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«TRISTEZZA, DEMONE SUBDOLO … DA COMBATTERE CON… LA SANTITÀ» Mimmo Muolo mercoledì 7 febbraio 2024
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C’È TRISTEZZA E TRISTEZZA. QUELLA BUONA, che è rifiuto dei propri peccati, apre alla redenzione. QUELLA CATTIVA viene dal diavolo ed è un «demone subdolo», come «un verme del cuore che erode e svuota chi l’ha ospitato». Va combattuto pensando alla risurrezione di Cristo, cioè con la santità.
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COSÌ IL PAPA, OGGI 7 FEBBRAIO, nell’udienza generale, continuando la catechesi sui vizi e le virtù. Il tema è quello della tristezza, stato d’animo che, «si insinua nell’anima e che la prostra in uno stato di abbattimento». È questo genere di tristezza «che deve essere combattuto con tutta forza, PERCHÉ VIENE DAL MALIGNO».
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LA «TRISTEZZA AMICA», invece, «ci porta alla SALVEZZA Pensiamo al FIGLIO PRODIGO della parabola: quando tocca il fondo della sua degenerazione prova grande amarezza, e questa lo spinge a rientrare in sé stesso e a decidere di TORNARE A CASA DI SUO PADRE. È una grazia gemere sui propri peccati, ricordarsi dello stato di grazia da cui siamo decaduti, PIANGERE perché abbiamo PERDUTO LA PUREZZA IN CUI DIO CI HA SOGNATI».
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PAPA BERGOGLIO si è soffermato sulla tristezza come vizio. UNA «MALATTIA DELL’ANIMA». Nasce nel cuore «quando svanisce un desiderio o una speranza», ha detto il Pontefice, richiamando ad esempio I DUE DI EMMAUS…
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PRIMA CHE GESÙ SPIEGASSE LORO LE SCRITTURE. «Noi speravamo che fosse lui – Gesù –a liberare Israele», dicono. «La dinamica della tristezza è legata all’esperienza della perdita. Nel cuore dell’uomo nascono speranze che vengono a volte deluse. Può essere il desiderio di possedere una cosa che non si riesce ad ottenere; ma anche qualcosa di importante, come una perdita affettiva. Quando questo capita, è come se il cuore dell’uomo cadesse in un precipizio, e i sentimenti che prova sono scoraggiamento, depressione, angoscia». Chi si viene a trovare in questa situazione, che prima o poi può capitare a tutti, PUÒ AFFIDARSI ALLA SPERANZA. «Ma altri si crogiolano nella malinconia, permettendo che essa incancrenisca il cuore.
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LA TRISTEZZA È IL PIACERE DEL NON PIACERE». DIVENTA un «cullarsi in un dolore senza fine». «CERTI LUTTI dove una persona continua ad allargare il vuoto di chi non c’è più, non sono propri della vita nello Spirito. Certe amarezze rancorose, per cui una persona ha sempre in mente una rivendicazione che le fa assumere le VESTI DELLA VITTIMA, non producono in noi una vita sana, tanto meno cristiana». In tal modo, «LA TRISTEZZA, da emozione naturale può trasformarsi in uno stato d’animo malvagio», «un demone subdolo», «UN VERME DEL CUORE, che svuota chi l’ha ospitato».TUTTAVIA, ha fatto notare Francesco, «lo si può combattere, custodendo il pensiero della Risurrezione di Cristo. Per quanto la vita possa essere piena di sogni irrealizzati, di amicizie perdute, grazie alla RISURREZIONE DI GESÙ possiamo credere che tutto sarà salvato
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GESÙ NON È RISORTO solo per sé , ma anche per noi, per riscattare tutte le felicità che nella nostra vita sono rimaste incompiute. La fede scaccia la paura, e la Risurrezione di Cristo rimuove la tristezza come la pietra dal sepolcro. Ogni Giorno del cristiano è un esercizio di Risurrezione». Il Papa ha citato due scrittori Bernanos, che nel romanzo “Diario di un curato di campagna“, fa dire al parroco di Torcy: «LA CHIESA DISPONE DI TUTTA QUELLA GIOIA CHE È RISERVATA A QUESTO TRISTE MONDO. Ciò che avete fatto contro di lei, lo avete fatto contro la gioia». E LEON BLOY, che ci ha lasciato una frase definita «stupenda»: «NON C’È CHE UNA TRISTEZZA, QUELLA DI NON ESSERE SANTI». «CHE LO SPIRITO DI GESÙ RISORTO – CI AIUTI A VINCERE LA TRISTEZZA CON LA SANTITÀ».
- RISONANZE: credo che anche a voi come a me, colpiscono tanto positivamente QUESTE ULTIME PAROLE... Che ne dite, amici? dv 3338890862 sito: www. donvincenzoalesiani.it ……………………………………………………………….…………………………………………………………………………………………………………….
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