Skip to content
DON ORIONE… EBBE LA TEMPRA E IL CUORE DELL’APOSTOLO PAOLO *** INTERESSE PER I MALATI E SOFFERENTI
-
DALLE LETTERE DI S. PAOLO ricaviamo sufficienti elementi per dedurre una sua particolare attenzione alla salute degli Forse ricordando la sua personale esperienza di infermità e le affettuose cure ricevute, scrive: “Sapete che fu a causa di una malattia del corpo che vi annunziai la prima volta il vangelo; e quella che nella mia carne era per voi una prova non l’avete disprezzata né respinta, ma mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù.” (Gal 4, 13ss).
-
EPAFRODITO, INVIATO DALLA COMUNITÀ DI FILIPPI, si ammala gravemente. Paolo supplica il Signore per la sua guarigione e lo rimanda guarito a Filippi: “Per il momento ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto; lo mando perché aveva grande desiderio di rivedere voi tutti e si preoccupava perché eravate a conoscenza della sua malattia. Accoglietelo dunque nel Signore con piena gioia e abbiate grande stima verso persone come lui; perché ha rasentato la morte per la causa di Cristo, rischiando la vita, per sostituirvi nel servizio presso di me” (Fil.3,23).
-
E’ NOTA LA RACCOMANDAZIONE a Timoteo, giovane discepolo dalla salute fragile: “Smetti di bere SOLTANTO ACQUA, MA FA USO DI UN PÒ DI VINO a causa dello stomaco e delle tue frequenti indisposizioni”(1Tm5,23). Nella 2 Timoteo, l’ultimo ricordo è per un fratello ammalato: “Saluta Prisca e Aquila la famiglia di Onesìforo.Tròfimo l’ho lasciato ammalato a Milèto”(2Tm 4,19).
-
DON ORIONE AVEVA UNA CURA TUTTA PARTICOLARE PER I MALATI. E’ famosa la lettera nella quale descrive come ha celebrato il suo XXV di sacerdozio. “Quel giorno io dovevo passarlo a Bra, nel silenzio e in Domino; ma, la vigilia, mi accorsi che il caro Chierico Viano andava peggiorando, e allora mi fermai a Tortona. La notte la passai presso il letto di Viano…Venuta l’ora del pranzo, ti dirò come l’ho passata. Viano andava peggiorando, da più giorni quel povero figlio non aveva avuto beneficio di corpo, quando, ebbe un rilassamento di corpo, e non si fece a tempo, perché anche lui non se ne è neanche accorto, poveretto!
-
E allora il chierico Don Camillo Secco infermiere, alzò il caro malato diritto sul letto, e abbiamo cambiato tutto, e il letto e il malato, e così mentre gli altri pranzavano, con dell’acqua tiepida io lo lavavo e pulivo, facendo, col nostro caro Viano, quegli uffici umili sì, ma santi, che una madre fa con i suoi bambini. Ho guardato il chierico Camillo, ed ho visto che piangeva. Ci eravamo chiusi in infermeria, perché nessuno entrasse, e fuori picchiavano con insistenza che andassi giù a pranzo; ma io pensavo che meglio era compiere, con amore quell’opera santa, e dicevo tra me: –Oh molto meglio questo che tutte le prediche che ho fatto! Sentivo che mai avevo più santamente servito a Dio nel mio prossimo, come in quel momento, ben più grande di tutte le opere fatte nei 25 ANNI DI MINISTERO SACERDOTALE“ (29,116).
-
RISONANZE: mi ha sempre commosso questa pagina………………… Ve la propongo con semplicità, augurandoci di viverla anche noi, come ha fatto Don Orione…che ne dite, amici? dv 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Utilizziamo i cookie solo per migliorare l'esperienza sul nostro sito.OkPrivacy policy