Skip to content
ECUADOR. DON ANTONIO, IL PRETE CHE…
…HA FATTO LA RIVOLUZIONE (SENZA ARMI) Paolo Viana, inviato in Ecuador venerdì 11 novembre 2022
-
UN SALESIANO SULLE ANDE per portare speranza agli Indios. Negli anni Settanta, Antonio Polo credeva nella rivoluzione. Sì, quella del CHE e della TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE. Figuratevi quanto la cosa piacesse ai suoi superiori . Perché don Antonio era un seminarista animato dal fervore di farsi missionario. A 83 anni suonati, una lunga barba bianca e un basco che si toglie solo per dir Messa, Antonio continua a fare il parroco e a vedere il suo villaggio diventare UNA CITTA’.
-
«SI POSSONO VINCERE I PADRONI – spiega – che oggi sono le multinazionali, insegnando a un popolo, e a se stessi, come si PASSA DALL’IO AL NOI». L’Università, il ’68, il viaggio in Sudamerica “consigliato” dai superiori («Doveva durare quattro mesi, è stata la mia vita») e la folgorazione: per fare la rivoluzione non serve il fucile, ma insegnare a una massa di INDIOS, che fino a qualche decennio fa venivano venduti insieme al campo di mais, che la terra non è solo “madre”, ma che la si può comprare «e che ci si può trasformare in produttori collettivi cosa che abbiamo ottenuto facendo leva sulla propensione del popolo andino a cercare il “NOI”, a sentirsi comunità.
-
OGGI, SALINAS E’ UN MODELLO DI SVILUPPO SOLIDALE. «MI dicevano che la terra non si acquista, SI CONQUISTA – commenta con un sorrisetto – e io sapevo bene cosa volesse dire; erano anni caldissimi, ma la storia parla chiaro: noi, comprando la terra dai padroni, abbiamo creato delle COMUNITÀ in cui i poveri sono diventati padroni delle valli che prima lavoravano come schiavi…Abbiamo capito che in quel momento il bene del popolo era cooperare, li abbiamo accompagnati a riunirsi, a imparare tante cose. Abbiamo lavorato con loro, per fare ciò che era scritto nel Vangelo. Tante cose le abbiamo capite dopo, vedendo cosa sa fare Dio».
-
50 ANNI FA SALINAS era un pugno di capanne costruite con massi di terra e un tetto di paglia, adagiate in una valletta del Bolivar, la provincia più povera dell’Ecuador. Mezzo secolo dopo, questo territorio è una cittadina ordinata dove persino gli Ecuadoriani vengono a studiare come la cooperazione possa innescare un piccolo miracolo economico. Sono una quindicina le imprese cresciute in questi anni su impulso dell’Operazione Mato Grosso e grazie ai prestiti del Credito Cooperativo italiano .
-
IL MIRACOLO È PIÙ EDUCATIVO CHE ECONOMICO: Parlare di bilanci è sintomatico del salto culturale affrontato da questo popolo che affronta ogni giornata ringraziando Dio ma anche la Madre Terra e il Papà Chimborazo, un vulcano della regione. Chamorro è uno dei 150 figli di campesinos analfabeti che si sono laureati grazie ai finanziamenti italiani. Numeri che non cambiano il mondo, ma che hanno cambiato la vita dei 5.000 soci della cooperativa e aimila abitanti di Salinas: oggi non si limitano a mungere qualche vacca e a coltivare un campo di mais, ma producono cioccolato, tessuti d’alpaca, formaggi. La produzione di latte è passata da 180 a 4000 litri al giorno, tra le nuvole delle ANDE, dove le grandi banche non arrivano, perchè la crescita è lenta. Del resto, CORRERE FA MALE, A… 3550 METRI DI QUOTA!!!!
- RISONANZE Mi ha fatto tanto bene meditare questa testimonianza . Innanzitutto perché siamo COETANEI... e dunque abbiamo vissuto insieme le vicende del “famoso 1968”. E poi perché lui Salesiano e io Orionino... E i nostri fondatori DON BOSCO e DON ORIONE , erano grandi amici. E poi un terzo motivo: lui ha lasciato l’ Italia per andare a fare apostolato sulle ANDE…MONTAGNE INFINITE che, diverse volte nel mio piccolo, ho dovuto attraversare anch’io per andare a trovare i CONFRATELLI del CILE. Ringrazio il Signore per queste consonanze, e mi congratulo con D. ANTONIO per le cose grandi che ha fatto. Dio lo benedica… Che ne dite, amici?——————————————————- cel. 3338890862 Sito: www.donvincenzoalesiani.it
Utilizziamo i cookie solo per migliorare l'esperienza sul nostro sito.OkPrivacy policy