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D O N O R I O N E «EBBE LA TEMPRA E IL CUORE DELL’APOSTOLO PAOLO»
PER INCREMENTARE LA CARITÀ FRATERNA
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+++ IN UNA SECONDA LETTERA, dopo soli 20 giorni, Don Orione annota: “Dall’ Oceano, mentre sul «Deseado» vado dal BRASILE IN ARGENTINA, il dì 11 di Novembre 1921
+++CON COMMOZIONE scrive: “Io penso a Voi, miei figli, primi figli di questa nascente Congregazione, penso ai nostri poveri inizi quando guardo le prime stelle che spuntano nel cielo SU QUESTO GRAN MARE SCONFINATO”
+++ SENTE TUTTA LA RESPONSABILITÀ di portare al Signore quei figli che Dio gli ha dato: “Quasi Padre che porti sulle sue braccia e nel suo cuore i più cari SUOI FIGLI” Trepida e prega per la loro perseveranza. Li mette in guardia paternamente, alludendo alla seconda a Timoteo (2Tm4,9) “NESSUNO FACCIA come fece DEMA, già compagno d’opera dell’Apostolo PAOLO, che per l’amore a questo mondo abbandonò S. PAOLO in prigione e, già prossimo al martirio, se ne tornò a Tessalonica; poteva essere Martire con L’APOSTOLO, e finì APOSTATA!”
+++RACCOMANDA continua vigilanza per vivere all’altezza della VOCAZIONE. “Perché viviamo in modo degno della vocazione «con umiltà, con mansuetudine, sopportandoci con amore, studiando di conservare l’unità dello spirito col vincolo della pace», come scriveva S. PAOLO AGLI EFESINI. Nella convinzione, che una MATURITÀ CRISTIANA presuppone una conoscenza vitale dell’insegnamento dell’ Apostolo, non può omettere una sottolineatura a lui cara. Del resto la lettera che sta commentando è la “MAGNA CHARTA” del mistero di CRISTO E DELLA CHIESA.
CONCLUDE: CON PAOLO APOSTOLO: LA CHIESA È UN CORPO del quale CRISTO È L’ANIMA E LA VITA (1COR.12,27) MEGLIO NON SI POTEVA… che ne dite, amici? DV 3338890862 ……………………………………………………………………………………………………………………………
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