LA PROVOCAZIONE                                                                          MA DOV’È CHE I GIOVANI TROVANO DIO?                                   

   Matteo Liut, martedì 7 maggio 2024

«AI RAGAZZI  SERVONO  TESTIMONI CAPACI di superare i recinti»

***IL MESSAGGIO È CHIARO: dare un futuro ai giovani non significa consegnare loro un progetto già confezionato, ma scoprire assieme a loro il cammino che li attende. Al loro fianco, con tutti gli strumenti fondamentali dell’azione educativa, a partire dall’ ASCOLTO: dei giovani stessi, del territorio, di coloro che incrociano il loro cammino, anche fuori dagli “steccati” delle tradizionali strutture pastorali.

  • RICCARDO PINCERATO, alla guida del Servizio per la pastorale giovanile, indica in questo stile il cuore del Convegno di pastorale giovanile, aperto alla Fraterna Domus di Sacrofano

UN TEMA, UNA PROVOCAZIONE

  • AL CENTRO DEI LAVORI C’È UN TEMA «DOMINE, QUO VADIS», che contiene una chiara provocazione: «È un chiaro invito a  NON “FUGGIRE” dal delicato compito di accompagnare   i giovani», spiega in sintesi don Pincerato. Il riferimento   è di PIETRO CHE FUGGE DA ROMA per allontanarsi dalla persecuzione, ma INCONTRA GESÙ e gli chiede: «SIGNORE,    DOVE VAI? e lui gli risponde..VA A ROMA A FARSI CROCIFIGGERE   DI NUOVO!!! COSÌ PIETRO CAPISCE CHE È A ROMA CHE TROVERÀ IL SIGNORE, lì lo porta la sua strada.

  • «ANCHE SPESSO davanti alla complicata realtà giovanile abbiamo la tentazione di fuggire e invece la domanda che dobbiamo porci, da educatori che hanno come mandato anche la trasmissione del Vangelo, dove i giovani oggi trovano Cristo nelle loro vite. Dobbiamo chiedere: “Signore, MA TU OGGI  dove sei per loro?”». E’ il primo compito dei responsabili della Pastorale giovanile: «Cercare di scoprire nella realtà in cui vivono, tutti quei luoghi che possono offrire risorse, spazi di crescita per l’attività di chi si prende cura dei giovani».

  • TRE PAROLE… UNO STILE
  • AL CENTRO DELLA DISCUSSIONE ci sono 3 parole, 3 dimensioni fondamentali: CURA, COMUNITA’, e COMUNIONE  « tre colonne portanti di quella attenzione educativa che è alla base del nostro impegno, non solo della Pastorale giovanile, ma di tutta la Chiesa. Tutte e 3 si tengono insieme, perché la cura educativa appartiene agli adulti che si mettono in gioco, cercando di stare a fianco ai giovani con le loro domande,  con la consapevolezza che in questa missione nessuno può farcela da solo: c’è bisogno di una comunità«È prima di tutto l’esperienza della comunione che sta in Dio, che è Trinità,      e genera comunione tra gli uomini e le donne».

CENTINAIA DI VOCI, OGNUNA PREZIOSA

  • LO SCOPO È OFFRIRE AI GIOVANI percorsi di appartenenza e non di dipendenza, Tutto questo, dovrebbe accompagnarsi con «rilettura delle esperienze offerte, del vissuto». Le ultime ricerche dimostrano che «anche se si allontanano dalla Chiesa i giovani rimangono ALLA RICERCA di un’esperienza spirituale».Dopo un primo momento comune, ogni denominazione avrà uno spazio di preghiera aperto a chiunque voglia partecipare e i cristiani delle diverse confessioni lo vivranno assieme, offrendo quindi una testimonianza ecumenica. Insieme, quindi, CRISTIANI, musulmani, ebrei, buddisti, saranno lì per questo momento di spiritualità, ma, di fatto si tratta dell’inizio di un percorso condiviso, che poi proseguirà: «Proprio nello stile di una comunione capace di superare recinti e steccati per mettere al centro la cura delle nuove generazioni».

  • UNA VERA “PROVOCAZIONE” anche per noi…che ne dite, amici?  dv 3338890862 SITO donvincenzoalesiani.it ………………………………………………………………………………………………….

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