NOI, ATTONITI E FERITI DAVANTI AL...VOLTO ATROCE DELL’ODIO E DELLA GUERRA Marina Corradi domenica 23 aprile 2023
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IL 19 APRILE SCORSO ERANO 80 ANNI. 80 ANNI dalla Rivolta del Ghetto di Varsavia, quando le ultime decine di migliaia di ebrei sopravvissuti alle persecuzioni naziste decisero di imbracciare le armi. Senza alcuna speranza: ma volendo tentare di difendere i loro figli. Era il 1943…
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QUANTE VOLTE ABBIAMO VISTO LA FOTO del bambino ebreo sugli 8 anni con un baschetto in testa che, così piccolo, alzava le mani davanti AI MITRA TEDESCHI? Non ci si stupisce più. Ma dal fondo di un cassetto di una famiglia polacca, NEL DICEMBRE 2022, sono stati trovati i negativi di un VECCHISSIMO FILMINO. Erano immagini inedite della Rivolta del Ghetto, scattate da un 23.enne pompiere polacco, Zbigniew Leszek in servizio nella cittadella assediata.
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NON SOLO, sono ora le uniche foto di quei giorni. Le immagini dei tedeschi raffigurano le SS mentre sospingono le donne e i bambini con i mitra in pugno… Cercate quelle foto, ora esposte al Museo Polin degli Ebrei polacchi di Varsavia,
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SI VEDE UN RAGAZZINO che, portato via con gli altri, si volta indietro, forse a cercare la nonna o un fratello.
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C’È UNA MADRE con un neonato in braccio che CHIEDE PANE, PER POTER ALLATTARE QUEL FIGLIO? Dei bambini agli angoli delle strade ripuliscono con i cucchiai pentole vuote: accucciati per terra, come piccoli randagi affamati.
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E LE MADRI, LE FACCE DISFATTE DELLE MADRI? Ma più di tutto colpisce il gesto di una mano femminile che passa una carezza sul volto di una donna, forse una sorella, sdraiata a terra. La struggente pietà di quella carezza. La Rivolta del Ghetto di Varsavia fu stroncata nel fuoco alcuni mesi più tardi. Tutti, o quasi, uccisi, quegli uomini.
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STRAORDINARIO CHE DA UN CASSETTO, 80 ANNI DOPO, tornino i loro volti. Vengono in mente certe pagine di Etty Hillesum, ragazza ebrea morta ad Auschwitz… Scriveva dal campo di Westerbork: «Dovreste vedere la disperazione folle di queste povere madri, sedute accanto al giaciglio dei figlioletti che piangono. In lavanderia ho incontrato una donna che reggeva una bacinella gocciolante. Mi si è aggrappata addosso, in un fiume di parole: “È impossibile…. Il mio bambino è malato. Ha la febbre, non ho vestiti asciutti da mettergli, potrò portare almeno una coperta? Lei che dice, lasceranno i bambini con le mamme?”». O, ancora: «E i vecchi? Sono accorsa all’ingresso del campo mentre autocarri li scaricavano: tanti vecchietti. Ce n’era una che aveva dimenticato gli occhiali e la sua medicina sul caminetto di casa, e chiedeva: potrò riaverli? Una donna di 87 anni si era aggrappata alla mia mano, e non voleva più lasciarla
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E QUEL SIGNORE CURVO DI 79 ANNI, la moglie in ospedale a Utrecht. Non potete avere idea di quel ciabattare, barcollare e cadere a terra, del disperato bisogno di aiuto, delle domande come di bambini». Ecco, le Lettere di Etty Hillesum ci avevano scaraventato nell’inferno dell’Olocausto.
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E ORA, LE IMMAGINI RITROVATE A VARSAVIA sembrano dare voce e volto esattamente a quelle madri, a quei vecchi spazzati via come polvere. TANTO MALE DA DOVE, E PERCHÉ? Da ragazzi, noi che abbiamo ora 60 anni credevamo: MAI PIÙ, non succederà mai più, IN EUROPA. Ne eravamo certi. IL BUIO era alle spalle.
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MA ORA CHE ABBIAMO VISTO LE FOSSE DI BUCHA e le DEPORTAZIONI DEI BAMBINI UCRAINI, ora che questa guerra continua, non ne siamo più così sicuri. CHE IL BUIO POSSA ESSERCI DAVANTI? RICORDARE, e insegnare a RICORDARE, È PARTE ESSENZIALE DELLA SPERANZA…
- RISONANZE: quest’ultima domanda mi sconvolge: CHE IL BUIO POSSA ESSERCI ANCORA DAVANTI? Non possiamo far finta di nulla. MA nel nostro piccolo dare motivi di speranza… che ne dite, amici? DV 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it—————————————————————————————————————————–