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+++ LE LETTERE PIÙ CITATE DA DON ORIONE sono quelle a Timoteo. Don Orione si accosta alla Scrittura e a S. Paolo in particolare, con finalità eminentemente Non si dimentichi che le lettere a Timoteo e Tito sono dette appunto “LETTERE PASTORALI”. L’effetto veniva più efficacemente raggiunto, con la ripetizione di alcune frasi incisive che ogni buon sacerdote dell’epoca conosceva a memoria e utilizzava con frequenza. In latino, ovviamente. ECCONE ALCUNE FREQUENTI SULLA BOCCA E LA PENNA DI DON ORIONE.
+++ “INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO” Da tale frase di S. Paolo, Don Orione ha tratto il programma per la sua opera. Posta all’inizio della lettera agli Efesini (1, 10), è sicuramente l’espressione paolina maggiormente usata da Don Orione. Spesso come intestazione delle sue lettere. Altre volte lungo il testo, soprattutto quando deve fondare biblicamente la sua ispirazione carismatica. Solo un esempio :
+++INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO ! Tortona, 18 Gennaio 1905, festa della Cattedra di S. Pietro Apostolo. in Roma.
“Veneratissimo Padre mio in Nostro Signore Gesù Cristo Da oltre 10, cioè fin dai suoi inizî, l’umile Congregazione l’«Opera della Divina Provvidenza», che la bontà di Dio ha fatto nascere ai vostri piedi, e in questa città di S. Marziano, prese, come suo motto e programma l’«Instaurare omnia in Christo» dell’apostolo (Ef.I.10).Questo motto diventò il nostro timbro, venne stampato in testa alle nostre carte e scritto a caratteri purpurei e fulgidissimi sugli orifiamma e sulle bianche bandiere che adornano e sventolano sulle Case della Divina Provvidenza
+++POICHÉ L’«INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO» fu per noi sempre quasi una invocazione, l’idea che tutta assomma la missione dell’Opera e i suoi sacrificî: con esso specialmente intendo rivolgere a Dio un voto, un’aspirazione, una preghiera, un desiderio ardentissimo che in Gesù Cristo Signor nostro tutto l’uomo si rinnovi e si rinnovi tutta l’umanità”( 45, 42)
+++ “PETRA AUTEM ERAT CHRISTUS” Altra espressione paolina (cfr. 1Cor 10,4) cara a Don Orione. Egli la usa per indicare in Cristo l’unico valido fondamento di ogni costruzione spirituale. Riportiamo un esempio particolarmente significativo a motivo DELLA DATA, 6 MARZO 1940. A pochissimi giorni dalla sua morte, Don Orione scrive “Ai cari chierici, alunni dell’Istituto Filosofico Angelico della nostra Congregazione a Villa Moffa – Brà” Argomento della lettera: l’importanza di una sana filosofia da porre a fondamento della teologia. Così si esprime: “Un grande e grave bisogno dei nostri tempi, o miei figli, è quello di risanare le menti coll’infondere in esse idee giuste, una filosofia sana, veramente cristiana…nessun fondamento sarà più saldo e granitico per tutte le scienze, veramente degne di questo nome, e massime per la sacra teologia, che una filosofia pura, sana e profonda, su la divina ed eterna pietra, che è Cristo, «petra autem erat Christus»: filosofia che sia animata da un grande amore di Dio ( 52, 158).
+++ CHARITAS CHRISTI URGET NOS Tratta dalla 2.a Corinzi ( II Cor 5,14) è anch’essa molto ricorrente in Don Orione. Altre volte viene usata la frase equivalente in italiano: “L’amore di Cristo ci spinge”. Indicando a noi, con evidenza, quale fosse il segreto “motore” della sua vita. Quello stesso amore di Cristo e a Cristo che muoveva S. Paolo.
+++ “ IO RITENNI di non sapere altro in mezzo a voi se non gesù cristo, E QUESTI CROCIFISSO”( 1Cor 2,2)
E il secondo nella lettera ai Filippesi : “Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce( Fil 2,8).
+++ACCOSTANDOSI AL TESTO PAOLINO CON CUORE DI PASTORE, Don Orione intende aiutare i suoi figli a camminare sulla via di Dio. Per questo spesso allude al testo, senza riferimenti precisi. Ma si comprende che sta citando ( spesso quasi alla lettera…) parole e concetti di Paolo. Proprio questa mancanza di rigore metodologico, rappresenta dal nostra punto di vista, l’aspetto più interessante. Dice fino a che punto avesse assimilato lo spirito dell’Apostolo. Ne aveva fatto cibo per la mente e per il cuore. E forza per un apostolato senza limiti di tempo, di spazio, di destinatari.
+++“ANIME E ANIME!“ Valga come esempio questa espressione che gli esce dalla bocca e dalla penna assai frequentemente. Spessissimo la pone a cappello della lettera. Certo non corrisponde a nessun preciso testo di S. Paolo. Ma ben ne riassume l’ardore di farsi tutto a tutti, per guadagnare ad ogni costo qualcuno.
“Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, per guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.(1Cor. 9,19ss)
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…tante frasi mi colpiscono, ma mi soffermo su una in particolare, xché bella proprio quel: “…sana filosofia da porre a fondamento della teologia.”