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«NOI, GIOVANI DEL MEDITERRANEO, DICIAMO NO ALLE INGIUSTIZIE E SÌ ALLA FRATERNITÀ» PARLANO I RAGAZZI ARRIVATI A FIRENZE
Da 18 Paesi per il Consiglio dei giovani del Mediterraneo, progetto insieme ai Vescovi di tutto il bacino
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37 GIOVANI -18 PAESI -3 CONTINENTI: EUROPA- ASIA-AFRICA Pronti per avvicinare le sponde del MARE NOSTRUM Sono i GIOVANI DEL MEDITERRANEO …
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FEDE, FRATERNITÀ, GIUSTIZIA, RICONCILIAZIONE, dialogo, accoglienza, sono le sfide che i ragazzi sono pronti ad accettare, con i bagagli culturali che si portano con sé e con le sensibilità, le speranze di ciascun Paese
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UNIRE I GIOVANI PER UNIRE LE NAZIONI è la scommessa che lanciano le Chiese del bacino. Ecco le storie di alcuni … A Giorgio La Pira sarebbe piaciutoEmile Fakhoury. Perché a 24 anni crede nella politica e ne parla con passione . Nonostante nel suo Paese, il Libano, i partiti abbiano scatenato proteste di piazza e siano finiti sul banco degli imputati per il tracollo economico «Il Mediterraneo, compreso il Libano, è testimone di molte sofferenze e divisioni – racconta -. Noi giovani siamo chiamati a impegnarci sul fronte politico. Ad esempio, possiamo svolgere un ruolo nella progettazione di nuove politiche che aiutino la gente a restare nelle proprie terre E NON A FUGGIRE PER LASCIARSI ALLE SPALLE GUERRE E POVERTÀ».
- È CATTOLICO MARONITA, EMILE. Come dice il suo percorso di studi all’Università dello Spirito Santo di Kaslik si è laureato in cinematografia. Esperto di media, ha lavorato per una serie di organismi ecclesiali … Fede e vocazione politica fanno parte del bagaglio con cui Emile è arrivato a Firenze per il Consiglio dei giovani del Mediterraneo. «Ciò che sta accadendo nel bacino non è una guerra di matrice religiosa o uno scontro di civiltà. Ma è un conflitto economico e geopolitico crudele che cavalca le paure e le insicurezze delle persone.
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«È LA NOSTRA UNIONE che ci rende più forti di fronte alle tante sfide del Mediterraneo, mentre le tensioni e le divisioni minano la credibilità dei cristiani. «L’idea di partire dai giovani per avvicinare le Chiese è interessante. Cominciamo dalle nuove generazioni per tessere relazioni che avranno un riflesso sia ecclesiale, sia civile». COME SOSTENEVA G. PAOLO II, è un “Paese messaggio”, mostra che la convivenza fra cristiani e musulmani è L’eredità dei martiri ha consolidato la nostra fede».
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SOPHIA: «IL GRIDO DELLA MIA CIPRO . Simbolo delle divisioni che si toccano con mano nel Cipro. Separata in due dalla linea verde: da una parte, la Repubblica di matrice greca; dall’altra, il segmento occupato dalla Turchia. «C’è bisogno che i popoli si uniscano per combattere le divisioni che pervadono il bacino», dice Sophia 18 anni, è nata e cresciuta nel fazzoletto di terra conteso che il mare circonda. «Sono metà cipriota e metà scozzese», scherza. A Firenze arriva consapevole che «il cristiano è chiamato a portare ogni giorno la sua croce»
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«SIAMO RAGAZZI DI TUTTE LE SPONDE. Non solo vogliamo testimoniare la ricchezza delle nostre realtà, ma dobbiamo anche iniziare a costruire un’identità mediterranea che abbia al centro l’uguaglianza e la sostenibilità. Ecco perché considero questa iniziativa un’opportunità; anzi, un primo passo per contribuire a cambiare le società in cui viviamo, che fanno i conti con le disuguaglianze di razza e genere, con L’IGNORATO DRAMMA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO…
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RISONANZE: penso che il caldo di questi giorni ne sia una chiara …soffocante testimonianza. Che ne dite, amici? dv sito: donvincenzoalesiani.it …………………………………………..
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