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ROMA 1943 LA TRAGEDIA DEL GHETTO E… L‘ ANGELO DEI TRENI CHE SALVAVA GLI EBREI Vincenzo Grienti sabato 14 ottobre 2023
- A 80 ANNI DAL RASTRELLAMENTO DEL GHETTO DI ROMA LA STORIA DEL FERROVIERE BOLGIA che alla stazione TIBURTINA spiombava I CARRI DIRETTI AI CAMPI DI STERMINIO
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È RIMASTO NELLA STORIA come “L’ANGELO DEL TIBURTINO”. Una vita spesa per gli altri, quella di MICHELE BOLGIA, soprattutto per centinaia di EBREI che grazie al ferroviere scamparono ai “TRENI DELLA MORTE”.
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ERA IL 18 OTTOBRE 1943 quando dalla stazione di Roma Tiburtina, stipati in un convoglio composto da 18 CARRI BESTIAME, piombati col filo spinato, più di 1000 EBREI ROMANI, INTERE FAMIGLIE composte da uomini, donne, vecchi e bambini, rastrellati in tutta la città all’alba del 16 OTTOBRE furono strappate dalle loro case per essere deportate nei CAMPI DI STERMINIO di AUSCHWITZ-BIRKENAU.
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«DI TALE NUCLEO SOLO 16 UOMINI ED UNA DONNA scamparono all’immane eccidio, e fu proprio grazie a loro che la memoria della Shoah è rimasta viva nell’immaginario collettivo, testimone di una barbarie senza precedenti che LORDÒ DI SANGUE LE VIE DELLA NOSTRA CAPITALE
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TUTTO CIÒ AVVENNE NEL BEL MEZZO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, nell’orrido della quale, scelte bellicose avevano fatto precipitare il meglio della nostra gioventù. Da quell’infausto giorno la STAZIONE TIBURTINA, fu teatro della TRACOTANZA NAZIFASCISTA e di altri “VIAGGI DEL NON RITORNO”. Da essa molti altri treni merci partirono, spesso PER UN’IGNOTA DESTINAZIONE.
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«MA LO STESSO LUOGO DELLA VERGOGNA rappresentò anche l’orgoglio della riscossa nazionale, perché fu in tale stazione che ebbero luogo le prime manifestazioni molte delle quali ascrivibili all’eroicità degli stessi FERROVIERI ITALIANI, PRIMO FRA TUTTI MICHELE BOLGIA ...Bolgia, nato a Orbetello, in provincia di Grosseto, si era trasferito a Roma per svolgere il suo lavoro di FERROVIERE inconsapevole che sarebbe diventato l’uomo che avrebbe fatto la differenza in un uno dei PERIODI PIU’ BUI DELLA STORIA D’ITALIA.
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UN CORAGGIOSO EROE della Resistenza il cui impegno umanitario venne scoperto dalla FAMIGLIA SOLO DOPO MOLTI ANNI. Tante le attività clandestine di Michele, che non solo spiombava i treni per salvare i deportati, ma raccoglieva i biglietti che lasciavano cadere dai carri al fine di consegnare i messaggi ai familiari dei prigionieri, riuscendo in qualche occasione a portare in salvo BAMBINI EBREI PER AFFIDARLI ALLE CURE DI RELIGIOSI ROMANI. Una storia, quella di Bolgia che si intreccia con l’azione di centinaia di finanzieri che salvarono gli EBREI a Roma come ricostruito nel libro L’ANGELO DEL TIBURTINO firmato dal colonnello Severino. Bolgia venne catturato il 14 marzo 1944 e dichiarato morto il 24 marzo dello stesso anno. Il corpo fu ritrovato nelle FOSSE ARDEATINE.
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RISONANZE: mi colpisce per vari motivi... innanzitutto perché nel 1943 DV aveva 2 anni… ma conserva un triste ricordo: una casa vicina, piena di armi, era stata fatta saltare in ARIA.. E POI COME NON PENSARE a un carissimo confratello D. SORANI quando leggo queste righe: “…Riuscendo in qualche occasione a PORTARE IN SALVO BAMBINI EBREI per affidarli alle cure di RELIGIOSI ROMANI”…E’ quanto successo al carissimo MIO CONFRATELLO D. SORANI. RIPOSI IN PACE… DV 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
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