HO INCONTRATO … D. ORIONE 4 PILASTRI: GESU’ –POVERI CHIESA-PAPA –MARIA
- CENTRALITÀ DI CRISTO NELLA STORIA DELLA SALVEZZA L’opera della Divina Provvidenza, nei secoli avanti la nascita di Nostro Signor Gesù Cristo, era coordinata a disporre l’umanità a ricevere Gesù Cristo Redentore; e, dopo la venuta di Nostro Signore l’opera della Divina Provvidenza consiste NELL’INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO: illuminare cioè e santificare le anime nella conoscenza e nella carità di Dio
- ASCOLTATO NELLA PAROLA DI DIO E di che cosa vi scriverò oggi? Sentite: oggi ho riletta la lettera dell’Apostolo S. Paolo agli Ebrei, lettera che ben può chiamarsi la lettera della Fede, poiché l’Apostolo vi fa un mirabile elogio della Fede. E perché, oggi, ho voluto rileggere la lettera di San Paolo che tratta della Fede? Perché, se ieri era l’anniversario della mia nascita, oggi, festa di S. Giovanni Battista, è il giorno benedetto del mio battesimo, onde mi fu dato il nome di Giovanni. Col santo battesimo ebbi la vera rigenerazione, operatasi in me da Cristo, per divina misericordia, ed ho ricevuto il dono inestimabile della Fede.
- ADORATO NEL SILENZIO DELL’EUCARESTIA Apro un libro di pensieri serafici, ammassati dai Santi nei loro intimi colloqui con Dio; pagine preziose, ma il libro mi si chiude tra le mani, né so più leggere fino a che non abbia gettato tutto il mio povero cuore nel Tuo: Signore Gesù, TI AMO, Ti amo e Ti amo !Non sciolgo inni di lode, penso; penso a Te, che mi sei così vicino: al Tuo cuore che non mi sarà mai straniero né freddo: Oggi ero molto afflitto, o mio Dio, e mi pareva proprio di non potere più tirare avanti, adesso invece i dolori non mi turbano più, e sono contento di patire. Ti amo, o Gesù mio, Ti amo e Ti amo ! … A Te, che vegli, apro il mio cuore, a Te espongo pensieri ed affetti; ascolto la voce Tua, studio il Tuo volere, mentre Ti guardo e Ti amo, Ti amo e Ti amo ! E anche Tu mi ami; oh se mi ami ! Dimmi una parola, o Signore, che mi additi il sentiero nel quale Tu vuoi che io cammini; illuminami, o Signore, che le tenebre si addensano intorno a me: ed io Ti risponderò che Ti amo, Ti amo e Ti amo
- SERVITO NEI POVERI .Nel nome della Divina Provvidenza, ho aperto le braccia e il cuore a sani e ad ammalati, di ogni età, di ogni religione, di ogni nazionalità: a tutti avrei voluto dare, col pane del corpo, il divino balsamo della Fede, ma specialmente ai nostri fratelli più sofferenti e abbandonati. Tante volte l’ho come intravisto, Gesù, nei più reietti e più infelici.
- QUELLI DI CASA : 25.MO DI SACERDOZIO… E allora il chierico Don Camillo Secco ora è suddiacono -che fa da infermiere, e che è forte assai, alzò il caro malato diritto sul letto, e abbiamo cambiato tutto, e il letto e il malato, e così mentre gli altri pranzavano, con dell’acqua tiepida io lo lavavo e pulivo, facendo, col nostro caro Viano, quegli uffici umili sì, ma santi, che una madre fa con i suoi bambini. Ho guardato in quel momento il chierico Camillo, ed ho visto che piangeva. Ci eravamo chiusi in infermeria, e fuori picchiavano che andassi giù a pranzo; ma io pensavo che meglio assai era compiere, con amore di Dio e umiltà, quell’opera santa, e veramente di Dio; e dicevo tra me: –Oh molto meglio questo che tutte le prediche che ho fatto nei 25 anni di ministero sacerdotale. Deo gratias! Vedi? Così noi ci amiamo!
- “IN ASCOLTO DI UN GIOVANE INQUIETO E’ noto l’incontro del giovane Ignazio Silone con Don Orione … Benché Don Orione fosse allora già inoltrato nella quarantina ed io un ragazzo di sedici anni, a un certo momento mi avvidi di un fatto straordinario: era scomparsa fra noi ogni differenza di età.Sentivo un piacere infinito a udirlo parlare; provavo una pace e una serenità nuove” Don Orione lo invita a riposare: “Non sei stanco? Non vuoi cercare di dormire? “Vorrei che questo viaggio non finisse mai”, risponde il giovane conquistato ormai dalla sua “pacata tenerezza dello sguardo” “Ricordati di questo” mi disse a un certo momento, “Dio non è solo in chiesa. Nell’avvenire non ti mancheranno momenti di disperazione. Anche se ti crederai solo e abbandonato, non lo sarai. Non dimenticarlo”
- UNA LETTERA DI 12 PAGINE Arrivati a Genova Don Orione chiede al giovane di aiutarlo a imbucare ben trecento cartoline di auguri natalizi per i suoi ex-alunni:”Sono tutti figli di operai e per alcuni di essi sarà forse l’unica cartolina di Natale” Il ragazzo corre a imbucare le cartoline ma …ne conserva una per sé “In questo modo”, mi scusai, “anch’io avrò i suoi auguri di Natale” Giungono finalmente a Remo. Quando Don Orione sta per ripartire, manda a cercare il giovane per salutarlo “Ma io mi nascosi. Non volli ch’egli mi vedesse piangere.. “Pochi giorni dopo, la mattina di Natale, ricevetti la prima lettera di Don Orione, una lunga, affettuosa, straordinaria lettera di dodici pagine”
- LA PRESENZA MATERNA DI MARIA: sintesi di una vita Or dunque, discendi e vieni a noi: corri, o Madre, perché il tempo è breve. Vieni, e infondici una profonda vena di vita interiore e di spiritualità. Fa che arda il nostro cuore dell’amore di Cristo e di Te:. Ai tuoi piccoli figli, dona, amore quell’amore che non è terra, che è fuoco di carità e follia della Croce. Amore e venerazione al « dolce Cristo in terra », amore e divozione ai Vescovi e alla S. Chiesa; amore purissimo ai fanciulli, orfani e derelitti; amore particolarmente ai fratelli più poveri e doloranti; a quelli che sono ritenuti quali rottami, rifiuti della società; Dacci, Maria, un animo grande, un cuore grande e magnanimo, che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lagrime. Fa che siamo veramente quali ci vuoi: i padri dei poveri! Che tutta la nostra vita sia sacra a dare Cristo al popolo e il popolo alla Chiesa di Cristo; la nostra vita e la nostra morte siano un cantico dolcissimo di carità, e un olocausto al Signore. E POI… E POI IL SANTO PARADISO! – VICINI A TE, MARIA: SEMPRE CON GESÙ, SEMPRE CON TE, seduti ai tuoi piedi, o madre nostra. in paradiso, in paradiso!
- NELL’ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON GOGGI, si sfoga con la Madonna così: Sono tanti anni che in questo santo giorno, venivo ai tuoi piedi col primo figlio della divina Provvidenza… venivamo qui ai tuoi piedi benedetti, o Vergine Benedetta. QUEST’ANNO QUEL POVERO E CARO FIGLIOLO È MORTO E SONO QUA SOLO. SONO SOLO, DAVANTI A TE. ASCOLTAMI, O TU CHE VEDI E SAI COMPATIRE IL CUORE CHE PIANGE. Il mio figliuolo è morto! Io vengo ancora a rinnovarti la consacrazione di me e la mia offerta, MA SONO SOLO. O MARIA, CARA MADONNA MIA, ASCOLTAMI; GUARDA LE LACRIME DEL MIO POVERO CUO VEDI QUEST’ANNO NON SO PIÙ PARLARE: PERDONAMI, SONO SOLO. IL MIO POVERO FIGLIUOLO È MORTO! Io piango e mi consolo, pensando che tu sei tanto buona e mi sai compatire. Ma io so che sarà qui anche lui. E’ da anni che questo giorno lo passavamo insieme; ERAVAMO IN TRE: TU, CARA MADONNA, LUI ED IO. Anche Tu Hai Pianto Tanto, anche tu, o CARA MADONNA. lasciami piangere; sono solo. il mio povero figliuolo è morto!” (Scr. 61,205)
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