NON NE POSSO PIU’…

 COSI’ IL CURATO D’ARS PREANNUNCIO’ LA SUA MORTE

  • S. GIOVANNI MARIA  VIANNEY, a chi invocava la sua guarigione, disse che era giunto il momento di VOLARE IN CIELO DAL SIGNORE. L’ultimo  mese di vita fu segnato da episodi mistici
  • S. GIOVANNI MARIA  Vianney, , il Curato d’Ars ha profetizzato la sua morte. L’autore Alfred Monnin nel libro biografico “S.Giovanni Maria Vianney – Il Curato d’Ars” riporta questo episodio inedito della vita del santo francese. 
  • LE DOTI MISTICHE e PROFETICHE DI  S. Giovanni Maria Vianney non sempre emergono come invece, quelle di evangelizzatore nel villaggio di Ars. 
  • LA CHIESA INFUOCATA I grandi calori del luglio 1859 avevano messo a dura prova il santo vegliardo, che varie volte era caduto svenuto. Non si poteva entrare in quella chiesa d’Ars, giorno e notte sempre caldissima. Eppure San Giovanni Maria Vianney NON LASCIO’ UN ATTIMO IL CONFESSIONALE                 Ciò nonostante nessuna cosa ancora faceva presagire la sua fine, tanto si era avvezzi a credere al miracolo della sua conservazione. Ma il Curato d’Ars era sempre più affaticato, giorno dopo giorno.
  • E QUANDO FU NOTATO CHE  quella tosse acuta, di cui egli soffriva da venticinque anni, s’era fatta più continua e più tormentosa, egli si era contentato di rispondere sorridendo: “È una noia; mi ruba tutto il mio tempo”.

“Non ne posso più”Il 29 luglio egli compì ancora il circolo ordinario delle sue fatiche. Fece il catechismo, stette sedici o diciassette ore in confessionale. E chiuse quella laboriosa giornata con la preghiera.Rientrato in casa più stanco e più estenuato del solito, si lasciò cadere su di una sedia, dicendo: “Non ne posso più”.

  • Il SERMONE PROFETICO All’una del mattino, quando volle alzarsi per andare in chiesa, sentì un’invincibile debolezza e chiese aiuto ai confratelli. “Voi siete sfinito, signor Curato! – Sì, credo, che sia la mia povera fine”. È certo che il Curato d’Ars previde ed annunziò la sua morte. Nel maggio 1859, in un sermone della sera, a cui tutti i parrocchiani erano stati particolarmente invitati, così parlò: «Quando Mosè si sentì vicino alla morte, fece adunare tutto il suo popolo, gli ricordò tuoi i benefici di cui Dio lo aveva ricolmato, lo esortò ad essergli fedele e riconoscente, e gli additò la terra promessa. Permettete che io faccia lo stesso, o fratelli miei, ricordandovi quanto Dio sia buono con voi».

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  • e 13 frasi più veritiere del Curato d’Ars sulla bontà di Dio e della Madonna

    JOHN VIANNEY

    Sharon Mollerus CC

    San Giovanni Maria Vianney (1786-1859). 4 agosto. Curato della parrocchia di Ars per 41 anni. Nominato patrono di tutti i parroci del mondo da Pio XI. «Quando non avete l’Amore di Dio siete davvero poveri. Siete come un albero senza fiori e senza frutti».

    Gelsomino Del Guercio – pubblicato il 26/07/18

    Dal dialogo autentico con il Signore e la Vergine Maria, San Giovanni Maria Vianney traeva una immensa forza d’animo!

    Dio e la Madonna sono state le bussole che hanno orientato la vita di San Giovanni Maria Vianney.

    Alfred Monnin in Il Santo Curato d‛Ars” (a cura del Centro Missionario Francescano) ha raccolto alcuni dei suoi pensieri più importanti e veritieri nei confronti del Signore e di Maria. Eccoli.

    1) “Verrà il tempo in cui gli uomini saranno così stanchi degli uomini, che non si potrà più parlare loro di Dio senza farli piangere”

    2) “L’uomo fu creato per amore: per questo egli è tanto portato ad amare. D’altronde egli è così grande che nessuna cosa può sulla terra appagarlo. Non è contento, se non quando si volge a Dio… Fate uscire un pesce dall’acqua, e non vivrà. Ebbene, ecco l’uomo senza Dio”

    3) “Le nostre colpe sono un granello di sabbia al paragone della grande montagna della misericordia di Dio”

    4) “Il buon Dio avrà perdonato ad un peccatore pentito più presto che non avrà fatto una madre a ritrarre il suo figlioletto dal fuoco”

    5) “Io credo che se avessimo la fede, saremmo padroni della volontà di Dio; la terremmo incatenata, nè cosa alcuna ci sarebbe negata da lui”

    6) “Se sapessimo come Nostro Signore ci ama, ne morremmo di piacere!”

    7) “Noi non abbiamo che una fede centinaia di miglia lontana dal suo oggetto, come se Dio fosse al di là dei mari. Se avessimo una fede viva, penetrante come l’ebbero i Santi, vedremmo Nostro Signore come essi lo videro”

    8) “O Dio, concedimi la conversione della mia parrocchia; accetto di soffrire tutto ciò che vorrai per il resto della mia vita”

    9) “Il Buon Dio ogni notte fa per me un piccolo miracolo. La sera non ne posso più, e al mattino sono in forma”

    10) “Il cuore di Maria è così tenero con noi che quelli di tutte le madri riunite non sono che un pezzo di ghiaccio al suo confronto”

    11) “Le tentazioni non hanno nessuna presa su un cristiano il cui cuore è veramente devoto alla Vergine Maria”

    12) “Rivolgiamoci alla Madonna con grande fiducia, e siamo certi che, per quanto miserabili possiamo essere, Lei ci otterrà la grazia della conversione”

    13) “Ho amato la Madonna ancora prima di conoscerla; è il mio più vecchio affetto”.

  • L’ultimo grido in pubblico Poi il santo Pastore con grande espansione di cuore si rallegrò con i suoi cari parrocchiani del loro generoso concorso alle diverse opere che egli aveva intrapreso durante il periodo del sacerdozio ad Ars. Queste parole parvero a taluni il Nunc dimittis di San Giovanni Maria Vianney. E in tutti lasciarono una impressione di vaga tristezza e di mesta speranza. Fu quello infatti l’ultimo grido mandato in pubblico dalla sua anima pastorale.
  • L’ORA DEI SACRAMENTI  La mattina dopo il Curato d’Ars non ebbe più la forza di recarsi al confessionale. Per tre giorni si susseguirono preghiere e invocazioni dei fedeli con la speranza di salvare il loro amato sacerdote: voti a tutti i Santi del paradiso, domande di preghiere a tutte le comunità religiose, pellegrinaggi a tutti i santuari. Ma il disegno di Dio di coronare il suo grande Servo si faceva ogni ora più manifesto.
  • Il martedì sera egli chiese i Sacramenti. La Provvidenza aveva condotto in quell’ora, affinchè fossero testimoni, parecchi preti delle più lontane diocesi.
  • FECE SEGNO DI NO  Una persona che aveva diritto di avvicinarsi all’ammalato, venne a mani giunte a supplicarlo in quel momento, affinchè egli chiedesse a Nostro Signore la propria guarigione. Egli fissò su di essa il suo sguardo luminoso e profondo. E senza proferire parola fece segno di no. Tacite lacrime si videro dai suoi occhi, quando la campana annunziò la visita suprema del Maestro che egli aveva tanto adorato. 
  • LE LACRIME DI  GIOIA Alcune ore dopo versò nuove lacrime, e furono le ultime, furono lacrime di gioia…e caddero sulla croce del suo vescovo. Monsignor di Langalerie, subito avvisato dell’aggravarsi del male, arrivava ansante, commosso, pregando ad alta voce, fendendo la folla inginocchiata sul suo passaggio. La notte stessa che seguì quel santo e commovente ritrovo, il giovedì 4 agosto, nella festa del glorioso patriarca San Domenico, alle due del mattino, senza scossa, senza violenza, Giovanni Battista Maria Vianney s’addormentò nel Signore.

Parole del Santo Curato d’Ars su…

  • Misericordia e sacramento del perdonoLa misericordia di Dio è come un torrente tracimato. Trascina i cuori al suo passaggio. Non è il peccatore che ritorna a Dio per chiedergli perdono, è Dio che corre dietro al peccatore e lo fa tornare a Lui. Diamo dunque questa gioia a questo Padre buono: ritorniamo a Lui … e saremo felici. Il buon Dio è sempre disposto a riceverci. La sua pazienza ci aspetta! Ci sono coloro che rivolgono all’Eterno Padre un cuore duro. Oh, come si sbagliano! L’Eterno Padre, per disarmare la sua giustizia, ha dato a suo Figlio un cuore eccessivamente buono:
  • Ci sono coloro che dicono: “HO FATTO TROPPO MALE, il Buon Dio non può perdonarmi”. Si tratta di una GROSS BESTEMMIA. Equivale a mettere un limite alla misericordia di Dio, che non ne ha: è infinita. I nostri errori sono granelli di sabbia accanto alla grande montagna della misericordia di Dio.
  •  QUANDO IL SACERDOTE dà l’assoluzione, bisogna pensare solamente a una cosa: che il sangue del buon Dio si riversa sulla nostra anima PER LAVARLA, purificarla e renderla bella quanto lo era dopo il battesimo. Il buon Dio, al momento dell’assoluzione, si getta i nostri peccati dietro le spalle, vale a dire li dimentica, li cancella: non riappariranno mai più. Non si parlerà più dei peccati perdonati. Sono stati cancellati, NON ESISTONO PIU’!
  • L’Eucaristia e la comunione Tutte le buone opere messe insieme non equivalgono al sacrificio della Messa, perché sono opere degli uomini, mentre la Santa Messa è opera di Dio. Non c’è niente di tanto grande quanto l’Eucaristia. Oh! figli miei, che cosa fa Nostro Signore nel Sacramento del suo amore? Ha preso il suo cuore buono per amarci, ed estrae da questo cuore una traspirazione di tenerezza e di misericordia per annegare i peccati del mondo.
  •  Eccolo là colui che ci ama tanto! Perché non amarlo? Il nutrimento dell’anima è il corpo e il sangue di un Dio. Se ci si pensa, c’è da perdersi per l’eternità in questo abisso d’amore!  Venite alla comunione, venite da Gesù, venite a vivere di Lui, per vivere per Lui.  Il buon Dio, volendo darsi a noi, nel sacramento del suo amore, ci ha dato un desiderio profondo e grande che Egli solo può soddisfare.  La comunione produce nell’anima come un colpo di soffietto su un fuoco che comincia a spegnersi, ma dove ci sono ancora molte braci!  Quando abbiamo comunicato, se qualcuno ci dicesse: “Che cosa vi portate a casa?”, potremmo rispondere: “PORTO IL CIELO”. Non dite che non ne siete degni. È vero: non ne siete degni, ma ne avete bisogno. La preghiera La preghiera non è null’altro che unione con Dio.  La preghiera è una dolce amicizia, una familiarità sorprendente (…) è un dolce colloquio di un bambino con suo Padre.  Più si prega, più si vuole pregare.  Avete un cuore piccolo, ma la preghiera lo allarga e lo rende capace di amare Dio.
  •  Non sono le lunghe né le belle preghiere che il buon Dio guarda, ma quelle che vengono dal fondo del cuore, con un grande rispetto e un vero desiderio di piacere a Dio. Quanto un piccolo quarto d’ora che rubiamo alle nostre occupazioni, ad alcune cose inutili, per pregare, gli dà piacere!
  •  La preghiera privata somiglia alla paglia sparsa qui e là in un campo. Se si appicca il fuoco, la fiamma ha poco ardore, ma se si raggruppa quella paglia sparsa, la fiamma si fa abbondante e si  alza in alto verso il cielo: così è della preghiera pubblica.  L’uomo è un povero che ha bisogno di chiedere tutto a Dio. L’uomo ha una bella funzione, quella di pregare e di amare… Ecco la felicità dell’uomo sulla terra.  Andiamo, anima mia, vai a conversare col buon Dio, a lavorare con Lui, a camminare con Lui, a combattere e soffrire con Lui. Lavorerai, ma Egli benedirà il tuo lavoro; camminerai, ma Egli benedirà i tuoi passi; soffrirai, ma Egli benedirà le tue lacrime. Quanto è grande, quanto è nobile, quanto è consolante fare tutto in compagnia e sotto gli occhi del buon Dio, e pensare che Egli vede tutto, conta tutto!

Il sacerdote L’ordine: è un sacramento che non sembra riguardare nessuno tra voi ed è un sacramento che riguarda tutti.  È il sacerdote che continua l’opera della Redenzione sulla terra.

 Quando vedete il sacerdote, pensate a Nostro Signore Gesù Cristo.

 Il sacerdote non è sacerdote per se stesso, lo è per voi.

 Andate a confessarvi con la Santa Vergine o con un angelo. Vi assolveranno? Vi daranno il corpo e il sangue di Nostro Signore? No, la Santa Vergine non può far discendere il suo divin Figlio nell’ostia. Anche se aveste duecento angeli là per voi, non potrebbero assolvervi. Un sacerdote, per quanto semplice sia, può farlo. Può dirvi: andate in pace, vi perdono.

 Oh! il sacerdote è davvero qualche cosa di grande!

 Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa concedere a una parrocchia, ed uno dei doni più preziosi della misericordia divina.

 Il Sacerdozio è l’amore del cuore di Gesù. Lasciate una parrocchia per vent’anni senza sacerdote: vi si adoreranno le bestie.

La Vergine MariaLa Santa Vergine è questa bella creatura che non è mai dispiaciuta al buon Dio. Il Padre ama guardare il cuore della Santissima Vergine Maria come il capolavoro delle sue mani. Gesù Cristo, dopo averci dato tutto ciò che poteva darci, vuole ancora farci eredi di ciò che ha di più prezioso, vale a dire della sua Santa Madre. La Santa Vergine ci ha generati due volte, nell’incarnazione e ai piedi della Croce: è due volte nostra Madre, dunque. Non si entra in una casa senza parlare al portiere! Ebbene, la Santa Vergine è la portiera del Cielo! L’Ave Maria è una preghiera che non stanca mai. Tutto ciò che il Figlio chiede al Padre gli è concesso. Anche tutto ciò che la Madre chiede al Figlio le è accordato.Il mezzo più sicuro per conoscere la volontà di Dio, è pregare la nostra buona Madre.Quando le nostre mani hanno toccato degli aromi, profumano tutto ciò che toccano. Facciamo passare le nostre preghiere dalle mani della Santa Vergine, le profumerà. Penso che, alla fine del mondo, la Santa Vergine sarà molto tranquilla, ma finché il mondo dura, la si tira da ogni lato … 

 

In Adorazione 

con

IL SANTO CURATO D’ARS E DON ORIONE

TI AMO, MIO DIO,

e il mio desiderio è di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita. Ti amo, o Dio, infinitamente amabile e preferisco morire amandoti,  piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.

TI AMO, SIGNORE,

e l’unica grazia che ti chiedo è di amarti eternamente.

TI AMO, MIO DIO,

e desidero il Cielo soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente.

Mio Dio, se la mia lingua non può dire ogni istante: “Ti amo” voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.

TI AMO, MIO DIVINO SALVATORE, perché sei stato crocifisso per me e mi tieni quaggiù crocifisso con te. Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti e sapendo che ti amo

 

Ti amo, Gesù, ti amo e ti amo!

Apro un libro di pensieri serafici ma il libro mi si chiude tra le mani, né so più leggere fino a che non abbia gettato tutto il mio povero cuore nel Tuo: Signore Gesù,

Ti amo, Ti amo e Ti amo!

Non sciolgo inni di lode, né prego quasi, penso; penso a Te, che mi sei così vicino: al Tuo cuore che non mi sarà mai straniero né freddo: al Tuo amore, che è sempre uguale a se stesso! Oggi ero molto afflitto, o mio Dio, e mi pareva proprio di non potere più tirare avanti, – adesso invece i dolori non mi turbano più, e sono contento di patire. O Signore, amore soavissimo e vita mia, fa che da ogni ferita di spina, che mi trafigge l’anima, esca la gran voce del mio amore:

Ti amo, o Gesù mio, Ti amo e Ti amo !

 A Te, che vegli, apro il mio cuore: a Te espongo pensieri ed affetti; ascolto la voce Tua, studio il Tuo volere, mentre Ti guardo e Ti amo,Ti amo e Ti amo ! E anche Tu mi ami; oh se mi ami ! Dimmi una parola, o Signore, che mi additi il sentiero nel quale Tu vuoi che io cammini; illuminami, o Signore, con un raggio di Tua luce divina, che le tenebre si addensano intorno a me: ed io Ti risponderò che Ti amo, Ti amo e Ti amo !

  

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