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PUTIN E L’ICONA DELLA TRINITÀ: LO SFRUTTAMENTO DELLA SIMBOLOGIA RELIGIOSA L’opera, dipinta da Rubljov nel 1422 esposta in Cattedrale come strumento di propaganda politica
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ANCHE IN UNA GUERRA CRUDELE come quella scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina, i simboli contano. Volodymyr Zelenskyha scelto di indossare sempre la maglietta grigioverde dei soldati, per mostrare la totale partecipazione al destino del suo popolo. Vladimir Putin, ora non abbandona più la grisaglia dell’uomo solo al comando, anzi impegnato a salvare il mondo. Altro simbolo. Putin, manda molti altri segnali, organizzati ad arte per sfruttare l’elemento religioso a fini politici e sollecitare il misticismo patriottico che ancora alberga in molti Russi.
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TORNIAMO ALL’ULTIMA PASQUA ORTODOSSA, Domenica 16 aprile. Il 15 Putin firma il decreto con cui ordina alla Galleria Tretjakov di cedere la preziosissima icona “LA TRINITÀ”, dipinta intorno al 1422 da Andrej Rubljov (santo per la Chiesa ortodossa russa), al Patriarcato di Mosca affinché venisse esposta nella cattedrale domenica 4 giugno, quando migliaia di fedeli sono sfilati in adorazione … Il giorno di Pasqua, Putin partecipa alla liturgia. E il giorno dopo vola a Kherson e Lugansk, per incontrare i generali e donare alle truppe la replica di un’altra icona molto nota, “Il Salvatore non dipinto da mano d’uomo”. TUTTO, È CHIARO… NON PER CASO. NÉ …PER FEDE!?!
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LE DUE ICONE DEVONO UNIRE NELLO SPIRITO chi combatte con chi è a casa. E rilanciare la teoria che il patriarca Kirill aveva esposto dai primi giorni dell’invasione: l’Ucraina è adepta dell’impero del male americano che vuole imporre teorie da “gay parade”… Chi combatte questo cerca di salvare l’umanità, È UN BENEFATTORE. LA RUSSIA, paese aggredito, NON AGGRESSORE… PUTIN, BALUARDO DEI VALORI FONDAMENTALI.
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DENTRO QUELL’OPERAZIONE, ci sono mille riferimenti che sfuggono all’opinione pubblica occidentale MA AI RUSSI NO. La Cattedrale di Cristo Salvatore era stata costruita in memoria della vittoria su Napoleone. Anche nella Russia del patriottismo obbligatorio, resistono voci poco disposte a sacrificare i capolavori. Elena Pronicheva, direttrice della Galleria Tretjakov, ha preteso, pena le dimissioni e quindi uno scandalo, che l’icona fosse assicurata per 500 milioni di dollari prima di essere anche solo sfiorata.
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L’ARCIPRETE LEONID KALININ, capo della Commissione per le arti del Patriarcato, ha detto che «la Chiesa e la leadership del Paese devono capire che L’ICONA NON È TRASPORTABILE» ed è stato per questo sollevato da ogni incarico. Anche Elizaveta Likhacjova, alla guida del MUSEO PUSHKIN, ha detto chiaro e tondo che L’ICONA «POTREBBE SEMPLICEMENTE CADERE A PEZZI».
- RISONANZE: E’ L’ICONA A ME PIÙ CARA. Non è solo un capolavoro pittorico ma un trattato di TEOLOGIA E SPIRITUALITA’. In ogni ritiro spirituale non potevamo fare a meno di commentarla e PREGARE IN PACE DAVANTI AD ESSA. Mi fa tanto male vederla così STRUMENTALIZZATA per ignobili motivi … E voi, che ne dite, amici? DV 3338890862 SITO donvincenzoalesiani.it……………….…………………
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