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FUORI DA SCUOLA LO SMARTPHONE, DENTRO L’EDUCAZIONE DIGITALE Stefania Garassini giovedì 29 febbraio 2024 Ecco perché il cellulare non deve essere ammesso in classe, neppure per gli adolescenti. ****
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SMARTPHONE A SCUOLA, SÌ O NO? La risposta giunta nei giorni scorsi attraverso le anticipazioni del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che chiarivano come l’uso del cellulare in classe fosse SCONSIGLIATO nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, va decisamente verso LA PROIBIZIONE. E s’inserisce in una tendenza che si riscontra in più parti nel mondo.
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ULTIMA IN ORDINE DI TEMPO È LA NOTIZIA dell’approvazione con largo consenso del divieto d’accesso ai social prima dei 16 anni di età registrata in Florida,. All’inizio dello scorso anno era stato lo Utah a vietare l’utilizzo dei social sotto i 18 anni senza consenso dei genitori, e proibizioni simili erano entrate in vigore in Arkansas, Louisiana,
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ANCHE IN EUROPA QUALCOSA SI È MOSSO. Ha cominciato la Francia, che già nel 2018 ha disposto IL DIVIETO DELLO SMARTPHONE nelle scuole elementari e medie… Nel nostro Paese al momento vige un divieto, che risale al 2007 con Giuseppe Fioroni, ribadito da Valditara qualche giorno fa.
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INTANTO SONO DA REGISTRARE LE SPERIMENTAZIONI in varie scuole, anche di secondo grado, dove si proibisce o limita l’uso del cellulare. Il caso più celebre è quello del liceo MALPIGHI DI BOLOGNA, dove il divieto include ANCHE I DOCENTI, con effetti incoraggianti, a detta DI INSEGNANTI E STUDENTI.
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RESTA PERÒ LA DOMANDA: ha senso procedere a colpi di proibizioni? Non sarebbe più utile puntare tutto SULL’EDUCAZIONE ALL’USO? In fondo si tratta di uno strumento che fa parte della vita di tutti, e sarebbe forse più sensato introdurlo quanto prima nella vita dei ragazzi in modo da fornire un’adeguata formazione. Vietare completamente, e poi da un giorno all’altro, a 16 anni, spalancare le porte dei social media a chi non è preparato a gestirli potrebbe essere CONTROPRODUCENTE …
- ARGOMENTO RAGIONEVOLE. O NO? Per rispondere occorre guardare con realismo alle caratteristiche degli strumenti digitali, in particolare dello smartphone). La tecnologia ha un impatto rilevantissimo su tutti gli aspetti della nostra vita e noi facciamo fatica ad autoregolarci, ad esempio a usare lo smartphone solo per il tempo che vorremmo.
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NON BASTA UNA FORMAZIONE INTELLETTUALE .Per non perdersi nel digitale occorre una maturità emotiva, del tutto impossibile prima di una certa età. Siamo reduci da ANNI DI VERA SBORNIA di un atteggiamento che potremmo chiamare di “TECNO-OTTIMISMO”, Oggi il rischio è invece di scivolare in un atteggiamento opposto, altrettanto dannoso, che potremmo definire “TECNO-PESSIMISMO”, ovvero la convinzione che gli strumenti tecnologici siano pericolosi e che il loro utilizzo vada in ogni modo limitato, o – meglio ancora – del tutto evitato.
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LA SPINTA VERSO I DIVIETI, se correttamente intesa potrebbe promuovere un atteggiamento di un sano realismo, basato sulle numerose ricerche ormai disponibili che l’uso dei social media sia totalmente sicuro per gli adolescenti.
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SONO ORMAI NUMEROSI gli studi che dimostrano gli effetti negativi dell’utilizzo precoce di smartphone sul rendimento scolastico, sul sonno e sulla vista… Tanto è vero che già NEL 2018 I PEDIATRI ITALIANI avevano stilato indicazioni in tal senso, sconsigliando totalmente l’uso di schermi prima dei 2 anni, per contenerlo sotto l’ora al giorno dai 2 ai 5 anni e salendo alle 2 ore solo tra i 5 e gli 8.
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PER USARE BENE IL DIGITALE serve allenare il pensiero critico, la capacità di discernere il vero dal falso …E questo, soprattutto nell’età della primaria e delle media, si fa meglio SENZA UNO SMARTPHONE IN MANO. Lasciamo fuori i cellulari dalle aule, ma parliamo di digitale in classe, formiamo docenti e genitori consapevoli figure educative che siano in grado di dialogare con i ragazzi su questi temi…che ne pensate, amici? dv 3338890862 SITO: www:donvincenzoalesiani.it
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