIFUGIO, IL VIRTUALE E IL REALE SULLO STESSO PIANO, il PASSATO che non esiste, IL PRESENTE da vivere, UN FUTURO a cui meglio non pensare, li riportano con i piedi per terra, percorrendo un pezzo insieme a lei E AVVICINANDOSI ALLO STESSO TEMPO AL BEATO.
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IN QUESTO MODO CARLO pian piano diventa uno di loro, non per imposizione bensì per scelta, poiché un amico si sceglie e spesso ci viene presentato da altri, e le permette di conoscerlo meglio ed apprezzare pure ciò che all’inizio sembrava più distante. «Mi piace – afferma Giulia – che oltre a dedicarsi alla famiglia, alla scuola, agli amici, allo sport, agli animali domestici, ai viaggi, ERA SEMPRE SORRIDENTE e aiutava i poveri, facendo spesso delle rinunzie e coinvolgendo gli amici.
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TRA LE SUE PASSIONI C’ERANO la fotografia, l’informatica, il web e anche avere fede lo è. Io ammiro chi fa le cose che dice e chi crede in qualcosa o in Qualcuno!». ORIGINALE, UMILE, CREDENTE, CONNESSO: queste le virtù di un giovane “MILLENNIAL”, ormai patrimonio dell’umanitàe per molti UN INFLUENCER, che si dedica a chi è in difficoltà, VIVE LA FEDE, gode delle cose semplici, USA LE NUOVE TECNOLOGIE a fin di bene, ama la natura non rinuncia alle relazioni vere e mai banali.