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MILIONI DI ITALIANI SENZA CIBO. SERVE AIUTO
Sempre di più i nuclei familiari in difficoltà. Nel 2023 le persone sostenute dal banco alimentare sono state oltre 1.780.000
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POTREBBE SEMBRARE INAPPROPRIATO e fuori luogo un appello oggi, in Italia, per sollecitare un aiuto alle famiglie in difficoltà anche per un bisogno come quello alimentare. Colpiscono le tante morti per i conflitti in corso e per la fame che uccide soprattutto bambini in tante zone del nostro mondo. Questo non può diventare alibi per il disimpegno e per il venir meno di una attenzione capace di farsi carico di chi sperimenta situazioni di forte povertà e la difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena.
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LA SITUAZIONE COINVOLGE FAMIGLIE “NORMALI”. L’Istat aveva fatto notare che le famiglie in povertà assoluta composte da 3 persone –padre, madre, un figlio – erano cresciute dal 6,9% all’8,2% del totale, mentre sono OLTRE 5.674.000, le persone in povertà assoluta.
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NEL 2023 LA RETE banco alimentare ha distribuito oltre 000 tonnellate di alimenti.Più di 10.000 tonnellate sono state il frutto del nostro richiamo alla solidarietà verso i più fragili, attraverso donazioni di cibo, sia durante la Giornata nazionale della Colletta alimentare sia durante collette nelle scuole, collette aziendali…
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OLTRE 60.000 TONNELLATE sono stati frutto degli aiuti legati al Fondo europeo per gli Indigenti (Fead) e al Fondo nazionale. Questo 2024, si è aperto con le stesse medie di alimenti recuperati, ma è auspicabile un rafforzamento delle strutture ministeriali preposte per evitare che ritardi e disservizi si trasformino in un ulteriore danno per le tante famiglie in difficoltà...la situazione sta diventando sempre più preoccupante . Spesso l’obiezione, e l’alibi, è che “c’è chi sta molto peggio in altri Paesi”!
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Non può esserci vera attenzione ai “problemi del mondo”, dell’umanità” se non si è commossi, cioè messi in movimento nel tentativo di aiutare chi ci è veramente prossimo e vive accanto a noi. Al di là delle tante rassicurazioni che ci piacerebbe reciprocamente poterci dare, il tempo dell’emergenza non è finito, anzi: la nuova normalità sembra quella di una situazione di emergenza continua che si acutizza. Non possiamo lasciarci vincere dall’indifferenza, ne va della nostra umanità: oggi è ancora il momento in cui chiunque più ha avuto con più responsabilità è chiamato a condividere. Non è assistenzialismo, o la buona azione che ci fa sentire a posto: in un momento in cui i conflitti tra le persone e le nazioni crescono, si tratta di porre gesti autenticamente controcorrente, capaci di costruire davvero il bene comune e contribuire alla pace.
- RISONANZE: MI COLPISCE TANTO QUESTA FRASE: “la difficoltà a mettere insieme il PRANZO con la CENA” e mi fa pensare a quanto ho visto tra i bambini poveri del terzo mondo… e alle “tonnellate” di pane che…buttiamo. E voi che ne dite, amici? dv 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it…
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