«I POVERI LI AVETE SEMPRE CON VOI» (Mc 14,7) MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA V GIORNATA MONDIALE DEI POVERI
- I poveri di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano, perché permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre… Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro.
- Gesù non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte. Questo è un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo. Le sue parole “i poveri li avete sempre con voi” stanno a indicare anche questo: L’elemosina, è occasionale; la condivisione invece è duratura. Insomma, i credenti, quando vogliono vedere di persona Gesù e toccarlo con mano, sanno dove rivolgersi: i poveri sono sacramento di Cristo, rappresentano la sua persona e rinviano a Lui.
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I PADRI DELLA CHIESA? Il pane che a voi sopravanza, è il pane dell’affamato; il vestito appeso al vostro armadio, è il vestito di colui che è nudo; il denaro che voi tenete nascosto, è il denaro del povero; le opere di carità che non compite, sono altrettante ingiustizie che commettete (S. Basilio)
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PAPA FRANCESCO: DIO HA DELLE PREFERENZE? Nel cuore di Dio c’è un posto preferenziale per i poveri. Il Salvatore è nato in un presepe, tra gli animali; è cresciuto in una casa di lavoratori e ha lavorato con le sue mani per guadagnarsi il pane. Beati voi, poveri, perché vostro è il Regno di Dio » (Lc 6,20);
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LA CHIESA ALLORA HA UNA SCELTA… OBBLIGATA? Questa preferenza divina ha delle conseguenze nella vita di tutti i cristiani, chiamati ad avere « gli stessi sentimenti di Gesù » (Fil 2,5). Ispirata da essa, la Chiesa ha fatto una opzione per i poveri. Per questo desidero una Chiesa povera per i poveri.
- DON ORIONE LA GRAZIA D’ESSER NATO POVERO. Fra le grazie che il Signor mi ha fatto, ho avuto quella di essere nato povero. I miei hanno sempre lavorato per poter mangiare. Non ci mancò mai il pane: ma si faceva, una volta al giorno, la polenta; (1938)
- QUANDO I RAGAZZI MI PORTAVANO DEI TOZZI DI PANE… Quei tempi erano veramente eroici, tempi di fame e di estrema miseria; tanto che i ragazzi dell’Oratorio portavano qualche tozzo di pane per sfamare quel povero chierico. Allora era fiamma la vita del cuore, ed erano giorni grandi, giorni di fame, giorni di fede, e la fede era fiamma di carità e di amore a Dio. Mai più come quei giorni, mai più; giorni eroici quando i ragazzi dell’Oratorio, vedendo che si pativa la fame, mi portavano dei tozzi di pane da mangiare XI, 165
IL LEBBROSO
Una volta un giornalista americano vedendo Madre Teresa che accudiva un lebbroso disse: “Non farei quel lavoro neppure per un milione di dollari!”.
E lei rispose: “Neppure io.
La grandezza della nostra vocazione sta nel fatto che siamo chiamate a servire Cristo stesso nelle dolorose sembianze del POVERO e del SOFFERENTE.
Siamo chiamate tutti i giorni, COME IL PRETE DURANTE LA MESSA,
A TOCCARE CON MANOIL CORPO DI CRISTO SOTTO FORMA DELL’UMANITA’ SOFFERENTE,
e DARE GESU’… A TUTTI coloro con i quali veniamo in contatto,
DIFFONDENDO LA FRAGRANZA DEL SUO AMORE ovunque noi andiamo.
Possa ognuno di noi VEDERE GESU’ CRISTO NELLA PERSONA DEL POVERO. Più il lavoro o le persone sono ripugnanti, tanto più grandi devono essere la nostra fede, il nostro amore il nostro gioioso e devoto servizio al Signore NELLE DOLOROSE SEMBIANZE DEL POVERO.