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UNA GENERAZIONE IN RICERCA… MA PER I GIOVANI L’ENIGMA È DIO Paola Bignardi domenica 15 ottobre 2023
OGNI DOMENICA PAOLA BIGNARDI ci sta conducendo ad avvicinare un mondo giovanile che si sente ai margini. Gli articoli si avvalgono del lungo ascolto che i suoi ricercatori fanno di decine di adolescenti e giovani con interviste individuali… La ricerca è dedicata ai giovani che si sono ALLONTANATI DALLA CHIESA, in un ideale confronto con COLORO CHE SONO RIMASTI. È frutto di un attento ascolto ed è un invito a fare altrettanto.
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SOPRAFFATTI da una vita che gli sembra procedere al buio, inquieti sul futuro, generosi quando sentono che si può essere utili. E tutt’altro che indifferenti…
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UN VIAGGIO NELLA NEBBIA questa è l’immagine con cui alcuni giovani rappresentano la loro condizione esistenziale. L’idea della vita come un viaggio è comune a molti; un percorso che non si svolge nella luce chiara del mattino, ma in una condizione di incertezza, oscurità, nebbia.
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PER MOLTI GLI INTERROGATIVI si presentano più numerosi che in passato; chi si pone domande ha l’impressione che a esse non vi siano risposte. L’ALLONTANARSI di tanti da una prospettiva credente fa sì che le domande emergano con maggiore vigore, ma non si hanno risposte convincenti. E così, ciascuno deve fare i conti con gli interrogativi esistenziali di fondo: che senso ha la vita? Qual è il destino della mia esistenza? PERCHE’ IL DOLORE colpisce gli innocenti? Qual è il senso di tutto?
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LE PRINCIPALI DOMANDE che i giovani si fanno sono quelle che gli uomini e le donne pensosi, di tutti i tempi, si sono posti. Ve n’è una immediata, che tocca ciascuno personalmente: “la strada che sto percorrendo è la mia o di qualcun altro? QUALE SARÀ IL MIO FUTURO?”.
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LA FIDUCIA CHE I GIOVANI hanno nel domani è scarsa; sono più propensi a vederlo carico di rischi e minacce piuttosto che di sogni e promesse. «Che futuro avrò? – si chiede un giovane. Che persona sarò domani? Troverò una svolta nella mia vita?».
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LA PANDEMIA HA RAFFORZATO il senso di incertezza, «La pandemia – dice una giovane – ha cambiato proprio il modo di vedere tutto, a cominciare dalla prospettiva del futuro. Per esempio, se penso a noi giovani, io fino a un anno fa avevo più speranze di quello che avrei potuto fare. Ora vediamo il futuro con più preoccupazione».
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LA QUESTIONE ECOLOGICA, i cambiamenti climatici, il timore di una guerra nucleare sono fatti che accentuano il senso di incertezza e lo sguardo pessimista sul futuro. A questi interrogativi si aggiungono quelli che riguardano la vita in generale. «Perché siamo al mondo? Qual è il nostro scopo? Come siamo arrivati? Da dove siamo arrivati?».
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SONO LE DOMANDE DI UN GIOVANE NNE che conclude: «Il senso della vita non lo so!» Alle domande sulla vita corrispondono quelle sulla morte; i giovani che pongono al primo posto il tema della morte sono più numerosi di quelli che citano la vita. Dice un 23.nne: «In questo periodo, la morte e cosa ci sia dopo la morte è la domanda che mi faccio di più e CHE MI AGITA di più». Non solo la propria morte, ma quella delle PERSONE CARE.
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«CHE COSA SUCCEDE DOPO LA MORTE? Mi viene l’angoscia perché non so come spiegarmela, perché non credo più, non so dove andare a cercare». Vi è dunque un rapporto tra questo interrogativo e la fede: l’aver abbandonato la fede rende angoscioso questo argomento, così come il non avere risposta a questa questione – e a quella del male – è causa di allontanamento: «È IL NON AVERE RISPOSTE che ti porta ad allontanarti dalla fede».
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ANCHE IL TEMA DEL MALE costituisce una delle pietre di inciampo sul cammino della fede: «Quando ti succede qualcosa che non va, dici: “PERCHÉ SUCCEDE QUESTO?». E DIO DIVENTA L’IMPUTATO PRINCIPALE «Quando succedono nel mondo cose brutte, guerre, inondazioni, bambini morti di fame, dico: “SE C’È QUALCUNO, cosa sta facendo adesso? STA GUARDANDO E NON FA NULLA?”».
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QUALUNQUE SIA LA QUESTIONE che si affronta con i giovani, a un certo punto emerge LA QUESTIONE DI DIO come argomento con il quale è impossibile non fare i conti. «È LA DOMANDA PRINCIPALE – afferma un giovane, quella che mi sono fatto negli anni».
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CIÒ CHE DÀ VALORE ALLA VITA Vi è un modo con cui i giovani danno valore alla loro vita: è ispirato a valori di libertà e di amicizia. Della libertà sono particolarmente gelosi: della propria ma anche di quella di tutti: libertà di assecondare LE PROPRIE VISIONI. POI I VALORI RELAZIONALI, amicizia, disponibilità a darsi da fare mettendosi in gioco. Ricordiamo tutti la generosità con cui molti giovani durante il lockdown si sono spesi con piccole azioni di aiuto, soprattutto per gli anziani e i bambini.
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DISPOSTI A MOBILITARSI in occasione di emergenze, facendo sacrifici e dandosi da fare senza risparmiarsi. Sono molto sensibili alle grandi questioni di oggi, nelle quali avvertono che è in gioco il loro futuro.
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IL TEMA AMBIENTALE è tra i principali. Si sentono interpretati da PAPA FRANCESCO e dalla determinazione con cui affronta questi argomenti; sono affascinati dalla sua persona, siano essi credenti o non credenti, e vedono in lui forse L’UNICO LEADER CHE DIFENDE LE LORO ATTESE E DÀ VOCE ALLE LORO ESIGENZE.
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IL MONDO INTERIORE DEI RAGAZZI E DEI GIOVANI è esuberante, inquieto. Ho voluto dare loro la parola, perché sia possibile rendersi conto dei pensieri, paure, sogni e inquietudini che si agitano dentro di loro.
RISONANZE: tema impegnativo ma vale la pena che conosciamo un pò meglio il mondo interiore dei nostri giovani… Che ne dite, amici? DV 3338890862 SITO: donvincenzoalesiani.it ……………………………………………………………………………………………………..
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