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D O N O R I O N E «EBBE LA TEMPRA E IL CUORE DELL’APOSTOLO PAOLO» D. ORIONE SCRIVE A 3 CHIERICI addetti al Collegio S. Giorgio di Novi Ligure. Avendo costatato che non c’è tra loro “QUELLO SPIRITO DEL SIGNORE, che è spirito di unione e di carità”, li ammonisce in modo FORTE E PATERNO: “quelli che avessero spirito litigioso: quelli che dimenticano le parole che S. PAOLO scrisse al discepolo Timoteo (II Tm. 2.24): quelli che non si guardano dall’esser cagione di dissapori e amarezze, e anche solamente di freddezze scambievoli, non operano in Cristo, NON POSSONO STARE CON NOI”.
PASSANDO A TONO POSITIVO ricorda l’insegnamento di PAOLO SULLA CARITÀ: “La carità è paziente e benigna, è soave e dolce, è forte e costante, compatisce gli altrui difetti, si fa tutta a tutti, gode del bene altrui, interpreta le parole e azioni altrui nel modo più favorevole, E RIPONE LA SUA FELICITÀ NEL POTER FARE OGNI BENE A TUTTI!”
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IL RIFERIMENTO AL C. 13 DELLA 1CORINTI è chiaro ed efficace.:“La carità ci edifica e unifica in Gesù Cristo, edifica col suo splendore, e unifica nella pietra che è Cristo «PETRA AUTEM ERAT CHRISTUS», dice S. Paolo; ma che dico su la pietra? Ci unifica nel cuore stesso di GESÙ CROCIFISSO... PETRA AUTEM ERAT CHRISTUS” (13,9)
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PER LA POSA della prima pietra del Santuario Don Orione prende un appunto, il 20 Ottobre 1926. Fra qualche giorno ci sarà la posa della prima pietra del SANTUARIO DELLA GUARDIA. Pensando a un biglietto di invito, si prefigge di porre in evidenza una frase di S. PAOLO adatta alla circostanza. Riservandosi in un secondo tempo di andare a verificare la citazione Si noti il… punto interrogativo!!??
+++ “PETRA AUTEM ERAT CHRISTUS… SAN PAOLO?
TORTONA 20 OTTOBRE 1926 Mi onoro porgere invito alla signoria vostra e famiglia perché voglia assistere sabato 23 ore 15, alla solenne benedizione e posa della prima pietra del SANTUARIO ALLA MADONNA DELLA GUARDIA. Compirà Il sacro rito sua EMIN.ZA REV.MA IL CARD CARLO PEROSI, GLORIA DI TORTONA.”
+++ IV – LETTERE A PICCININI E COMPAGNI Don Orione, dal Brasile, scrive una lunga e affettuosa lettera al giovane Piccinini e ai suoi compagni. Merita una particolare considerazione dal nostro punto di vista, per l’abbondanza di riferimenti biblici, DI S. PAOLO in particolare. Si ha la netta impressione che Don Orione, mentre scrive, abbia davanti LA LETTERA AGLI EFESINI di cui riporta molti passi. INIZIA col raccomandare loro di essere adulti in Cristo: “umili e fedeli sempre, finché sarete arrivati «alla PIENA CONOSCENZA DEL FIGLIO DI DIO, ALL’ALTEZZA DELLA STATURA PERFETTA DI CRISTO», COME DICE L’APOSTOLO”. CONTINUA: “CRISTO VUOLE CHE VOI, non siate più dei BAMBINI SBALLOTTATI qua e là, e portati via da ogni vento di dottrina per gli inganni degli uomini, ma che, fedeli alla verità in uno spirito di amore, noi continuiamo a crescere in ogni cosa, per arrivare a Colui che è il Capo, a Cristo».( Ef. 4,12)”.
+++ VOLENDO RACCOMANDARE la perseveranza nella vocazione religiosa ricorre al testo di 1Cor. 7,24: La mano di Dio vi ha condotti in una via buona, ed anzi di perfezione: PREGATE DIO e perseverate in essa, secondo la parola di S. Paolo: manete in vocatione qua vocati estis.” Infine per incoraggiare a una vita luminosa,ricorre alla 1Tessalonicesi…
+++“SIATE FIGLI DELLA LUCE, della verità e della santità,indossate la corazza della fede e della carità» scriveva Paolo ai Tessalonicesi, confortatevi gli uni gli altri, edificatevi a vicenda». “confortate gliscoraggiati, sostenete i deboli, siate longanimicon tutti!” Conclude, ribadendo loro la fiducia e il dovere di essere fondati SULLA ROCCIA CHE È CRISTO.
+++RISONANZE: per oggi ci basta questa frase. GESÙ CRISTO È LA “ROCCIA” A CUI “AGGRAPPARCI”...Che ne dite, amici? dv 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it
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