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LA DEVOZIONE È POSSIBILE IN OGNI VOCAZIONE E PROFESSIONE S. FRANCESCO DI SALES
- NELLA CREAZIONE DIO COMANDÒ alle piante di produrre i loro frutti, ognuna «secondo la propria specie» (Gn 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perché producano frutti di devozione, ognuno secondo il suo stato e la sua condizione.
- LA DEVOZIONE DEVE ESSERE PRATICATA IN MODO DIVERSO DAL GENTILUOMO, DALL’ARTIGIANO, DAL DOMESTICO, DAL PRINCIPE, DALLA VEDOVA, DALLA DONNA NON SPOSATA E DA QUELLA CONIUGATA.Ciò non basta; bisogna anche accordare la pratica della devozione alle forze, agli impegni e ai doveri di ogni persona.
- DIMMI FILOTEA, sarebbe conveniente se IL VESCOVO volesse vivere in una solitudine simile a quella dei CERTOSINI? E se le DONNE SPOSATE non volessero possedere nulla come i CAPPUCCINI? SE L’ARTIGIANO passasse tutto il giorno in chiesa come il religioso e il religioso si esponesse a qualsiasi incontro per servire il prossimo come è dovere del vescovo? Questa devozione non sarebbe ridicola, disordinata e inammissibile?
- L’APE TRAE IL MIELE dai fiori senza sciuparli, lasciandoli intatti e freschi come li ha trovati. La vera devozione fa ancora meglio, perché non solo non reca pregiudizio ad alcun tipo di vocazione o di occupazione, ma al contrario vi aggiunge bellezza e prestigio. TUTTE LE PIETRE PREZIOSE, GETTATE NEL MIELE, diventano più splendenti, ognuna secondo il proprio colore, così ogni persona si perfeziona nella sua vocazione, se l’unisce alla devozione. La cura della famiglia è resa più leggera, l’amore fra marito e moglie più sincero, il servizio del principe più fedele, e tutte le altre occupazioni più soavi e amabili.
- È UN ERRORE, ANZI UN’ERESIA, VOLER ESCLUDERE L’ESERCIZIO DELLA DEVOZIONE DALL’AMBIENTE MILITARE, DALLA BOTTEGA DEGLI ARTIGIANI, DALLA CORTE DEI PRINCIPI, DALLE CASE DEI CONIUGATI. E‘ vero, Filotea, che la devozione puramente contemplativa, monastica e religiosa può essere vissuta solo in questi stati, ma oltre a questi tre tipi di devozione, ve ne sono molti altri capaci di rendere perfetti coloro che vivono in condizioni secolari. PERCIÒ DOVUNQUE CI TROVIAMO, POSSIAMO E DOBBIAMO ASPIRARE ALLA VITA PERFETTA...
PREGHIERA ALL’ANGELO CUSTODE
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FRANCESCO DI SALES ANGELO, TU MI PROTEGGI FIN DALLA NASCITA A TE AFFIDO IL MIO CUORE: DALLO AL MIO SALVATORE GESÙ, POICHÉ APPARTIENE A LUI SOLO.
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TU SEI ANCHE IL MIO CONSOLATORE NELLA MORTE! FORTIFICA LA MIA FEDE E LA MIA SPERANZA, ACCENDI IL MIO CUORE D’AMORE DIVINO! FA CHE LA MIA VITA PASSATA NON MI AFFLIGGA, CHE LA MIA VITA PRESENTE NON MI TURBI, CHE LA MIA VITA FUTURA NON MI SPAVENTI.
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FORTIFICA LA MIA ANIMA NELLE ANGOSCE DELLA MORTE; INSEGNAMI AD ESSERE PAZIENTE, CONSERVAMI NELLA PACE! OTTIENIMI LA GRAZIA DI GUSTARE COME ULTIMO CIBO IL PANE DEGLI ANGELI! FA CHE LE MIE ULTIME PAROLE SIANO GESÙ, MARIA E GIUSEPPE;
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CHE IL MIO ULTIMO RESPIRO SIA UN RESPIRO D’AMORE E LA TUA PRESENZA IL MIO ULTIMO CONFORTO. AMEN.
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.. Cari amici, sinceramente siamo convinti che possiamo e dobbiamo tendere alla perfezione spirituale nel nostro stato di vita?
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Tonino LASCONI
Furti, rapine, omicidi,
arricchimenti spropositati,
montagne di miliardi imboscati
in banche nazionali e straniere.
Signore, perché,
se dobbiamo morire?
Dove nasce questa illusione
di vivere tremila anni e forse più?
Eppure ogni giorno vediamo
i parenti e gli amici morire.
Eppure sappiamo per certo
che la morte non risparmia nessuno
e che nessuno può portarsi dietro quello che ha.
Giornate perdute nel niente,
ore affogate nella noia,
interessi meschini e banali,
affanni e lotte per cose senza domani.
Insegnaci, Signore a contare i nostri giorni.
Aiutaci a vincere l’illusione
di vivere tremila anni e forse più.
E saremo saggi,
E saremo buoni,
E saremo sereni.
Così vivremo per sempre.
Tonino LASCONI
Furti, rapine, omicidi,
arricchimenti spropositati,
montagne di miliardi imboscati
in banche nazionali e straniere.
Signore,
perché, se dobbiamo morire?
Dove nasce questa illusione
di vivere tremila anni e forse più?
Eppure ogni giorno vediamo
i parenti e gli amici morire.
Eppure sappiamo per certo
che la morte non risparmia nessuno
e che nessuno può portarsi dietro quello che ha.
Giornate perdute nel niente,
ore affogate nella noia,
interessi meschini e banali,
affanni e lotte
per cose senza domani.
Insegnaci, Signore a contare i nostri giorni.
Aiutaci a vincere l’illusione
di vivere tremila anni e forse più.
E saremo saggi,
E saremo buoni,
E saremo sereni.
Così vivremo per sempre.