FESTA DELL’IMMACOLATA…
COL CUORE DI MARIA!?!
- CUORE IN ASCOLTO Lc 2,49s Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi non compresero le sue parole.
- CUORE DISPONIBILE Lc 1,38 Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.
- CUORE CONTEMPLATIVO Lc 2.51s Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Parti dunque con loro e torno a Nazareth …E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini
- CUORE GRATO Lc 1,46s Maria disse: ” L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
- CUORE OBBEDIENTE Lc 2,22 Quando venne il tempo della purificazione secondo la Legge di Mose, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al
- CUORE SOLLECITO Lc 1,39 In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussulto nel grembo.
- CUORE TRAFITTO DAL DOLORE Lc 2,34 Simeone parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. A te una spada trafiggerà l’anima
- CUORE FEDELE AI PIEDI DELLA CROCE Gv 19,25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
- CUORE DI MADRE VERSO TUTTI Gv.19,26s Gesù vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E il discepolo la prese nella sua casa
- CUORE PIENO DI SPIRITO SANTO Atti 1,14; 2,4 Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù…ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo….
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- DANTE ALIGHIERI – PARADISO C. XXIII «VERGINE MADRE, FIGLIA DEL TUO FIGLIO,
UMILE E ALTA PIÙ CHE CREATURA,
TERMINE FISSO D’ETERNO CONSIGLIO,
TU SE’ COLEI CHE L’UMANA NATURA
NOBILITASTI SÌ, CHE ‘L SUO FATTORE
NON DISDEGNÒ DI FARSI SUA FATTURA.
NEL VENTRE TUO SI RACCESE L’AMORE
PER LO CUI CALDO NE L’ETERNA PACE
COSÌ È GERMINATO QUESTO FIORE.
QUI SE’ A NOI MERIDÏANA FACE
DI CARITATE, E GIUSO, INTRA I MORTALI,
SE’ DI SPERANZA FONTANA VIVACE.
DONNA, SE’ TANTO GRANDE E TANTO VALI,
CHE QUAL VUOL GRAZIA ED A TE NON RICORRE,
SUA DISÏANZA VUOL VOLAR SANZ’ALI.
LA TUA BENIGNITÀ NON PUR SOCCORRE
A CHI DOMANDA, MA MOLTE FÏATE
LIBERAMENTE AL DIMANDAR PRECORRE.
IN TE MISERICORDIA, IN TE PIETATE,
IN TE MANIFICIENZA, IN TE S’ADUNA
QUANTUNQUE IN CREATURA È DI BONTATE».
LA MADRE (Ungaretti)
E il cuore quando d’un ultimo battito Avrà fatto cadere il muro d’ombra, Per condurmi, Madre, sino al Signore, Come una volta mi darai la mano. IN GINOCCHIO, DECISA, Sarai una statua di fronte all’Eterno, Come già ti vedeva Quando eri ancora in vita. Alzerai tremante le vecchie braccia, come quando spirasti dicendo: MIO DIO, ECCOMI. E solo quando m’avrà perdonato, Ti verrà desiderio di guardarmi. Ricorderai d’avermi atteso tanto, E AVRAI NEGLI OCCHI UN RAPIDO SOSPIRO.
N’AVE MARIA (Trilussa)
Quand’ero ragazzino, mamma mia me diceva: “Ricordati fijolo, quando te senti veramente solo TU PROVA A RECITÀ N’ AVE MARIA l’anima tua da sola spicca er volo e se solleva, come pe’ maggia”. Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato; da un pezzo s’è addormita la vecchietta, MA QUER CONSIJO NUN L’HO MAI SCORDATO. Come me sento veramente solo io prego la Madonna benedetta E L’ANIMA DA SOLA PIJA ER VOLO! ++++++++++++++++
DON ORIONE IN PREGHIERA AL SANTUARIO DELLA “GUARDIA”
Sono un povero pellegrino che cerco luce e amore: vengo al Santuario col rosario in mano. Vengo a cercarle luce e amore di Dio e delle anime! Vengo a Lei per non perdermi, dopo esser passato tra profondità, abissi, oscurità di spirito… Vengo a Lei e sento sopra di me un’alta pace che si libra: vedo il suo manto distendersi su tutte le tempeste e una serenità inoffuscabile mi avvolge e penetra. E in questa luce inebriante mi spoglio dell’uomo vecchio e amo. +++
PREGHIERA A MARIA (BENEDETTO XVI)
Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore. Stella del mattino, parlaci di Lui e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.
Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù, imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti, la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà.
Maria, parlaci di Gesù, perché la freschezza della nostra fede brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra, come tu hai fatto visitando Elisabetta
Maria, Vergine del Magnificat, aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana, spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli,
a fare solo quello che Gesù dirà. Prega perché Gesù, morto e risorto, rinasca in noi e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui.
- PARLI@MONE TRA NOI: quale aspetto del cuore di Maria ci colpisce di più e vorremmo imitare? ________________________________________
donalesiani@gmail.com – www. donvincenzoalesiani.it
….Don Orione e la VERGINE SANTA…. da povero pellegrino si inginocchia dinanzi a MARIA con in mano la CORONA del ROSARIO .
A LEI si rivolge, mettendo nelle sue mani tutte le preoccupazioni che lo turbano. Sarà LEI, la MADRE, a consolarlo in questi momenti di grande prova. Sarà ancora LEI a pacificarlo nella sua interiorità . Dopo una profonda e liberante Preghiera se ne tornerà come : ” NUOVO, RINNOVATO , COMPLETAMENTE SPOGLIATO ” delle scorie del vecchio UOMO, illuminato dalla LUCE POTENTE di MARIA.
( Festa dell’IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA).
LA MADRE – Pablo Neruda
La madre, ecco che arriva
con zoccoli di legno.
Oh, dolce madre
– mai ho potuto dire matrigna -,
la mia bocca trema a definirti,
perché appena
fui in grado di capire
vidi la bontà vestita di poveri stracci scuri,
la santità più utile:
quella della farina e dell’acqua,
e questo fosti: la vita ti fece pane
e lì ti consumammo
nei lunghi inverni desolati
con la pioggia che grondava
dentro la casa
e la tua ubiqua umiltà
che sgranava
l’aspro
cereale della miseria
come se tu andassi
spartendo
un fiume di diamanti.
Ahi, mamma, come avrei potuto
vivere senza ricordarti
ad ogni mio istante?
Non è possibile.
Io porto il tuo Marverde nel mio sangue,
il cognome del pane spartito,
di quelle dolci mani
che ritagliarono da un sacco di farina
le brachette della mia infanzia,
di lei che cucinò, stirò, lavò, seminò, calmò la febbre,
e, quando ebbe fatto tutto
e ormai potevo reggermi in piedi saldamente,
si ritirò, cortese, schiva,
nella piccola bara
dove rimase in ozio per la prima volta
sotto la dura pioggia di Temuco.