INNOCENTE… DICEVANO CHE ERO UN MOSTRO UN INCUBO LUNGO… 909 GIORNI! Maurizio Carucci sabato 6 luglio 2024
***
Marco Sorbara, consigliere regionale in Val d’Aosta, ha passato oltre 2 anni in custodia cautelare. LA CASSAZIONE L’HA DICHIARATO INNOCENTE.
- Da consigliere regionale in Valle d’Aosta è finito in manette e ha subito 909 giorni di custodia cautelare. Un’ingiustizia affrontata con resilienza quella di Marco Sorbara, ora è diventato “ambasciatore del perdono”.
- Era il 23 gennaio 2019. «Una mattina come tante altre, la mia vita cambiò radicalmente spiega Sorbara – Senza preavviso, mi ritrovai accusato di un crimine che non avevo commesso e trascinato in un incubo giudiziario che mi avrebbe tenuto prigioniero per più di due anni di custodia cautelare. Ero accusato di concorso in associazione mafiosa.
- Ho trascorso 45 giorni in isolamento, condizione che nessuno dovrebbe mai sperimentare. La mia cella era una stanza di 4 passi per 2, priva di televisione, radio, senza doccia e senza acqua calda. Forse le sue origini calabresi e le accuse costruite ad arte hanno contribuito a rovinargli la vita.
- Un incubo iniziato quando ha cominciato a occuparsi di politica. Fino allora era un commercialista con un passato sportivo avendo militato nella serie A di hockey su ghiaccio
- Nel 2015 è risultato il più eletto al Comune di Aosta. Tanto da diventare assessore alla Sanità e ai Servizi sociali. Poi nel 2018: presidente della commissione Trasporti. Dagli scranni della Regione alla cella il passo è stato breve.
Prima, però, l’isolamento: Per 33 giorni non ha visto né parlato con la mamma e il fratello. Sensazioni difficili da ricordare ora che è un uomo libero. «Le pareti della mia cella sembravano chiudersi su di me, mentre il SILENZIO diventava assordante.
- L’unico rumore era il gocciolio dell’acqua dal rubinetto, una crudele compagnia. Ogni giorno, contavo i passi, cercando di mantenere un minimo di sanità mentale
- Facevo le flessioni, respiravo lentamente e quel poco cibo che riuscivo a mangiare lo deglutivo molto lentamente. La percezione del tempo cambia totalmente». La separazione forzata dalla sua famiglia per 33 giorni fu una delle esperienze più devastanti. Sua Madre è sempre stata il suo punto di riferimento, il suo sostegno Non poterla vedere o sentire lo ha fatto sentire abbandonato
- «Ogni giorno che passava senza di lei era una lotta per non cedere alla disperazione e mantenere LA SPERANZA VIVA. Mi aggrappavo a ogni piccola distrazione: leggere le 872 pagine dove i giudici affermavano, sbagliando, che io fossi un mostro. Scrivevo lettere che non avevo modo di spedire, contare i passi avanti e indietro. Ogni azione diventava un modo per non perdere la ragione. Nonostante tutto, non persi mai la speranza.
- Ogni giorno cercavo un motivo per andare avanti. Mi rifugiavo nei ricordi felici e nella convinzione che un giorno tutto sarebbe finito. La fede, lo sport e il sostegno della mia famiglia mi davano la forza per resistere. Credevo fermamente nella mia innocenza e nella giustizia, e questo mi aiutò a superare anche i momenti più bui». Quando la Cassazione l’ha dichiarato innocente ed è stato rilasciato, era una persona profondamente cambiata.
- Quei 909 giorni gli hanno lasciato cicatrici, ma anche una nuova consapevolezza della sua forza interiore. «Oggi, giro per le scuole, le carceri, gli oratori e i convegni per raccontare la mia storia Il mio obiettivo è diffondere un messaggio di SPERANZA … Voglio che le persone sappiano che non bisogna MAI ARRENDERSI, ANCHE NELLE SITUAZIONI PIÙ DIFFICILI.
- LA MIA FEDE, la mia famiglia mi hanno permesso di continuare a credere nella giustizia e, alla fine, di dimostrare la mia La mia esperienza è stata un viaggio nell’’oscurità, ma anche una prova di forza interiore. Ho Imparato a mantenere la SPERANZA anche nelle circostanze difficili. Oggi, il mio impegno è condividere questa lezione con gli altri, mostrando che, con determinazione si può superare qualsiasi avversità».
- GRAZIE , fratello, per una “lezione di vita così preziosa. CHE NE DITE AMICI? dv 3338890862 SITO: donvincenzoalesiani.it ………………………………………………………………………………………………..
Fede e famiglia: fonti di Speranza per NON MOLLARE.
Mi domando anche: ma “fede senza supporto di una famiglia” , e “famiglia senza fede”, bastano?!
Oppure l’una senza il supporto dell’altra
manca di “spinta” verso la speranza?!