VIDEOGIOCHI, OLTRE 330 MILA UNDER 20 RISCHIANO LA DIPENDENZA     Ilaria Solaini venerdì 6 ottobre 2023

  • HANNO TRASCURATO GLI AMICI o perso ore di sonno, pur di rimanere collegati online a videogiocare… Quasi 330mila studenti mostrano queste fragilità nell’utilizzo del web e dei socialcon percentuali più elevate tra le ragazze, vale a dire il 18%, mentre i ragazzi sono il 9%.  
  • TRA GLI STUDENTI «Quando il tempo speso a giocare diventa eccessivo,  può risultare pericoloso, influendo  sulle relazioni sociali o sul rendimento scolastico» ha sottolineato lo psicoterapeuta    QUASI 400MILA studenti (16%) presentano un profilo di gioco “a rischio” Hanno tra i 15 e i 19 anni, trascorrono troppo tempo a giocare, e ricevono rimproveri dai genitori per il tempo passato davanti alle console.
  • MA INTERNET È IL VERO PROBLEMA SEMPRE? «Sento spesso i genitori dire mio figlio sta rintanato a casa collegato a internet: in quei casi, dobbiamo riuscire a distinguere quale sia LA CAUSA DELL’ISOLAMENTO. SI STIMA che in ITALIA siano circa 38mila: «Il 32% non lascia mai la propria stanza se non per andare a scuola, un quinto esce una volta alla settimana con gli amici o per praticare attività sportive» «Quando ci troviamo di fronte a un ritiro sociale volontario la difficoltà va ricercata nella relazione con i propri compagni di scuola, nel senso di emarginazione che il ragazzo prova.  INTERNET, in questi casi, è una risorsa, una finestra sul mondo e non la causa diretta della sofferenza.
  • «DIETRO ALLE ASSENZE DA SCUOLA possono esserci situazioni di sofferenza scolastica, EPISODI DI BULLISMO, non denunciati né a scuola né ai propri genitori per paura di essere derisi o trattatimale» Un quarto degli studenti socialmente isolati hanno raccontato che i propri insegnanti non si sono preoccupati del periodo di ritiro. E solo nel 18% dei casiè stato raccontato di insegnanti preoccupati               che hanno contattato i genitori. Secondo lo psicoterapeuta «È IMPORTANTE CHE IGENITORI abbandonino l’atteggiamento moralistico che colpevolizza il ragazzo che non va a scuola. Serve comprensione per capire COME AIUTARLO, permettendogli di escludere gli ambiti dove patisce la competizione e il rapporto con i pari, per proporgli con il sostegno anche di uno psicoterapeuta situazioni sociali che sia in grado di gestire, MAGARI PROPRIO CON L’AIUTO DEGLI AMICI PIÙ CARI».
  • RISONANZE: TEMA FREQUENTE E DELICATO …Quale consiglio dello psicoterapeuta vi sembra particolarmente efficace per aiutare i nostri ragazzi? dv 3338890862 SITO: donvincenzoalesiani.it. ………………………………………………………………………………. ….

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