“LASCIATE CHE I FANCIULLI VENGANO A ME” (Gesù) DON BOSCO E DON ORIONE: EDUCATORI COSI…
DON BOSCO: IL MAESTRO
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Se vogliamo farci vedere amici del vero bene dei nostri allievi, e obbligarli a fare il loro dovere, bisogna che voi non dimentichiate mai che rappresentate i genitori di questa cara gioventù, che fu tenero oggetto dei miei studi, del mio ministero sacerdotale, e della nostra Congregazione… Se perciò sarete veri padri dei vostri allievi, bisogna che ne abbiate anche il cuore; e non veniate mai alla repressione senza ragione e senza giustizia.
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Quante volte, miei cari figliuoli, nella mia lunga carriera ho dovuto persuadermi di questa grande verità! E’ certo più facile irritarsi che pazientare, minacciare un fanciullo che persuaderlo: direi ancora che è più comodo alla nostra impazienza e alla nostra superbia castigare quelli che resistono, che correggerli con fermezza e con benignità. La carità che vi raccomando è quella che adoperava san Paolo verso i fedeli di fresco convertiti alla religione del Signore, e che sovente lo facevano piangere quando se li vedeva meno docili al suo zelo.
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Difficilmente quando si castiga si conserva quella calma necessaria per allontanare ogni dubbio che si opera per far sentire la propria autorità, o sfogare la passione. Riguardiamo come nostri figli quelli sui quali abbiamo da esercitare qualche potere. Mettiamoci al loro servizio, come Gesù che venne ad ubbidire e non a comandare, vergognandoci di ciò che potesse aver l`aria di dominatori; e non dominiamoli che per servirli con maggior piacere. Così faceva Gesù con i suoi apostoli, tollerandoli nella loro ignoranza nella loro poca fedeltà,
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DAL MOMENTO che sono i nostri figli, allontaniamo ogni collera quando dobbiamo reprimere i loro sbagli, o moderiamola in maniera che sembri soffocata del tutto. Non agitazione dell’animo, non disprezzo negli occhi, ma sentiamo la compassione per il momento, la speranza per l’avvenire, allora voi sarete i veri padri e farete una vera correzione.
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IN CERTI MOMENTI, giova più una raccomandazione a Dio, un atto di umiltà a lui, che una tempesta di parole,
Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte. Studiamoci di farci amare, di insinu are il sentimento del dovere del santo timore di Dio, e vedremo con mirabile facilità aprirsi le porte di tanti cuori ed unirsi a noi per cantare le lodi e le benedizioni di colui, che volle farsi nostro modello, nostra via, nostro esempio in tutto, ma particolarmente nell’educazione della gioventù.
++++ DON ORIONE: VI RACCOMANDO I GIOVANI. CURATENE LO SPIRITO, COLTIVATE LA LORO MENTE, EDUCATE IL LORO CUORE! Dalla Lettera a Don Camillo (Buenos Aires) 21 febbrajo 1922
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SI dicano sempre ai giovani parole di incoraggiamento I giovani vanno educati tenendo presente che sono esseri ragionevoli e che sono cattolici: si devono dunque adoperare due mezzi: la ragione e la Fede cattolica… Noi dobbiamo formarci ad un sistema tutto nostro di educare, un sistema che reagisca contro la educazione cristiana all’acqua di rosa, di apparenza più che di sostanza, di formule più che di virtù.
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Cari miei, noi non avremo però mai fatto niente finché non rifaremo cristiana nella sua anima di Fede e nella vita privata e pubblica la gioventù: finché non avremo fatte cristiane le coscienze ed il carattere dei nostri allievi. Fondamento del sistema non solo deve essere la ragione e l’amorevolezza, ma la Fede e la religione cattolica … L’educatore deve sempre parlare il linguaggio della verità con la ragione, col cuore, con la Fede!
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L’EDUCATORE cerchi di farsi altamente e santamente amare più che temere, e si faccia STIMARE E AMARE NEL SIGNORE. Viviamo in un mondo che va ridiventando pagano in fatto di Fede, E chi voglia veramente educare ed edificare Gesù Cristo nell’anima dei giovani e della società, deve viverla la Fede e la Carità di Gesù Cristo: esse devono deve farle risplendere nella sua vita; si devono vedere risplendere fin sul suo volto, nelle sue parole, in tutto il suo insegnamento! Fateli camminare, fateli camminare, i vostri alunni, ma in tutto, in tutto: nella pietà, nella virtù come nel sapere: guai a chi non mettesse Dio davanti ai giovani, a guida dei giovani! Io non vi raccomando le macchine, vi raccomando le anime dei giovani, la loro formazione morale… CURATENE LO SPIRITO, COLTIVATE LA LORO MENTE, EDUCATE IL LORO CUORE!