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A C C O G L I E N Z A… «IN ITALIA ABBIAMO TROVATO UNA FAMIGLIA SOTTO L’ALBERO»
- IMMAGINATE aver lasciato tutto in un altro paese: casa, famiglia, amici. Siete dei ragazzini arrivati in un posto che non conoscete. Siete sbarcati in Sicilia e qui inizia il progetto “Terreferme”
- «NASCE TUTTO NEL 2017 quando i minori migranti erano tanti e le comunità non potevano essere l’unica scelta possibile per loro. Il diritto a crescere in una famiglia è previsto dalla legislazione italiana
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«”TERREFERME” nasce dalla collaborazione con Unicef, che finanzia il progetto: non sono solo le Regioni a doversi far carico dell’accoglienza di questi minori, ma è lo Stato stesso». «Le prime regioni ad attivarsi sono state la Sicilia, dalla quale partivano i ragazzi, Veneto e Lombardia dove arrivavano.
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«LE REGIONI CHE ADERISCONO SONO AUMENTATE a 5 e nel 2024 arriveranno a 7». Per ora gli affidi familiari sono un centinaio. «I ragazzi che arrivano hanno tra i 13 e i 18 anni e sono in maggioranza maschi. Le famiglie possono scegliere tra affido residenziale, affido diurno o vicinanza solidale, per esempio aiutando i minori a fare i compiti o accompagnandoli a fare sport. In base all’impegno richiesto ricevono un contributo.
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LA FORZA DEL PROGETTO è «non lasciare sole le famiglie affidatarie, ci sono, percorsi formativi, assistenti sociali e psicologi che le supportano». «C’è servito tempo per conoscerci… quando è arrivato il 18esimo compleanno di Theo c’è stata la questione della torta, che a lui non piace» perché «i dolci non fanno parte della sua cultura»… THEO è un gran mangiatore di carne e così «gli abbiamo fatto un bel pollo arrosto con le candeline in cima».
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POI SI È PRESENTATO UN SECONDO PROBLEMA: i suoi amici gli hanno chiesto una foto della torta. Lui è andato da Serena e le ha detto: «MAMMA COME FACCIO? Io mi vergogno di inviare la foto del pollo con le candeline». Theo si sente parte della famiglia («i nonni lo considerano un nipote ») e ha chiesto al giudice minorile di RESTARE IN AFFIDO FINO AI 21 ANNI.
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A SARCEDO, VICENZA, ad aggiungere un posto a tavola sono stati PAOLA E PATRIZIO, sposati da 31 anni e abituati ad avere un viavai di persone in casa: «Non potevamo avere figli nostri così abbiamo adottato 2 sorelle brasiliane e siamo diventati nonni» Ma Paola e Patrizio proprio fermi non sono stati …nel 2018 sono andati a Palermo a conoscere ZIZZO, egiziano, 14 anni, sbarcato in Sicilia 3 anni prima. «È un ragazzo sveglio e ha imparato subito l’italiano, ha fatto L’ISTITUTO ALBERGHIERO e ORA LAVORA IN UN RISTORANTE».
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ZIZZO ALL’INIZIO CHIAMAVA LA FAMIGLIA in Egitto tutti i giorni e poi ha smesso. PAOLA NE HA PARLATO con lui e le ha detto che «era arrabbiato con loro perché LO AVEVANO MESSO SU UNA BARCA, COME SE NON LO VOLESSERO. Va considerato però che il concetto di famiglia nei paesi arabi è diverso. Ora sente sia la nonna che la mamma». ZIZZO si è subito calato nei panni dello zio quando è nata la nipotina tanto che «È STATO UNO DEI PRIMI a prenderla in braccio», mentre con la «nostra figlia si sentono proprio fratelli, litigano da veri fratelli».
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LUI HA UN SENSO ETICO MOLTO FORTE «che non ha nulla a che fare con la religione, lui è e vuole restare MUSULMANO, ma non è rigido, però sente questa spiritualità e dice che “dobbiamo cambiare le cose possiamo e accettare le altre”». Se il progetto “Terreferme” è accanto alle famiglie, non sempre lo è lo Stato e la burocrazia rallenta le cose. «Riuscire ad avere i permessi di soggiorno è stata un’impresa, io perdevo ore di lavoro e i ragazzi di scuola» dice Ermanno. Marelli aggiunge poi che «non è raro dover battagliare con i Comuni perché eroghino il contributo da dare alle famiglie affidatarie. Bisogna spiegare cos’è, come funziona, quale legge lo prevede, come applicarla. Insomma non è semplice, ma noi ci battiamo per non mandare i ragazzi nelle comunità: in famiglia c’è un rapporto uno a uno davvero prezioso».
- RISONANZE: che ci sia tanto male di questi tempi…lo vediamo tutti ma forse dovremmo cercare di più cose belle come quelle appena descritte …che ne dite, amici? dv 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
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