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I GIOVANI, IL CORPO E …GLI AFFETTI:
L’AMORE VERO SALVA DAGLI ABUSI Emanuela Vinai mercoledì 1 maggio 2024
La sfida oggi è formare le nuove generazioni, e i loro educatori, a considerare LA “FISICITA’ sempre unita alla PERSONA CHE LA “ABITA”
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«E questo mi induce a interrogarmi sulle emanazioni del corpo rappresentate dalla figura, dall’andatura, dalla VOCE, dal SORRISO, dalla calligrafia, dalla GESestualità, tracce lasciate nella nostra memoria da coloro che abbiamo DAVVERO GUARDATO».
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Quanta verità in questo passaggio di «STORIA di un CORPO» di Daniel Pennac. L’amore si riconosce da quel che si nota, e resta impresso, dell’essere amato, nella sua totalità: nel suo muoversi nel mondo, nella luce dello sguardo, in quei piccoli difetti che diventano le perfette imperfezioni, in quella unità tra il corpo nella sua fisicità e chi quel corpo lo fa vivere.
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QUANTO può essere riduttivo, limitante, UN (ab)USO DEL CORPO, considerato come disgiunto dalla PERSONA? Il tema della corporeità e dell’affettività, soprattutto quando parliamo ai GIOVANI, è qualcosa che deve interpellarci nel saper trovare PAROLE NUOVE, che raccontino della bellezza di una relazione sana, improntata sul RISPETTO e sull’importanza di scoprire I LIMITI della persona. Quando parliamo dell’AFFETTIVITA’, facciamo riferimento a una dimensione relazionale cui va riservata un’attenzione SPECIALE, uno spazio prezioso che occorre CUSTODIRE. L’apporto educativo della tutela dei minori passa attraverso l’educazione a un CORPO che sia SOGGETTO e non oggetto, a un’esperienza serena dell’AFFETTIVITA’.
- Oggi il pensiero dominante, spinto da una certa pubblicistica che propone modelli di guadagno facile connessi alla svendita del corpo, è quello che si lega alla soggettività assoluta, in cui l’imperativo è sul soddisfacimento dei propri desideri, senza dare valore e riconoscimento all’altro e nemmeno, paradossalmente, alla PREZIOSITA’ del sé.
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C’è una nuova generazione che cresce a contatto diretto con modi di pensare e di relazionarsi con la corporeità molto diretti, che nel tempo corrono il rischio di diventare rapporti di Abuso, perché non c’è rispetto dell’altro. Se ogni cosa è consumo, prestazione basata sull’aumento del gradimento, nel meccanismo perverso dei LIKE , quanto può essere davvero libera la scelta di mettersi IN VISTA a tutti i costi?
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I MECCANISMI dell’ABUSO passano attraverso lo sfruttamento delle fragilità, degli smarrimenti che sono connaturati al nostro essere umani e che negli anni dell’ADOLESCENZA e della GIOVINEZZA sentiamo ancora PIU’ FORTI.
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CHI SONO IO? Cos’è questo CORPO che si trasforma, Cosa determina la mia FAME di essere AMATO, VISTO, RICONOSCIUTO? Un progetto educativo che abbia a cuore una crescita autentica deve partire dalla persona, dalla sua DIGNITA’ intrinseca. Chi abusa che visione ha della persona? Vede solo un essere, una cosa, che può utilizzare a suo piacimento.
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LA CHIESA, NELLE PAROLE DI CHI SE NE È ALLONTANATO, è percepita come entità slegata dall’attualità, che vuole soltanto Al contrario, va reso evidente che le buone prassi aiutano a vigilare su noi stessi e gli altri per riconoscere il male in tempo. I GIOVANI hanno fame di queste cose, il problema è che TROVANO nutrimenti SBAGLIATI.
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E ALLORA, SE CI CHIEDIAMO QUALE CONTRIBUTO possiamo dare come servizio per la tutela dei minori a quello che è il progetto educativo di una pastorale dedicata ai giovani, la prima domanda è: in che cosa possiamo lavorare insieme? FARE CERTE COSE NON E’ UN BENE. Puntiamo a un modo più bello e sano di relazionarsi, all’essere testimoni credibili del vivere AZIONI BUONE, in cui tutti si sentano BENE... AL SICURO.
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RISONANZE: tema estremamente delicato… ma non possiamo non rifletterci seriamente… per la nostra maturità e per parlarne adeguatamente ai giovani a noi affidati… che ne dite, amici? dv 3338890862 SITO: donvincenzoalesiani.it. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
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