PROPOSTE SPIRITUALI DI “VILLA S. BIAGIO” PER IL MESE DI MAGGIO 2016
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  • Cari amici, siamo ormai a Maggio…e il nostro cuore corre a Maria, Madre di Misericordia. Uno dei documenti più belli che S. Giovanni Paolo II  ha donato alla Chiesa è la Redemptoris Mater. Potrebbe essere un prezioso sussidio per il Mese di Maggio?! 
  • In allegato anche Proposte di spiritualità  di “Villa S. Biagio” per vivere bene l’anno santo della  Misericordia…  
  • Buon Mese di Maggio con Maria… Dv

REDEMPTORIS MATER

maria nome

“Soccorri il tuo popolo che cade,

ma pur sempre anela a risorgere”

LUNEDI 23 – SABATO 28 MAGGIO

ESERCIZI SPIRITUALI 

APOCAL SI APRI IL CIELO

IL MESSAGGIO DELL’APOCALISSE:

PAURA O SPERANZA?

Cari amici, chiedo una vostra preghiera perché il corso porti i suoi frutti di BENE E DI SPERANZA … ricambio facendovi partecipi di alcuni contenuti che mi sembrano importanti… possono farci del bene… Che la Madonna e S. Luigi Orione ci accompagnino…Dv

APOC FINE

   LA GERUSALEMME DEL CIELO…

  • Poi venne uno dei sette angeli, e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello». 10L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio.
  • 11Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. 12È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele.13A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. 14Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
  • 15Colui che mi parlava aveva come misura una canna d’oro per misurare la città, le sue porte e le sue mura. 16La città è a forma di quadrato: apocalisse6la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L’angelo misurò la città con la canna: sono dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l’altezza sono uguali. 17Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall’angelo.
  • 18Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. 19I basamenti delle mura della città sono adorni di ogni specie di pietre preziose. Il primo basamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, 20il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l’ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l’undicesimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. 21E le dodici porte sono dodici perle; E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente.
  • 22In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. 23La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello.24Le nazioni cammineranno alla sua luce, e i re della terra a lei porteranno il loro splendore.
  • 25Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, perché non vi sarà più notte. 26E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni. 27Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette orrori o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello
  • CAPITOLO   22 1 Mi mostrò poi  un fiume d’acqua viva  limpida come  cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. 2  In mezzo  alla piazza della città e  da una parte e dall’altra  del fiume si trova un albero di vita  che dá dodici raccolti e produce  frutti ogni  mese; le foglie  dell’albero servono  a guarire  le nazioni.  3 E non vi sarà più maledizione.  Il trono di Dio e dell’Agnello  sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno; Non vi sarà più notte  e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole,  perché  il Signore Dio li illuminerà  e regneranno nei secoli dei secoli .  6 Poi mi disse: Ecco, io verrò presto. Beato  chi custodisce le parole profetiche di questo libro”. Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario,  per rendere  a ciascuno secondo le sue opere .  13 Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e  l’Ultimo, il principio e la fine. 14 Beati coloro che lavano le loro vesti:  avranno parte all’albero della vita e potranno entrare per le porte  nella città. 15 Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli  idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna! Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi  queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di  Davide, la stella radiosa del mattino”.

 

Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni!”.

E chi ascolta ripeta:  “Vieni!”.

Chi ha sete venga;

ACQUAAA

chi vuole attinga gratuitamente l’acqua  della vita.

Colui che attesta queste cose dice:

“Sì, verrò presto!”. Amen.

Vieni, Signore Gesù.

La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi.

 Amen!

  •      DON ORIONE CUORE APERTO A TUTTI …mia madre mi diceva  che, in mancanza di cavalli, trottano gli asini, e noi siamo proprio gli asinelli della Divina Provvidenza. Se sapessi di star qui, le chiederei di andare io al Chaco, per morirci per consumarmi e vivere da vero missionario. Eccellenza, mi permetta di pregarla di lasciarmi qui più che può, e, se Dio la ispirasse,  di lasciarmi qui per sempre… mi lasci qui sempre, o mi interni e mi getti dove meglio crederà in Domino,ché sarò sempre felicissimo in Domino. Voglio amare i poveri, gli orfani, la classe povera, gli operai, i comunisti: vorrei morire per questi miei fratelli, e vorrei essere dimenticato da tutti, vivere e morire dimenticato da tutti, sotto i piedi di tutti, e solo amare Gesù, la santa Chiesa e tutti.  E perdermi nel Signore  io, indegnissimo che ho tanto peccato, che sono stato tanto cattivo col Signore e con la Madonna, e non ho tesoreggiato i doni del Signore!. Mi aiuti, caro Padre visitatore, mi aiuti!  Mi faccia amare il Signore, mi faccia riparare” 
  • S. AGOSTINO Vi scongiuro, amate con me, correte con me saldi nella fede: aneliamo alla patria del cielo, sospiriamo alla patria di lassù; consideriamoci quali semplici pellegrini quaggiù. «Carissimi, dice lo stesso san Giovanni, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è» (1Gv 3,2). Mi accorgo che i vostri affetti si levano con me verso l’alto; ma «un corpo corruttibile appesantisce l’anima e questa abitazione terrena grava la mente dai molti pensieri» (Sap 9,15). Ecco che io sto per deporre questo libro e voi per tornarvene ciascuno a casa sua.  Ci siamo trovati assai bene sotto questa luce comune, ne abbiamo davvero gioito, ne abbiamo davvero esultato: ma, mentre ci separiamo gli uni dagli altri, badiamo bene a non allontanarci da lui.

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  • TUTTO CIÒ CHE NON È DIO SCOMPARE IN UN’ORA SOLA…-
  1.  CAPITOLO 18  1 Dopo ciò, vidi un altro angelo discendere dal cielo con  grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore.2 Gridò a gran voce:  “E` caduta, è caduta  Babilonia la grande  ed è diventata covo di demòni,  carcere di ogni spirito immondo,  carcere d’ogni uccello impuro e aborrito  e carcere di ogni bestia immonda e aborrita.Poiché diceva in cuor suo: Io seggo regina,  vedova non sono e lutto non vedrò;  8 per questo, in un solo giorno,  verranno su di lei questi flagelli:  morte, lutto e fame; sarà bruciata dal fuoco,  poiché potente Signore è Dio  che l’ha condannata”.
  2.  LAMENTI SU BABILONIA  9 I re della terra che si sono prostituiti e han vissuto nel fasto con  essa piangeranno e si lamenteranno a causa di lei, quando vedranno  il fumo del suo incendio, 10 tenendosi a distanza per paura dei suoi  tormenti e diranno:  “Guai, guai, immensa città,  Babilonia, possente città;  in un’ora sola è giunta la tua condanna!”.  11 Anche i mercanti della terra piangono e gemono su di lei, perché  nessuno compera più le loro merci: 12 carichi d’oro, d’argento e di  pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto;  legni profumati di ogni specie, oggetti d’avorio, di legno, di bronzo,  di ferro, di marmo; 13 cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento,  incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli,  cocchi, schiavi e vite umane. 15 I mercanti divenuti ricchi per essa, si terranno a distanza per  timore dei suoi tormenti; piangendo e gemendo, diranno: “Guai, guai, immensa città, tutta ammantata di bisso, di porpora e di scarlatto,  adorna d’oro, di pietre preziose e di perle! 17 In un’ora sola  è andata dispersa sì grande ricchezza!”. Tutti i comandanti di navi e l’intera ciurma, i naviganti e quanti  commerciano per mare se ne stanno a distanza, 18 e gridano guardando il fumo del suo incendio: “Quale città fu mai somigliante  all’immensa città?”. 19 Gettandosi sul capo la polvere gridano, piangono e gemono:  “Guai, guai, immensa città, del cui lusso arricchirono  quanti avevano navi sul mare! In un’ora sola fu ridotta a un deserto!  20 Esulta, o cielo, su di essa, e voi, santi, apostoli, profeti, perché condannando Babilonia Dio vi ha reso giustizia!”. Un angelo possente prese allora una pietra grande come una  mola, e la gettò nel mare esclamando: “Con la stessa violenza sarà precipitata Babilonia, la grande città e più non riapparirà.  22 La voce degli arpisti e dei musici,  dei flautisti e dei suonatori di tromba, non si udrà più in te; ed ogni artigiano di qualsiasi mestiere non si troverà più in te; e la voce della mola  non si udrà più in te; 23 e la luce della lampada non brillerà più in te; e voce di sposo e di sposa non si udrà più in te. Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra; perché tutte le nazioni dalle tue malìe furon sedotte. 24 In essa fu trovato il sangue dei profeti e dei santi  e di tutti coloro che furono uccisi sulla terra”.
  •   C 19 TRIONFO IN CIELO
    APOCALISSE LA CELESTE GERUSALEMME 
  • Dopo ciò, udii come una voce potente di una folla  immensa nel cielo che diceva: “Alleluia!  Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; perché veri e giusti sono i suoi giudizi, egli ha condannato la grande meretrice che corrompeva la terra con la sua prostituzione, vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!”. E per la seconda volta dissero: “Alleluia! Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!”.  Allora i ventiquattro vegliardi e i quattro esseri viventi si  prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono, dicendo: “Amen, alleluia”.  Partì dal trono una voce che diceva: “Lodate il nostro Dio, voi tutti, suoi servi, voi che lo temete, piccoli e grandi!”. Udii poi come una voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano: “Alleluia.  Ha preso possesso del suo regno il Signore, il nostro Dio, l’Onnipotente. Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché son giunte le nozze dell’Agnello; la sua sposa è pronta, 8 le hanno dato una veste di lino puro splendente”. La veste di lino sono le opere giuste dei santi. 9 Allora l’angelo mi disse: “Scrivi: Beati gli invitati al banchetto  delle nozze dell’Agnello!”. Poi aggiunse: “Queste sono parole veraci  di Dio”. 10 Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi  disse: “Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che  custodiscono la testimonianza di Gesù. E` Dio che devi adorare”. La  testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia.

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 TU SEI DEGNO DI PRENDERE IL LIBRO

APOCALISSE libro7sigilli

E DI APRIRNE I SIGILLI

CC. 4-5: LE TAPPE DI UNA STORIA D’AMORE:  ARCOBALENO-ALLEANZA. CREAZIONE – ALLEANZA CON I PATRIARCHI – ALLEANZA NT: 12 APOSTOLI

  • CAPITOLO  4 1 Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La  voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva:  Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito.  2 Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c’era un trono nel cielo, e sul  trono uno stava seduto. 3 Colui che stava seduto era simile nell’aspetto a diaspro e cornalina. 
  • Un arcobaleno  arcobaleno22 simile a smeraldo avvolgeva  il trono. 4 Attorno al trono, poi, c’erano ventiquattro seggi e sui seggi  stavano seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con  corone d’oro sul capo. 5 Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette  lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di  Dio. I quattro esseri viventi hanno  ciascuno sei ali , intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano  di ripetere:
  • Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente Colui che era, che è e che viene!  9 E ogni volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e  grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, i  ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul  trono e adoravano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le  loro corone davanti al trono, dicendo: “Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono”.
  •  CAPITOLO 5  e vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un  libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello  esterno, sigillato con sette sigilli.2 Vidi un angelo forte che  proclamava a gran voce: “Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i  sigilli?”.Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in  grado di aprire il libro e di leggerlo. Io piangevo molto perché non si  trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. 5 Uno dei  vegliardi mi disse: Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di  Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli”.   6 Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri  viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato.  E l’Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era  seduto sul trono. 8 E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i  ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all’Agnello, avendo  ciascuno un’arpa e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi.
  • 9 Cantavano un canto nuovo: “Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione   e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra”.“L’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza,onore, gloria e benedizione”. 13 Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e  tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: “A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli”.14 E i quattro esseri viventi dicevano: “Amen”. E i vegliardi si  prostrarono in adorazione.  

 

E DIO TERGERA’ OGNI LACRIMA
DAI LORO OCCHI…

LACRIME4

  • ……. Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva  contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in  piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e  portavano palme nelle mani.10 E gridavano a gran voce:
  • La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello”.  Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i  quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia  davanti al trono e adorarono Dio dicendo: “Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza  e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen”. 
  • Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: “Quelli che sono  vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?”. 14 Gli risposi: “Signore mio, tu lo sai”.  E lui: “Essi sono coloro che sono passati attraverso la  grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide  col sangue dell’Agnello. 15 Per questo stanno davanti al trono di Dio e  gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che  siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. 16  Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta , 17 perché l’Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. 
  • E Dio tergerà ogni lacrima  dai loro occhi”.

Visione preparatoria: AP. 1,9ss  cristo_re_risorto2

  • QUELLA SUA MANO SULLA NOSTRA SPALLA… SEGNO DI AMICIZIA E PROTEZIONE 
  1.  Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata  Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù.  10Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce  potente, come di tromba, che diceva: 11 Quello che vedi, scrivilo in un  libro e mandalo alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a Pèrgamo, a  Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa.
  2.  Ora, come mi voltai per  vedere chi fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d’oro 13 e in  mezzo ai candelabri c’era uno  simile a figlio di uomo, con un abito  lungo fino ai piedi  e  cinto  al petto con una fascia  d’oro .  14  I capelli della  testa erano candidi, simili a lana  candida,  come neve. Aveva gli occhi   fiammeggianti come fuoco, 15  i piedi avevano l’aspetto del bronzo  splendente  purificato nel crogiuolo.  La voce era simile al fragore di  grandi acque .Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva  una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole  quando splende in tutta la sua forza.
  3.  Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando  su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo   e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra  la morte e sopra gli inferi. 19 Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo. 20 Questo è il senso recondito  delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette candelabri  d’oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le  sette lampade sono le sette Chiese.
  • Ho però da rimproverarti che hai  abbandonato il tuo amore di prima… VOGLIAMO TORNARE AL FERVORE PRIMITIVO…!?
  1. CAPITOLO   2  All’angelo della Chiesa di Efeso scrivi: Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e  cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro: 2 Conosco le tue  opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i  cattivi; li hai messi alla prova – quelli che si dicono apostoli e non lo  sono – e li hai trovati bugiardi. 3 Sei costante e hai molto sopportato  per il mio nome, senza stancarti.
  2. 4 Ho però da rimproverarti che hai  abbandonato il tuo amore di prima. 5 Ricorda dunque da dove sei  caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti ravvederai,  verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto. 6 Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch’io detesto. 7 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al  vincitore darò da mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso  di Dio.

CI INTEPIDIAMO, MA TU CI RIACCENDI.

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  1. L’anima mia è molto sbigottita. Rimango attonito e considero che i cieli non sono puri ai tuoi occhi. Caddero le stelle dal cielo (cfr. Ap 6, 13), e io, polvere, che cosa presumo? Alcuni uomini che sembravano seguire una condotta sublime, caddero nel più basso; e chi mangiava il pane degli angeli, l’ho poi visto compiacersi delle ghiande dei porci.
  2. Non c’è , dunque, nessuna santità, se tu, Signore, sottrai la tua mano. Nessuna sapienza giova, se tu smetti di governare. Nessuna fortezza vale, se tu cessi di sostenere.
  3. Se siamo abbandonati, affondiamo e periamo. Se invece siamo visitati, c’innalziamo e viviamo. Siamo instabili, ma da te siamo fatti saldi. Ci intepidiamo, ma tu ci riaccendi. «Imitazione di Cristo»  (Lib. 3, 14)
  •    ETTY HILLESUM    ETTY
  1. Le minacce e il terrore crescono di giorno in giorno. M’innalzo intorno la preghiera come un muro oscuro che offre riparo, mi ritiro nella preghiera come nella cella di un convento, ne esco fuori più “raccolta”, concentrata e forte. Questo ritirarmi nella chiusa cella della preghiera, diventa per me una realtà sempre più grande. Dappertutto c’erano cartelli che ci vietavano le strada per la campagna:
  2. Ma sopra quell’unico pezzo di strada che ci rimane c’è pur sempre il cielo, tutto quanto. Non possono farci nulla, non possono veramente farci niente. Possono renderci la vita un po’ spiacevole, possono provarci di qualche bene materiale e di un po’ di libertà di movimento, ma siamo noi stessi a privarci delle nostre forze migliori col nostro atteggiamento sbagliato:
  3. Dobbiamo pregare di tutto cuore che succeda qualcosa di buono. Infatti, se il nostro odio ci fa degenerare in bestie come lo sono loro, non servirà a nulla.    L’unica cosa che possiamo salvare in questi tempi … è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio.
  4. Sì mio Dio sembra che tu non possa far molto per modificare le circostanze attuali. Io non chiamo in causa la tua responsabilità… tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all’ultimo la tua 

 

INTRODUZIONE

  •   COME CI TROVIAMO STASERA?   CI PREOCCUPA DI PIU’ IL PASSATO, IL PRESENTE O…IL FUTURO? COME VIVERLIQuesta parola risuona oggi per noi, e ci invita a fare memoria grata del passato, a vivere con passione il presente, ad aprirci con fiducia al futuro: « Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre! » (Eb 13,8)
  • COME SI TROVAVANO I NOSTRI FRATELLI CRISTIANI ALLA FINE DEL PRIMO SECOLO?

A-  CHIESA ALL’ESTERNO: Siamo in Asia minore – fine primo secolo- A Roma c’è l’imperatore Domiziano che perseguita i cristiani e  si fa chiamare KYRIOS= SIGNORE

  B- LA CHIESA AL SUO INTERNO: cominciano le prime eresie e si avverte già un preoccupante lassismo morale

 C- PERCHE’ GIOVANNI SCRIVE L’APOCALISSE?  PER 3 MOTIVI PRINCIPALI:     

  1. RIVELARE …LA POTENZA E LA GLORIA DI GESU’ RISORTO –
  2.  DARE INCORAGGIAMENTO E FORZA AI MARTIRI    
  3. RICHIAMARE I CRISTIANI AL PRIMITIVO FERVORE  

D- APOCALISSE:  VOGLIAMO VIVERE L’APOCALISSE come  Rivelazione – Riscoperta  di Gesù… di noi stessi – dell’altro…

  •   E’ COME CELEBRARE UNA LITURGIA VIVA:  Beato Chi Legge…Chi Ascolta…Chi Mette In Pratica 

CAP.  1 1 Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai  suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli  manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni.  Questi  attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo  ciò che ha visto.  Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le  parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono  scritte. Perché il tempo è vicino. 

  GIOVANNI ALLE SETTE CHIESE CHE SONO IN ASIA…  APOCALIS SETTE CHIESEgrazia a voi e pace da  Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al  suo trono,  e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei  morti e il principe dei re della terra.

SUBITO UN  GRANDE MESSAGGIO DI SPERANZA : CI GIUDICHERA’ COLUI CHE CI AMA…  A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo  sangue,  che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e  Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.  Ecco, viene sulle nubi  e ognuno  lo vedrà;  anche quelli che lo  trafissero   e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto . Sì, Amen!   Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era  e che viene, l’Onnipotente!

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DOMENICA 22 MAGGIO

trinita

FESTA DELLA SS.MA TRINITA’

PREPARIAMOCI…

Ci possono aiutare alcuni spunti di riflessione contemplando questa splendida icona della Trinità di Rublev…

DALLA TRINITÀ   ALL’EUCARISTIA

  •      VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI… 
  1. La Trinità pellegrina tra noi. (Alla luce di Gen.18:  Tre misteriosi personaggi fanno visita ad Abramo…tutti e tre sono in cammino…  vedi il “bastone” che hanno tutti e tre…  la quercia di Mamre e  la casa di Abramo:  Dio-Trinità viene a salvare tutta la realtà fisica e umana.  
  2.  Gesù quando viene tra noi nell’Incarnazione condivide  con  noi la gioia di due sposi e il pianto di due sorelle …
  3. Tutto questo nella Messa si fa memoriale  delle opere di Dio chiede di sapere leggere il  Vangelo di Dio nella nostra vita:  tutti gli interventi di Dio nella storia della salvezza e nella nostra vita personale e comunitaria.
  •    PER INSEGNARCI L’AMORE TRINITARIO
  1.       Le tre persone con atteggiamento di rispetto e riverenza l’una verso l’altra: sono una per l’altra: Non 1+1+1=1 ma: 1x1x1= 1.
  2.   Comunicando un soffio di vita a noi tutti (Il  Padre Genesi 1, Figlio Gv. 20; Lo Spirito Atti 2… Così insieme formano un cerchio perfetto, emanando una sensazione di intima unione e di pace…
  3.  Gesù con la  comunione  al suo corpo e sangue ci unisce a s é e ai fratelli e cosi ritroviamo la pace: ”Se Dio è per noi chi sarà  contro di noi?” (Rm 8)
  •  QUESTO E’ IL MIO CORPO PER VOI:  
  1. La Trinità entra nella nostra storia prendendo anche il calice della sofferenza…
  2. Gesù nel grande calice trinitario cfr. serie di calici 
  3.  FATE QUESTO IN MEMORIA DI MElasciarci prendere – spezzare – diventare cibo spirituale per chi ha bisogno

AD AMARE SI IMPARA… DAVANTI ALL’EUCARESTIA

  • Amore che perdona:  nella notte in cui fu tradito Egli prese il pane…
  • Amore che benedice e ringrazia:  rese grazie con la preghiera di benedizione
  • Amore che previene e si offre:   Offrendosi liberamente alla sua Passione
  • Amore totale:questo è il mio corpo…questo è il mio sangue
  • Amore sacrificato: spezzò il pane… il mio corpo offerto in sacrificio per voi
  • Amore personale e universale:   il calice del mio sangue versato per voi e per tutti
  • Amore che nutre i fratelli:  prendete e mangiatene…prendete e bevetene tutti
  • Amore che costruisce comunione:    grani macinati e impastati per fare un’ostia …
  • Amore purissimo che libera dal male:    sangue della alleanza…per la remissione dei peccati
  • 10.    Amore silenzioso e fedele…  ricambiato o no, continua ad esserci…

LA MESSA DI DON-ORIONE-MESSA-216x300 DON ORIONE

E vorrei farmi cibo spirituale per i miei fratelli  che hanno fame e sete di verità e di Dio;     dare la luce di Dio ai ciechi, aprire i cuori    alle innumerevoli  miserie umane e farmi servo  dei servi distribuendo la mia vita   più indigenti e derelitti;   Amare sempre e dare la vita cantando l’Amore!  Spogliarmi di tutto! Diventare un  uomo buono a i miei fratelli;  abbassare, stendere sempre le mani e il cuore  a raccogliere pericolanti debolezze e miserie e porle sull’altare, perché in Dio diventino  grandezza di Dio.   Gesù è morto con le braccia aperte.  Avere una grande pietà per tutti!   La carità ha fame d’azione …Noi moriamo in Dio e viviamo in Dio

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MERCOLEDI 18 MAGGIO 2016

PRETI A

PRETI  COSI’… SECONDO PAPA FRANCESCO

TRIPLICE APPARTENENZA: 

« AL SIGNORE, ALLA CHIESA, AL REGNO».

  • 1.IL SACERDOTE E L’APPARTENENZA AL SIGNORE Attraverso il suo discorso il Papa, di fronte ai vescovi italiani, ha posto l’accento su alcune «proposte formative su cui investire con coraggio».  Il sacerdote «come Mosè è uno che si è avvicinato al fuoco e ha lasciato che le fiamme bruciassero le sue ambizioni di carriera e potere. Ha fatto un rogo anche della tentazione di interpretarsi come un “devoto”, che si rifugia in un intimismo religioso che di spirituale ha ben poco». «È scalzo, il nostro prete rispetto a una terra che si ostina a credere e considerare santa. Non si scandalizza per le fragilità che scuotono l’animo umano: consapevole di essere lui stesso un paralitico guarito, è distante dalla freddezza del rigorista, come pure dalla superficialità di chi vuole mostrarsi accondiscendente a buon mercato». 
  • «Con l’olio della speranza e della consolazione, si fa prossimo di ognuno, attento a condividerne l’abbandono e la sofferenza. Avendo accettato di non disporre di sé, non ha un’agenda da difendere, ma consegna ogni mattina al Signore il suo tempo per lasciarsi incontrare dalla gente e farsi incontro. Così, il nostro sacerdote non è un burocrate o un anonimo funzionario dell’istituzione; non è consacrato a un ruolo impiegatizio, né è mosso dai criteri dell’efficienza». 
  • «Sa che l’Amore è tutto.Non cerca assicurazioni terrene o titoli onorifici, che portano a confidare nell’uomo; nel ministero per sé non domanda nulla che vada oltre il reale bisogno, né è preoccupato di legare a sé le persone che gli sono affidate.Il suo stile di vita semplice ed essenziale, sempre disponibile, lo presenta credibile agli occhi della gente e lo avvicina agli umili, in una carità pastorale che fa liberi e solidali.
  • Servo della vita, cammina con il cuore e il passo dei poveri; è reso ricco dalla loro frequentazione. È un uomo di pace e di riconciliazione, un segno e uno strumento della tenerezza di Dio, attento a diffondere il bene con la stessa passione con cui altri curano i loro interessi»
  • 2. IL SACERDOTE E L’APPARTENENZA ALLA CHIESA «Il presbitero è tale nella misura in cui si sente partecipe della Chiesa, di una comunità concreta di cui condivide il cammino. Il popolo fedele di Dio rimane il grembo da cui egli è tratto, la famiglia in cui è coinvolto, la casa a cui è inviato.Questa comune appartenenza, che sgorga dal Battesimo, è il respiro che libera da un’autoreferenzialità che isola e imprigiona: «Quando il tuo battello comincerà a mettere radici nell’immobilità del molo – richiamava dom Hélder Câmara – prendi il largo!».
  • 3. IL SACERDOTE E L’APPARTENENZA AL REGNO «il nostro presbitero, con i suoi limiti» come «uno che si gioca fino in fondo: nelle condizioni concrete in cui la vita e il ministero l’hanno posto, si offre con gratuità, con umiltà e gioia. Anche quando nessuno sembra accorgersene. Anche quando intuisce che, umanamente, forse nessuno lo ringrazierà a sufficienza del suo donarsi senza misura». «Ma – lui lo sa – non potrebbe fare diversamente: ama la terra, che riconosce visitata ogni mattino dalla presenza di Dio.
  • È uomo della Pasqua, dallo sguardo rivolto al Regno, verso cui sente che la storia umana cammina, nonostante i ritardi. Il Regno – la visione che dell’uomo ha Gesù – è la sua gioia, l’orizzonte che gli permette di relativizzare il resto, di stemperare preoccupazioni e ansietà, di restare libero dalle illusioni e dal pessimismo; di custodire nel cuore la pace e di diffonderla con i suoi gesti, le sue parole, i suoi atteggiamenti».

 

LUNEDI 16 MAGGIO 2016

DON ORIONE ASINELLO

FESTA DI S. LUIGI ORIONE

In questo quadro si può vedere Don Orione

che affida le chiavi delle sue opere nelle mani di Maria…  

  • Dacci, Maria, un animo grande, un cuore grande e magnanimo, che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lacrime. Fa che tutta la nostra vita sia sacra a dare Cristo al popolo e il popolo alla Chiesa di Cristo; arda essa e splenda di Cristo, e in Cristo si consumi in una luminosa evangelizzazione dei poveri;
  • la nostra vita e la nostra morte siano un cantico dolcissimo di carità, e un olocausto al Signore. E poi… e poi il santo Paradiso! Vicini a Te, Maria: sempre con Gesù, sempre con Te, seduti ai tuoi piedi, o Madre nostra, in Paradiso, in Paradiso! 058PG 

…MIA MADRE MI DICEVA CHE,

don ORIONE SU ASINELLO

IN MANCANZA DI CAVALLI,…

trottano gli asini, e noi siamo proprio         

GLI ASINELLI DELLA DIVINA PROVVIDENZA,

o, almeno, desideriamo esserli.

  • IGNAZIO  SILONE  don orione e SILONE LO RICORDAVA COSI
  • In ascolto di un giovane inquieto: E’ noto l’incontro del giovane Ignazio Silone con Don Orione narrato dallo stesso protagonista. (cfr.Incontro con uno strano prete in “Uscita di sicurezza”, Vallecchi, Firenze,p. 25-42)
  • “Sono io don Orione…Scusami se non mi sono presentato”. Rimasi assai male all’inattesa rivelazione… e balbettai alcune scuse… per avergli lasciato trasportare le valigie e il resto.Egli sorrise e mi confidò la sua felicità di poter talvolta portare valigie per ragazzi impertinenti come me.
  • Adoperò anzi un’immagine che mi piacque enormemente e mi commosse: “Portare valigie come un asinello”, disse esattamente. E mi confessò: “La mia vera vocazione, è un segreto che voglio rivelarti, sarebbe poter vivere come un autentico asino di Dio, un autentico asino della Divina Provvidenza”…
  • Egli cominciò a parlare con me di questioni gravi, di cui, a torto, gli adulti non usano discorrere coi ragazzi. Ciò che di lui mi è rimasto più impresso, era la pacata tenerezza dello sguardo.
  • ” Benché Don Orione fosse allora già inoltrato nella quarantina ed io un ragazzo di sedici anni, a un certo momento mi avvidi di un fatto straordinario: era scomparsa fra noi ogni differenza di età Sentivo un piacere infinito a udirlo parlare; provavo una pace e una serenità nuove”
  • “Ricordati di questo”, mi disse a un certo momento, “Dio non è solo in Chiesa. Nell’avvenire non ti mancheranno momenti di disperazione. Anche se ti crederai solo e abbandonato, non lo sarai. Non dimenticarlo”. 
  • Una lettera di 12 pagine  Arrivati  a Genova Don Orione chiede al giovane di aiutarlo a imbucare ben trecento cartoline di auguri natalizi per i suoi ex-alunni: ”Sono tutti figli di operai e per alcuni di essi sarà  forse l’unica cartolina di Natale” Il ragazzo corre a imbucare le cartoline ma …ne conserva una per sé “In questo modo”, mi scusai, “anch’io avrò i suoi auguri di Natale” Giungono finalmente a  S. Remo. Quando  Don Orione sta per ripartire, manda a cercare il giovane per salutarlo Ma io mi nascosi. Non volli ch’egli  mi vedesse piangere... “Pochi giorni dopo, la mattina di Natale, ricevetti la prima  lettera di Don Orione, una lunga, affettuosa , straordinaria lettera di dodici pagine”      (Ignazio Silone-Uscita di sicurezza)

 CARITA’ SPIRITUALE E MATERIALE:  

  1. E vorrei farmi cibo spirituale per i miei fratelli che hanno fame e sete di verità e di Dio; vorrei vestire di Dio gli ignudi, dare la luce di Dio ai ciechie ai bramosi di maggior luce,  aprire i cuori alle innumerevoli miserie umane farmi servo dei servi distribuendo la mia vita ai più indigenti e derelitti;
  2. Amare sempre e dare la vita cantando l’Amore! Spogliarmi di tutto! Seminare la carità lungo ogni sentiero; seminare Dio in tutti i modi, in tutti i solchi;  Fare che i solchi diventino luminosi di Dio;
  3. diventare un uomo buono tra i miei fratelli; abbassare, stendere sempre le mani e il cuore a raccogliere pericolanti debolezze e miserie e porle sull’altare, perché in Dio diventino le forze di Dio e grandezza di Dio. 
  4.  Gesù è morto con le braccia aperte. È Dio che si è abbassato e immolato con le braccia aperte. Carità! Voglio cantare la carità! Avere una gran pietà per tutti!036PG

 S. LUIGI ORIONE,.. don orione e bambini argentini  PREGA PER NOI!

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DOMENICA 15 MAGGIO 2016

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Pentecoste – El Greco

FESTA DI PENTECOSTE 

… E FURONO TUTTI PIENI DI SPIRITO SANTO

 

  •  VIENI, VIENI SPIRITO D’AMORE ad insegnar le cose di Dio.
  • Vieni, vieni, spirito di pace, a suggerir le cose che lui ha detto a noi. 
  • Insegnaci a sperare, insegnaci ad amare, insegnaci a lodare Iddio. 
  • Insegnaci a pregare, insegnaci la via, insegnaci tu l’unità.

  LA MESSA, PENTECOSTE SETTIMANALE…

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 O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa

in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra

i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti,

i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo.

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I “REGALI” DI GESÙ… 7 DONI DELLO SPIRITO SANTO 

SAPIENZA  – INTELLETTOCONSIGLIOFORTEZZA

SCIENZAPIETÀTIMORE DI DIO 

  • LUCE E FORZA DELLO SPIRITO SANTO:

1.- ODIARSI O CAPIRSI? Atti 2,1ss  Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

2 – GUIDATI DALLA “CARNE” O DALLO SPIRITO? Rom. 8,8ss Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. 

3. – PANE E VINO TRASFORMATI DALLO SPIRITO: Padre veramente santo, fonte di ogni santità, Santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito perché diventino per noi il corpo e + il sangue di Gesù Cristo nostro Signore.

4. – UN SOLO CORPO IN CRISTO: Ti preghiamo umilmente: per la comunione al corpo e al sangue di Cristo lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo.

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  • VIENI, SANTO SPIRITO, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce 
  • Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. 
  • Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. 
  • Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. 
  • O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. 
  • Senza la tua forza, nulla  è nell’uomo, nulla senza colpa. 
  • Lava ciò che è sórdido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sánguina.
  • Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
  • Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano, i tuoi santi doni. 
  • Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.         

L’ACQUA VIVA DELLO SPIRITO SANTO

ACQUA CASCATA
S. CIRILLO DI GERUSALEMME

 «L’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 14). Nuova specie di acqua che vive e zampilla… L’acqua della pioggia discende dal cielo. Scende sempre allo stesso modo e forma, ma produce effetti multiformi. Altro è l’effetto prodotto nella palma, altro nella vite La pioggia infatti …si adatta alle esigenze degli esseri che la ricevono e diventa per ognuno di essi quel dono provvidenziale di cui abbisognano.   Allo stesso modo anche lo Spirito Santo, pur essendo unico distribuisce ad ognuno la grazia come vuole. E come un albero inaridito, ricevendo l’acqua, torna a germogliare, così l’anima peccatrice, resa degna del dono dello Spirito Santo attraverso la penitenza, porta grappoli di giustizia. .Rafforza la temperanza di questo, mentre a quello insegna la misericordia. C’è chi da lui apprende la saggezza nelle cose temporali e chi perfino riceve da lui la forza di accettare il martirio. Si verifica così quanto sta scritto: «A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune» (1 Cor 12, 7).    Mite e lieve il suo avvento, fragrante e soave la sua presenza, Il suo arrivo  è preceduto dai raggi splendenti della luce e della scienza. Giunge come fratello e protettore. Viene infatti a salvare, a sanare, a insegnare, a esortare, a rafforzare e a consolare. Anzitutto illumina la mente di colui che lo riceve e poi, per mezzo di questi, anche degli altri.  …colui che è stato ritenuto degno del dono dello Spirito Santo, viene illuminato nell’anima e, vede cose che prima non conosceva.

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DOMENICA 8 MAGGIO 2016

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FESTA DELLA MAMMA

… nel contesto del mese di Maggio ci sta proprio bene la FESTA DELLA MAMMA… intesa nel senso più ampio del termine. Ecco qualche pensiero sparso che mi viene spontaneo e che offro come augurio  grato a tutte le donne-madri-sorelle che ho incontrato nella mia vita…

  • DIO È PADRE E … MADRE Is 66,10ss : Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa tutti voi che l’amate. Sfavillate con essa di gioia tutti voi che per essa eravate in lutto. Così sarete allattati e vi sazierete al seno delle sue consolazioni; Voi sarete allattati e portati in braccio, e sulle ginocchia sarete accarezzati.
  • Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; a Gerusalemme sarete consolati. Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba fresca

Rembrandt: FIGLIO PR. REMBRANDT è noto che nel suo dipinto più famoso

( il ritorno del Figliol prodigo)  
le mani del Padre sono una maschile e l’altra femminile…

  • CUORE DI MADRE: maria-sangue-gesù1-202x300 Ma nell’orizzonte cristiano “LA DONNA-MADRE” per eccellenza è Lei,  Maria. A Lei, prima di morire, Gesù affidò ciascuno di noi. Perché ci custodisse come  MADRE:  “DONNA, ECCO IL TUO FIGLIO”  E allora  in questa festa della mamma  vorrei riposare, beato, nel ricordo del volto  dolce di mia madre e nella contemplazione del cuore di Maria. 

 Giovanni Paolo II lettera alle donne”: 

  • “Grazie a te, donna-madre che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica. Grazie a te, donna-sposa che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono 
  • Grazie a te, donna-madre che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di una esperienza unica…Grazie a te, donna-sposa che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono 
  • Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità 
  • Grazie a te, donna-consacrata che sull’esempio della più grande  delle donne, la madre di Cristo, Verbo Incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio…

  DON ORIONE:  elogio di sua madre:  

  • Mia madre mise a me, che ero il 4° figlio, i vestiti del mio primo fratello che ha 13 anni di più… quella povera vecchia contadina di mia madre si alzava alle 3 di notte e via a lavorare, e pareva sempre un fuso che andasse, e sempre faceva e s’industriava e faceva da donna e, con i suoi figli, sapeva fare anche da uomo, perché nostro padre era lontano, a lavorare sul Monferrato: batteva il falcetto per fare l’erba, e lo affilava essa, senza portarlo all’arrotino; faceva la tela con canapa filata da essa; e i miei fratelli si divisero tante lenzuola, tanta bella biancheria, povera mia madre! Teneva da conto fin i coltelli rotti, e questi sono stata la mia eredità. Non correva a comperare, se proprio non poteva farne a meno; e, quando è morta, le abbiamo ancora messo il suo vestito da sposa, dopo 51 anni che si era sposata: se l’era fatto tingere in nero, e faceva ancora la sua più bella figura, ed era il suo vestito più bello!(Let. 36)

LA MADRE

E il cuore quando d’un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d’ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua di fronte all’Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro

 *… e una VECCHIA MA BELLA canzone di Beniamino Gigli che ha fatto storia…e ha fatto piangere tante nonne di oggi!

Mamma, son tanto felice perché ritorno da te.
La mia canzone ti dice ch’è il più bel sogno per me!
Mamma son tanto felice… Viver lontano perché?

Mamma, solo per te la mia canzone vola,

mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!

 Quanto ti voglio bene! Queste parole d’amore

che ti sospira il mio cuore  forse non s’usano più, mamma!

 ma la canzone mia più bella sei tu!

Sei tu la vita e per la vita non ti lascio mai più!

Sento la mano tua stanca: cerca i miei riccioli d’or.
Sento, e la voce ti manca, la ninna nanna d’allor.
Oggi la testa tua bianca io voglio stringere al cuor.
Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene! Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuore
forse non s’usano più, mamma!, ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita e per la vita non ti lascio mai più!
Mamma… mai più! 

( Beniamino Gigli – 1940)

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UDIENZA DI PAPA FRANCESCO –MERCOLEDI 4 MAGGIO.

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«Nessuna pecora può andare perduta»

  • La “vicinanza” di Gesù “ai peccatori non deve scandalizzare, ma al contrario provocare in tutti una seria riflessione su come viviamo la nostra fede”. Ne è convinto il Papa, che ha dedicato la catechesi dell’udienza generale di oggi all’immagine del Buon Pastore, “che si carica sulle spalle la pecorella smarrita” e rappresenta “da sempre la sollecitudine di Gesù verso i peccatori e la misericordia di Dio che non si rassegna a perdere alcuno”.
  • “Il Signore non può rassegnarsi al fatto che anche una sola persona possa perdersi” “L’agire di Dio è quello di chi va in cerca dei figli perduti per poi fare festa e gioire con tutti per il loro ritrovamento. Si tratta di un desiderio irrefrenabile: neppure novantanove pecore possono fermare il pastore e tenerlo chiuso nell’ovile”. 
  • E noi cristiani non dobbiamo essere chiusi perché avremo il puzzo delle cose chiuse. Mai! Dobbiamo uscire e questo chiudersi in sé stessi, nelle piccole comunità, nella parrocchia, là, … ‘Ma noi, i giusti’…
  • Questo succede quando manca lo slancio missionario che ci porta ad incontrare gli altri. Nella visione di Gesù non ci sono pecore definitivamente perdute, questo dobbiamo capirlo bene: per Dio nessuno è definitivamente perduto. Mai!
  • Fino all’ultimo momento, Dio ci cerca. Pensate al buon ladrone; ma solo nella visione di Gesù nessuno è definitivamente perduto ma solo pecore che vanno ritrovate”.

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VERGINE DELLA NOTTE

Santa Maria, Vergine della notte, 

noi t’imploriamo di starci vicino

quando incombe il dolore, irrompe la prova,

sibila il vento della disperazione, o  l’ala severa della morte.

Liberaci dai brividi delle tenebre.

Alleggerisci con carezze di Madre la sofferenza dei malati.

Riempi di presenze amiche e discrete il tempo amaro di chi è solo.

Se nei momenti dell’oscurità ti metterai vicino a noi

le sorgenti del pianto si disseccheranno sul nostro volto.

E sveglieremo insieme l’aurora.

Così sia.  (Mons. Tonino Bello)

LUNEDI 2 MAGGIO: 

 MISTERI DEL ROSARIO.  MISTERI DI VITA

MISTERI GAUDIOSI “Vi annuncio una grande gioia!”

1. Annunciazione a Maria annunciazione_rupnik

  • CANTIAMO: L’annuncio a Maria * Gabriele portò e il Verbo di Dio * in lei s’incarnò. Ave, Ave, Ave Maria.
  •  TESTO BIBLICO: Maria disse: Eccomi, sono la serva del Signore, si compia in me la tua parola”           (Lc 1,38)
  •  CONTEMPLIAMO: Maria si apre, mente e cuore, all’annuncio divino e nel suo grembo verginale il Verbo si fa carne. E’ LA GIOIA DEL SI’ A DIO
  •  CON DON ORIONE: Fiat! Pronunciatela questa soave parola, o figli e amici miei, pronunciatela ad ogni respiro, ad ogni battito del cuore, ad ogni movimento delle labbra. E per voi sarà la luce che vi mostrerà il cammino.
  •  PREGHIAMO CON MARIA…perchè il nostro cuore oggi si apra alla Parola di Dio e siamo disponibili a dire in ogni circostanza: SI’, PER TE, SIGNORE!

 PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…

 MARIA,  FONTE DELLA NOSTRA GIOIA,

PREGA PER NOI!

  • Passato e futuro (Papa Francesco 13 aprile 2016)

 Una volta ho sentito un detto bello: “Non c’è santo senza passato, e non c’è peccatore senza futuro!”. La Chiesa non è una comunità di perfetti, ma di discepoli in cammino, che seguono il Signore, bisognosi del suo perdono.

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DOMENICA 1 MAGGIO:

  •  La famiglia che prega unita, resta unita.rosario in mano Il Santo Rosario, per antica tradizione, si presta particolarmente ad essere preghiera in cui la famiglia si ritrova.
  • Pregare col Rosario per i figli e con i figli, educandoli fin dai teneri anni a questo momento giornaliero di  « sosta orante » della famiglia, non è, certo, la soluzione di ogni problema, ma è un aiuto spirituale da non sottovalutare.
  • Contemplando la sua nascita impara la sacralità della vita, 
  • – guardando alla casa di Nazareth apprende la verità originaria sulla famiglia.  
  • – seguendolo sulla via del Calvario, impara il senso del dolore  
  • – contemplando Cristo e sua Madre nella gloria, vede il traguardo a cui ciascuno di noi è chiamato. 
  • – Ripensando alle prove che non sono mancate mi sento di ribadire, quasi come un caldo invito rivolto a tutti perché ne facciano personale esperienza:GPL II rosario

sì, davvero il Rosario

« batte il ritmo della vita umana »,

per armonizzarla col ritmo della vita divina.

 (Giovanni Paolo II)

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  •   INTRODUZIONE

* “In questo periodo desideriamo rivolgerci in modo speciale a Colei che nella “notte” dell’attesa dell’avvento cominciò a splendere come una vera stella del mattino”

* “ Desidero anch’io avviare la mia riflessione sul significato che ha Maria nel mistero di Cristo e sulla sua presenza attiva ed esemplare nella vita della Chiesa”

* “I fedeli innalzano i loro occhi a Maria la quale rifulge come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti”

MARIA, madonninaPIENA DI GRAZIA

  • *E’ il suo nome nuovo

“Il messaggero saluta infatti Maria come “Piena di grazia”: la chiama così come se fosse questo il suo vero nome; non chiama la sua interlocutrice col nome che le è proprio all’anagrafe terrena: Myriam(= Maria), ma con questo nome nuovo: “piena di grazia”

  • * Perchè ha portato nel suo grembo Cristo

“Maria è “piena di grazia” perchè l’incarnazione del Verbo, l’unione ipostatica del Figlio di Dio con la natura umana, si realizza e compie proprio in Lei”

  • *Figlia del suo Figlio

“Per opera dello Spirito Santo, nell’ordine della Grazia…Maria riceve la vita da Colui al quale ella stessa, nell’ordine della generazione terrena, diede la vita  come madre. La liturgia non esita a chiamarla “genitrice del tuo Genitore” e a salutarla con le parole che Dante Alighieri pone in bocca a san Bernardo:”Figlia del tuo Figlio”

29 APRILE – SANTA CATERINA DA SIENA

S. CATERINA DA SIENA

Ho gustato e veduto…
  •    O Deità eterna, o eterna Trinità, che, per l’unione con la divina natura, hai fatto tanto valere il sangue dell’Unigenito Figlio! Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo, e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. Tu sei insaziabile; e l’anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia, perché permane nella fame di te, sempre più te brama, o Trinità eterna, desiderando di vederti con la luce della tua luce.
  •      Io ho gustato e veduto con la luce dell’intelletto nella tua luce il tuo abisso, o Trinità eterna, e la bellezza della tua creatura. Per questo, vedendo me in te, ho visto che sono tua immagine per quella intelligenza che mi vien donata della tua potenza, o Padre eterno, e della tua sapienza, che viene appropriata al tuo Unigenito Figlio. Lo Spirito Santo poi, che procede da te e dal tuo Figlio, mi ha dato la volontà con cui posso amarti.   Tu infatti, Trinità eterna, sei creatore e io creatura; e ho conosciuto – perché tu me ne hai data l’intelligenza, quando mi hai ricreata con il sangue del Figlio – che tu sei innamorato della bellezza della tua creatura.
  •      O abisso, o Trinità eterna, o Deità, o mare profondo! E che più potevi dare a me che te medesimo? Tu sei un fuoco che arde sempre e non si consuma. Sei tu che consumi col tuo calore ogni amor proprio dell’anima. Tu sei fuoco che toglie ogni freddezza, e illumini le menti con la tua luce, con quella luce con cui mi hai fatto conoscere la tua verità.
  •      Specchiandomi in questa luce ti conosco come sommo bene, bene sopra ogni bene, bene felice, bene incomprensibile, bene inestimabile. Bellezza sopra ogni bellezza. Sapienza sopra ogni sapienza. Anzi, tu sei la stessa sapienza. Tu cibo degli angeli, che con fuoco d’amore ti sei dato agli uomini.
  •      Tu vestimento che ricopre ogni mia nudità. Tu cibo che pasci gli affamati con la tua dolcezza. Tu sei dolce senza alcuna amarezza. O Trinità eterna!

ALLEGATI:

9. Panino maggio 2016 maria madre di misericordia

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donalesiani@gmail.com 

www.donvincenzoalesiani.it

 

 

 

 

 

 

 

13 comments

  1. ” FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITA'”

    Il mistero della Santissima Trinità il Padre lo ha rivelato a noi per mezzo di Gesù e con la promessa dello Spirito Santo. GESU’ PRIMA DI SALIRE AL CIELO PRONUNCIA QUESTE PAROLE:” CHI CREDERA’ E SARA’ BATTEZZATO SARA’ SALVO” (Mc16,16); “BATTEZZATE NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO”(Mt28,19).
    Custodiamo con amore questa fede e ATTENDIAMO CON FIDUCIA IL MOMENTO IN CUI ESSA CESSERA’ PER FAR POSTO ALLA VISIONE ETERNA.
    D’ora in poi confessiamo l’unità di DIO, adoriamo la TRINITA’ delle persone nell’unità dell’essenza: il segreto del cielo è riversato sulla terra.

    L’ADORABILE TRINITA’ NON SOLO SI E’ DEGNATA DI IMPRIMERE IN NOI LA SOMIGLIANZA DIVINA, MA NELL’ORDINE SOPRANNATURALE SI E’ IMPOSSESSATA DEL NOSTRO ESSERE E LO HA ELEVATO AD UNA GRANDEZZA SENZA MISURA.
    Il Padre ci ha adottati nel suo FIGLIO, il VERBO illumina con la sua luce il nostro intelletto, lo SPIRITO SANTO ci ha scelti come sua abitazione.
    Con il battesimo la TRINITA’ HA PRESO POSSESSO DI NOI CREATURE.
    Veneriamo in noi questa sublime impronta che sarà eterna; sia dunque essa la nostra speranza. Viviamo a GLORIA DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO.

  2. CARI AMICI, RICORDANDO LE NOSTRE MAMME VIVE E…DEFUNTE

    TUTTO IN UNA DONNA

    C’è una donna che ha qualcosa di Dio per l’immensità del suo amore e molto di un angelo per l’instancabile sollecitudine verso i suoi cari.
    Una donna che, da giovane, ha la saggezza di un’anziana e, nella vecchiaia, lavora con il vigore della gioventù.
    Una donna che se è povera, è soddisfatta dalla felicità di coloro che ama, e se è ricca darebbe volentieri tutto il suo tesoro per non subire la ferita dell’ingratitudine.
    Una donna che pur essendo vigorosa, trema al pianto di un bambino e, pur essendo debole, ha il coraggio di un leone.
    Questa donna è la mamma.

  3. OGGI, FESTA DI SAN LUIGI ORIONE, DESIDERO INVIARE UN PENSIERO RICONOSCENTE A TUTTA LA FAMIGLIA “ORIONINA”.
    CON L’AUGURIO CHE TUTTI I SUOI FIGLI SIANO SEMPRE PIENI DI ZELO APOSTOLICO, COME LO ERA LUI.
    LO RINGRAZIO PER AVERMI FATTO INCONTRARE UN SUO FIGLIO. IL SUO AIUTO MI CONDUCE INESORABILMENTE A GESU’.
    GRAZIE, GRANDE E UMILE SANTO, INTERCEDI PER NOI PRESSO GESU’.

  4. RESPIRA IN ME , o Spirito Santo , affinché io pensi santamente.
    CRESCI IN ME , o Spirito Santo , affinché io agisca santamente.
    SEDUCIMI , o Spirito Santo , affinché io ami santamente.
    FORTIFICAMI , o Spirito Santo , affinché IO VEGLI santamente
    CUSTODISCIMI , o Spirito Santo , affinché io NON TRADISCA MAI ciò che è Santo .
    (S.Agostino)

    Queste parole mi aiutano, ora, a sperare , credere , pensare allo Spirito Santo …a volerLo ” riconoscere e coltivare ” dentro di me.

    E quel ” santamente ” mi grida che dobbiamo guardare in alto, dobbiamo ” attaccare l’aratro alle stelle, se vogliamo tracciare diritto il nostro solco “.
    Tendere in alto,anche quando ci sentiamo e siamo troppo piccoli, puntare alle vette, anche quando siamo un po’ stanchi, PER non cadere nei compromessi del mondo , PER VEGLIARE E VEGLIANDO ” ARRIVARE ALL’INCONTRO CON LUI E , GUARDANDOLO NEGLI OCCHI , POTERGLI FINALMENTE DIRE : SPOSO MIO “…… …..

  5. PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO, PER UN MONDO CORAGGIOSO E CONVERTITO

    Spirito di Dio, che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi dell’universo e trasformavi in sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose, scendi ancora sulla terra e donale il brivido dei cominciamenti.
    Questo mondo che invecchia, sfioralo con l’ala della tua gloria. Dissipa le sue rughe. Fascia le ferite che l’egoismo sfrenato degli uomini ha tracciato sulla sua pelle. Mitiga con l’olio della tenerezza le arsure della sua crosta. Restituiscigli il manto dell’antico splendore, che le nostre violenze gli hanno strappato, e riversa sulle sue carni inaridite anfore di profumi.
    Permea tutte le cose, e possiedine il cuore. Facci percepire la tua dolente presenza nel gemito delle foreste divelte, nell’urlo dei mari inquinati, nel pianto dei torrenti inariditi, nella viscida desolazione delle spiagge di bitume.
    Restituiscici al gaudio dei primordi. Riversati senza misura su tutte le nostre afflizioni. Librati ancora sul nostro vecchio mondo in pericolo. E il deserto, finalmente, ridiventerà giardino, e nel giardino fiorirà l’albero della giustizia, e frutto della giustizia sarà la pace.

    Spirito Santo, che riempivi di luce i profeti e accendevi parole di fuoco sulla loro bocca, torna a parlarci con accenti di speranza. Frantuma la corazza della nostra assuefazione all’esilio. Ridestaci nel cuore nostalgie di patrie perdute. Dissipa le nostre paure. Scuotici dall’omertà. Liberaci dalla tristezza di non saperci più indignare per i soprusi consumati sui poveri. E preservaci dalla tragedia di dover riconoscere che le prime officine della violenza e della ingiustizia sono ospitate dai nostri cuori.
    Spirito di Pentecoste, ridestaci all’antico mandato di profeti. Dissigilla le nostre labbra, contratte dalle prudenze carnali. Introduci nelle nostre vene il rigetto per ogni nostro compromesso. E donaci la nausea di lusingare i detentori del potere per trarne vantaggio. Trattienici dalle ambiguità. Facci la grazia del voltastomaco per i nostri peccati. Poni il tuo marchio di origine controllata sulle nostre testimonianze. E facci aborrire le parole, quando esse non trovano puntuale verifica nei fatti. Spalanca i cancelletti dei nostri cenacoli. Aiutaci a vedere i riverberi delle tue fiamme nei processi di purificazione che avvengono in tutti gli angoli della terra. Aprici a fiducie ecumeniche. E in ogni uomo di buona volontà facci scorgere le orme del tuo passaggio.

    Spirito di Dio, fa’ della tua Chiesa un roveto che arde di amore per gli ultimi. Alimentane il fuoco col tuo olio, perché l’olio brucia anche. Dà alla tua Chiesa tenerezza e coraggio. Lacrime e sorrisi. Rendila spiaggia dolcissima per chi è solo e triste e povero. Disperdi la cenere dei suoi peccati. Fa’ un rogo delle sue cupidigie. E quando, delusa dei suoi amanti, tornerà stanca e pentita a te, coperta di fango e di polvere dopo tanto camminare, credile se ti chiede perdono.
    Non la rimproverare. Ma ungi teneramente le membra di questa sposa di Cristo con le fragranze del tuo profumo e con l’olio di letizia. E poi introducila, divenuta bellissima senza macchie e senza rughe, all’incontro con lui perché possa guardarlo negli occhi senza arrossire, e possa dirgli finalmente: Sposo mio.
    DON TONINO BELLO

  6. UNA BELLA PREGHIERA A MARIA, Maria, donna in cammino

    Maria, donna in cammino
    SANTA MARIA, DONNA DELLA STRADA,
    come vorremmo somigliarti nelle nostre corse trafelate,
    ma non abbiamo traguardi…
    Siamo più veloci di te, ma il deserto ingoia i nostri passi…
    SANTA MARIA, DONNA DELLA STRADA,
    fa che i nostri sentieri siano come lo furono i tuoi,
    strumento di comunicazione con la gente…
    Liberaci dall’ansia della metropoli
    e donaci l’impazienza di Dio.
    L’impazienza di Dio che ci fa allungare il passo per raggiungere i compagni di strada.
    L’ansia della metropoli invece…
    ci fa guadagnare tempo, ma ci fa perdere il fratello che cammina accanto a noi…
    SANTA MARIA, DONNA DELLA STRADA,
    “segno di sicura speranza e di consolazione
    per il pellegrinante popolo di Dio”…
    PRENDICI PER MANO E FACCI SCORGERE LA PRESENZA SACRAMENTALE DI DIO SOTTO IL FILO DEI NOSTRI GIORNI, NEGLI ACCADIMENTI DEL TEMPO,
    NEL VOLGERE DELLE STAGIONI UMANE,
    NEL TRAMONTO DELLE ONNIPOTENZE TERRENE…
    VERSO QUESTI SANTUARI DIRIGI I NOSTRI PASSI.
    PER SCORGERE SULLE SABBIE DELL’EFFIMERO
    LE ORME DELL’ETERNO…
    Don Tonino Bello

  7. ” SIGNORE MOSTRACI IL PADRE E CI BASTA”

    Filippo fa la domanda giusta? certamente! Perchè nel Padre noi scopriamo il volto di figli,scopriamo di essere amati
    e di poter amare, di ricevere la vita e di donare la vita. E questo veramente ci basta, perchè tutto il resto prende forma da questo ” VOLTO “. Ma come vedere questo volto?
    Ancora una volta Gesù esaudisce il nostro desiderio. Il suo volto, che è nello stesso tempo il volto dell’uomo e il volto di Dio, ci fa conoscere i tratti del Padre rispondendo: “CHI HA
    VISTO ME, HA VISTO IL PADRE” (14,9). E’ questo il cammino e la meta di ogni giorno, di tutta la nostra vita.
    SIGNORE GESU’, nessuno viene al PADRE se non per mezzo di te e nessuno conosce il PADRE se non fissa il suo sguardo sul tuo volto. Fa’ che
    nel nostro cammino quotidiano cresca sempre di più il desiderio di contemplare quel DIO che tu ci hai rivelato come PADRE e con il quale tu ci chiami a condividere la tua gloria.

  8. CARI AMICI, TRA TANTE BRUTTE NOTIZIE ECCO UNA PAGINA DI VANGELO…IL QUINTO VANGELO DELL’AMORE

    Addio a Laura, la mamma malata di Sla che rifiutò di abortire ROBERTO MAZZOLI
    2 maggio 2016

    Laura Grassi è salita al cielo lo scorso 22 aprile a soli 34 anni. Il giorno prima aveva festeggiato il quarto anniversario di matrimonio insieme al marito Ugo Morganti e alla figlia Alessia, di appena tre anni. La vicenda di Laura aveva colpito l’Italia intera per l’esempio di forza e di dignità nonostante una malattia devastante come la Sla. Nel 2013 anche papa Francesco si era interessato a lei. Grazie alla sottosezione dell’Unitalsi di Roma e di Rimini aveva preso parte con la sua famiglia all’udienza in piazza San Pietro
    Lo scorso 26 aprile la chiesa di San Michele Arcangelo, a Morciano di Romagna, non è riuscita a contenere il gran numero di persone giunte anche da Babbucce, la frazione di Pesaro dove Laura era nata e cresciuta e dove, fino a due anni fa, ha vissuto in una casetta vicina ai genitori Giancarlo e Teresa. Per l’ultimo saluto era presente anche il vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi che nell’omelia ha definito Laura «una vera testimone dell’amore di Dio perché nella sua semplicità ha saputo abbracciare fino in fondo la croce riconoscendo l’amore di Gesù in Lei, nei segni della sua passione. Chi la andava a trovare a casa rimaneva colpito e affascinato nel vedere la sua accoglienza, la sua positività: chi la visitava incontrava lei, non la malattia». Anche l’arcivescovo di Pesaro monsignor Piero Coccia, che la conosceva personalmente, ha voluto far pervenire al marito Ugo il suo messaggio di cordoglio «perché ha saputo testimoniare la sua fede in Cristo in maniera cristallina ».
    Fino a poche ore prima di morire Laura ha sempre avuto la mente rivolta agli altri, come ricorda don Marcello Zammarchi, vicerettore del seminario vescovile di Rimini, che nel 2012 ha unito in matrimonio la giovane coppia e che è sempre stato vicino alla famiglia. «La sua vita – dice don Marcello – si è conclusa con un grande grazie tanto che prima di morire ha voluto lasciare il suo testamento spirituale ai tantissimi amici che le sono stati sempre accanto ». Poche parole scritte con gli occhi grazie ad un sintetizzatore vocale dove si legge: «Vi è stato chiesto molto e mi avete dato ancora di più». E don Marcello racconta di quell’ultima volta che le ha fatto visita a casa. «Ugo era tornato prima dal lavoro – ricorda – e Laura, facendo capolino dalla finestra, lo ha guardato con occhi pieni di gioia, come se fosse la prima volta perché nel loro rapporto niente è stato scontato o di routine ma tutto un dono». Per lei la malattia non è mai stata un ostacolo ma un’opportunità per vivere l’essenza della vita. È il marzo del 2010 quando insieme ad Ugo inizia il corso prematrimoniale. Negli ultimi mesi dello stesso anno le viene diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica. Il trauma iniziale è grande, ma Laura e Ugo non perdono mai il desiderio di sposarsi. Insieme decidono di bruciare le tappe perché lei all’altare ci vuole arrivare ancora in grado di camminare. Il matrimonio è vissuto nella piena consapevolezza dell’inesorabile progredire della malattia. Nel 2013 arriva, inaspettata, la gravidanza, vissuta subito come un dono del Signore. Nonostante il parere fortemente contrario dei medici che le consigliano di abortire, Laura sceglie di sospendere le cure pur di far nascere Alessia.

    Quando Laura ed Ugo raccontarono ad Avvenire il perché di quella scelta

    «Ha combattuto contro la malattia con grande dignità – racconta Ugo – preparando me e Alessia al momento del distacco e lasciandoci tutte le indicazioni per il dopo. Anche per il funerale ha pensato lei a tutto, scegliendo le letture e facendo in modo che a tutte le sue amiche venisse regalata una rosa bianca. Il suo più grande insegnamento che sono certo rimarrà di lei è il rispetto per il sacramento del matrimonio e per la vita». E Laura che ha sempre detto «sì» accettando tutto, alla fine ha saputo pronunciare il suo unico «no». Quando i medici erano già pronti per la tracheotomia, dopo la prima delle ultime tre crisi respiratorie, lei ha rifiutato. Ne aveva già parlato con Ugo e le sue idee erano molto chiare. «È sempre stata pronta con la lampada accesa – dice don Marcello – e oggi questa fiammella ha acceso altre lampade spente, consegnando con la sua vita un bellissimo quinto Vangelo d’amore

  9. ” SANTA MARIA”

    SANTA MARIA, MADRE DI DIO
    CONSERVACI un cuore di fanciullo,
    puro e limpido come acqua di sorgente.

    OTTIENICI un cuore semplice
    che non si ripieghi ad assaporare le proprie tristezze;
    un cuore magnanimo nel donarsi,
    facile alla compassione;
    un cuore fedele e generoso,
    che non dimentichi alcun bene
    e non serbi rancore di alcun male.

    FORMACI un cuore dolce e umile,
    che ami senza esigere di essere riamato,
    contento di scomparire in altri cuori ;
    un cuore grande e indomabile così che nessuna
    ingratitudine lo possa chiudere e
    nessuna indifferenza lo possa stancare;
    un cuore tormentato dalla gloria di GESU’,
    ferito dal Suo Amore con una piaga
    che non rimargini se non in cielo.

    ( L.DE GRANDMAISON )

  10. ECCOVI, AMICI, UNA DELLE GRANDI PAGINE DI S. AGOSTINO… GUSTIAMOCELA E… METTIAMOLA UN POCO IN PRATICA. BUONA DOMENICA E BUON MESE DI MAGGIO
    L’ALLELUIA PASQUALE
    (S. Agostino)
    La meditazione della nostra vita presente deve svolgersi nella lode del Signore, perché l’eterna felicità della nostra vita futura consisterà nella lode di Dio; e nessuno sarà atto alla vita futura, se ora non si sarà preparato. La nostra lode racchiude gioia, la nostra supplica racchiude gemito. È fruttuoso per noi perseverare nel desiderio fino a quando ci giunga ciò che è stato promesso e così passi il gemito e gli subentri solo la lode. LA STORIA DEL NOSTRO DESTINO HA DUE FASI: UNA CHE TRASCORRE ORA IN MEZZO ALLE TENTAZIONI E TRIBOLAZIONI DI QUESTA VITA, L’ALTRA CHE SARÀ NELLA SICUREZZA E NELLA GIOIA ETERNA. Per questo motivo è stata istituita per noi anche la celebrazione dei due tempi, cioè quello prima di Pasqua e quello dopo Pasqua. IL TEMPO CHE PRECEDE LA PASQUA RAFFIGURA LA TRIBOLAZIONE NELLA QUALE CI TROVIAMO; INVECE QUELLO CHE SEGUE LA PASQUA, RAPPRESENTA LA BEATITUDINE CHE GODREMO. Per questo trascorriamo il primo tempo in digiuni e preghiere. L’altro, invece, dopo la fine dei digiuni lo celebriamo nella lode. ECCO PERCHÉ CANTIAMO: ALLELUIA.
    Infatti in Cristo, nostro capo, è raffigurato e manifestato l’uno e l’altro tempo. La passione del Signore ci presenta la vita attuale con il suo aspetto di fatica, di tribolazione e con la prospettiva certa della morte. Invece la risurrezione e la glorificazione del Signore sono annunzio della vita che ci verrà donata.
    Per questo, fratelli, vi esortiamo a lodare Dio; ed è questo che noi tutti diciamo a noi stessi quando proclamiamo: ALLELUIA. LODATE IL SIGNORE, TU DICI A UN ALTRO. E L’ALTRO REPLICA A TE LA STESSA COSA.
    Impegnatevi a lodare con tutto il vostro essere: cioè non solo la vostra lingua e la vostra voce lodino Dio, ma anche la vostra coscienza, la vostra vita, le vostre azioni.
    Noi lodiamo il Signore in chiesa quando ci raduniamo. Al momento in cui ciascuno ritorna alle proprie occupazioni, quasi cessa di lodare Dio. Non bisogna invece smettere di vivere bene e di lodare sempre Dio. Bada che tralasci di lodare Dio quando ti allontani dalla giustizia e da ciò che a lui piace. INFATTI SE NON TI ALLONTANI MAI DALLA VITA ONESTA LA TUA LINGUA TACE, MA LA TUA VITA GRIDA E L’ORECCHIO DI DIO È VICINO AL TUO CUORE. LE NOSTRE ORECCHIE SENTONO LE NOSTRE VOCI, LE ORECCHIE DI DIO SI APRONO AI NOSTRI PENSIERI.

  11. PREGHIERA A MARIA MADRE DELL’AMORE

    Maria, Madre dell’Amore, amaci intensamente.
    Ora più che mai ne abbiamo bisogno.
    La terra, che tu stessa hai conosciuto,
    è piena di angosciosi problemi.

    Proteggi coloro che, turbati dalle difficoltà
    o avviliti dalla sofferenza,
    sono presi da sfiducia e da disperazione.

    A coloro cui tutto va male, dona conforto;
    suscita in loro la nostalgia di Dio
    e la fede nel suo infinito potere di soccorso.
    Ama coloro che non sanno farsi amare
    e che la gente non ama più.
    Consola coloro a cui la morte o l’incomprensione
    ha strappato gli ultimi amici
    e si sentono terribilmente soli.

    Abbi pietà delle mamme
    che piangono i loro bambini perduti o ribelli o infelici.
    Abbi pietà dei genitori che non hanno ancora lavoro e sono nell’impossibilità di dare alla propria famiglia
    pane abbondante e istruzione.
    Che la loro umiliazione non li abbatta.
    Dona loro coraggio e tenacia
    nel riprendere giorno dopo giorno
    la propria avventura, nell’attesa di giorni migliori.
    Ama coloro a cui tutto va bene,
    e che, illudendosi di aver raggiunto quaggiù
    lo scopo della vita, ti hanno dimenticato.
    Ama coloro a cui Dio ha donato bellezza,
    beni e forti sentimenti,
    perché non sciupino questi doni in cose inutili e vane,
    ma con essi facciano felici coloro che ne sono sprovvisti.
    Ama, finalmente, coloro che non ci amano più.
    Maria, Madre dell’Amore, madre di tutti noi,
    donaci speranza, pace, amore. Amen.
    (G. Perico S.J.)

  12. MADRE DOLCISSIMA

    Se io fossi poeta,
    scriverei di Te
    le cose che nessuno
    ha detto mai.
    Dell’arte avessi il dono,
    io rapirei la luce
    per poter disegnare
    gli occhi Tuoi.
    Se grandi avessi le ali,
    le scioglierei nel volo
    per arrivare in alto fino a Te.

    MADRE DOLCISSIMA ,
    TESORO DEI PIU’ POVEERI,
    CORAGGIO DI CHI ANCORA SPERA,
    tu, Madre Dolcissima,
    CONSOLA QUESTE LACRIME,
    ascolta chi parole
    più non ha.

    RIPOSO DEI PIU’ DEBOLI ,
    SILENZIO DI CHI DA’,
    FONTANA PER LA NOSTRA SICCITA’
    splendore della sera,
    stella del mattino,
    neve bianca sopra le città,
    regina della PACE,
    vetta dell’amore,
    radice della nostra vita,
    tu, Madre Dolcissima…

    Dei NAUFRAGHI TU L’ANCORA,
    del canto poesia,
    dei nostri sogni unica realtà,
    riflesso d’infinito,
    chiarore delle stelle,
    immagine del cosmo che sarà,
    custode della terra,
    sorgente fra le rocce,
    segreto schiuso da ogni fiore,
    tu, Madre Dolcissima
    consola queste lacrime ,
    ascolta chi parole
    più non ha

  13. POESIA PER IL PAPÀ
    IL MIO PAPÀ…
    che si sveglia presto per andare al lavoro…
    che tifa per me quando gioco a calcio…
    che mi accompagna a scuola e con lui arrivo sempre in ritardo.
    che sa tutto dei computer e sa aggiustare ogni cosa…
    che aiuta la mamma…
    che mi telefona di continuo per saper come sto…
    che mi aspetta fino a tardi…
    che mi ha insegnato ad andare in bicicletta ed a nuotare…
    che nasconde gli sbadigli per stare un po’ con me…
    che mi sa consolare…
    -A lui ho rubato il suo tempo,
    -a lui ho preso tutti i suoi pensieri,
    -a lui ho sequestrato tutto il suo amore…
    -Lui non tiene niente per sé,
    -e tutto quello che è suo è anche mio…
    -Lui mi ha dato la vita,
    -e ogni giorno dà la sua vita per me…

    LO STRINGO FORTE AL CUORE, IL MIO PAPÀ,
    VORREI DARGLI ANCH’IO QUALCOSA, MA…
    SO SOLO DIRE: “TI VOGLIO BENE, PAPÀ!”.
    (luisella carratù)

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