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CARTOLINA DA LEOPOLI
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PIAZZA RYNOK, A LEOPOLI. UNA BELLA PIAZZA dove, ora che viene primavera, sarebbe normale bere il caffè ai tavolini all’aperto. In una mattina di marzo invece la piazza è occupata da una SCHIERA DI PASSEGGINI, IN FILE ORDINATE. TANTISSIMI. MA, VUOTI. Sono 117, quanti i bambini uccisi finora nella guerra in Ucraina.
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L’IMMAGINE SUL WEB È UNA CARTOLINA SCRITTA A NOI, L’OCCIDENTE: “117 dei nostri figli sono morti. Erano uguali, sapete, ai vostri, avevano le guance rosa e gli occhi pieni di stupore e meraviglia.
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Avevano quelle piccolissime mani che ci si commuove a guardare, nella loro perfezione; e chi andava per casa a gattoni, chi già si alzava in piedi, fiero. Oppure camminavano, e correvano, i loro piccoli passi veloci come un trottare leggero nelle stanze.
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Seduti nel seggiolone spalancavano la bocca al cucchiaio, “AHHMM, mangia, che diventi grande!”, dicevano le mamme.
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NON DIVENTERANNO GRANDI. Alcuni, sereni, in pace, PAREVANO SOLO ADDORMENTATI. Seppellirli? Assurdo, pareva che a momenti si sarebbero svegliati. Questi sono i loro passeggini, vedete. TUTTI VUOTI.
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Ricordatevi dei nostri bambini perduti, voi d’Occidente. Aiutateci. Siate in fianco a noi”.
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UN PUGNO ALLO STOMACO, la cartolina da Leopoli. La sorte dell’Ucraina vi riguarda, grida. E ci torna in mente, quando la sera guardiamo i nostri bambini addormentati, angelici. MA, LORO, VIVI.
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RISONANZE: NON CI SONO PAROLE. MA UNA… LACRIMA E UNA PREGHIERA. SI !
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–————————donalesiani@gmail.com
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