C’È UNA SUORA-INGEGNERACHE “PROGETTA” SPERANZA

  • QUANDO DA BAMBINA I RACCONTI dei missionari di passaggio in parrocchia ti fanno sognare terre lontane, lingue e volti stranieri, vite povere da accompagnare, è inevitabile pensare che diventare suora e portare parole di speranza ai confini del mondo sia stato frutto di un disegno già scritto per te.

  • COSÌ LA VOCAZIONE PER LUISA CARUSO, 57 anni, è iniziata molto presto, da quegli incontri all’oratorio di Erba, fine  anni Settanta, ascoltando le storie di evangelizzazione di popoli lontani, e sognando di andare laggiù insieme al  papà, a costruire case e villaggi per chi non aveva nulla. Ma sono serviti molti anni prima che questa vocazione emergesse con la forza di una SCELTA DI VITA. Prima ci sono stati gli studi: intensi, tecnici, per ereditare il mestiere del papà, scomparso mentre lei preparava la tesi di laurea.

  • LUISA CARUSO È UNA INGEGNERA CIVILE ha portato avanti per qualche anno l’impresa di costruzioni del padre, per poi approdare in uno studio di progettazione di Milano. Ma non bastava, non era tutto. Così M. Luisa, sulla soglia dei 30 anni, ha lasciato calcoli e progetti per intraprendere un CAMMINO DI FORMAZIONE che l’ha portata tra le Suore della Carità di S. Giovanna Antida Thouret: e dopo 8 anni la chiamata a partire per la MISSIONE IN ETIOPIA.

  • LA VITA DI MARIA LUISA si è ricomposta in Africa, a 42 anni di età: La “Suora-ingegnera”, nel Tigrai ha progettato una SCUOLA  alberghiera: all’inizio erano 5 iscritti, in 3 anni sono diventati 120. Lì si insegna informatica e sartoria e in un’ala si accolgono ragazze delle regioni più povere.

  • HA AMPLIATO UN CENTRO SANITARIO che offre cure a 300 pazienti al giorno e ha costruito una grande sala per la SCUOLA MATERNA. Oggi, tornata a Roma, deve accogliere le esigenze delle suore che vivono nelle missioni in 4 continenti e SOSTENERE I PROGETTI di sviluppo.

  • «STO IMPARANDO a conoscere tante missioni e scoprire nuovi mondi, studiarne le problematiche e ipotizzare un minimo di sviluppo. Per il bene di quei popoli. La sfida è riuscire a CAPIRE IL FUTURO. Non è sufficiente gestire un’emergenza… dobbiamo mettere le basi per opere che abbiano le caratteristiche di cambiare il destino delle persone», dice suor Maria Luisa.

  • PER QUESTO INSIEME AI COLLABORATORI viaggia, studia i progetti, li discute e li verifica. Non lascia nulla al caso. «Amiamo investire nella formazione delle ragazze: BORSE DI STUDIO, centri di accoglienza, corsi professionali… ».

  • LEI CONOSCE la sofferenza delle giovani, l’ha toccata con le mani in Paesi come il Camerun, il Sud Sudan, il Vietnam…IN CIAD, abbiamo aperto il centro professionale “Jeanne Antide’con corsi pratici rivolti ad adolescenti e RAGAZZE NON SCOLARIZZATE.

  • ARRIVANO SENZA SPERANZA dai villaggi più poveri, non sanno fare nulla. Da noi capiscono che hanno ancora una possibilità e LE VEDI FIORIRE  SOTTO I TUOI OCCHI». Sr M. Luisa ha un’altra passione: LE ROSE. Quando arrivò in Tigrai, durante la costruzione della scuola iniziò a innestare un rametto in una bottiglia di plastica colma d’acqua. «C’era una donna, poverissima. Le assegnavamo qualche lavoretto. NON SORRIDEVA MAI. UN GIORNO VENNE DA ME CON UNA PIANTINA DI ROSA . Era fiorita. PER LA PRIMA VOLTA HA SORRISO: era in grado di creare qualcosa da sé, dopo una vita trascorsa ad obbedire agli altri» Una piccola cosa, ma è tutto.

  • «PAPA FRANCESCO ci ha detto che siamo chiamati ad essere il VOLTO DI CRISTO. Io e le mie sorelle ci sentiamo chiamate a essere e a donare SPERANZA».

  • RISONANZE: riuscire a far sorridere una personauna piccola-grande cosa. Che ne dite, amici? dv 3338890862 sito:www.donvincenzoalesiani.it……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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