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«NON CI SARÀ VERA PACE SENZA GIUSTIZIA» IL GRIDO DELLE GIOVANI CRISTIANE
- IN UN BORGO ESEMPIO DI CONVIVENZA CON L’ISLAM «IL NOSTRO PAESE? UNA PRIGIONE A CIELO APERTO». IN QUESTO TEMPO «TANTI SI CHIEDONO… DOVE SIA DIO»
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AL RICORDO DI TAIZÉ, gli occhi di Christine e Sanà si illuminano. Due mesi di volontariato nella comunità monastica in Francia, a contatto con persone di tutto il mondo, ossigeno per la mente e il cuore.
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POI IL RITORNO NELLA LORO PALESTINA, che amano ma che non esitano a definire una «prigione a cielo aperto».
- 6 GIOVANI CRISTIANE tra i 20 e i 27 anni, laureate o in procinto di completare gli studi. Una di loro è sposata e ha una bambina, Annabella. 2.000 ANIME, UN VILLAGGIO MODELLO di CONVIVENZA TRA CRISTIANI E MUSULMANI. Così, accanto al campanile della parrocchia ortodossa guidata da PE. NICOLA e quello della Parrocchia Latina affidata a PADRE FIRAS, svetta il minareto della MOSCHEA.
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DUE TERZI DEGLI ABITANTI sono musulmani, ma la funzione di SINDACO continua a essere affidata a un CRISTIANO, e LA SCUOLA PARROCCHIALE accoglie 250 bambini, tre quarti dei quali di FEDE ISLAMICA. ANCHE IN QUESTO ANGOLO di mondo palestinese è piombato lo TSUNAMI della guerra, e le 6 giovani cristiane s’interrogano sul senso degli eventi che travolgono le loro vite: prima il crudele massacro perpetrato da Hamas, poi la tenaglia israeliana a soffocare una “città carcere” di oltre 2milioni di persone, che cosa ancora? Il dolore per tutto il sangue innocente versato, è immenso.
- INTERROGATE SULLE CAUSE PROFONDE di quanto sta avvenendo non possono tacere il proprio pensiero: « non si può avere vera pace senza equità e giustizia. Come può un giovane costruire la vita in una situazione del genere? «NON C’È NESSUNO TRA NOI GIOVANI che non abbia pensato a EMIGRARE. Idea che ti gira continuamente in testa..
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UNA “TENTAZIONE” che per i cristiani ha una storia lunga con la partenza di tanti per le lontane Americhe. Così la componente cristiana della popolazione è scesa all’1% del totale e rischia di assottigliarsi: «MA IO NON ME NE VADO, QUESTA È LA MIA TERRA», esclama Marianne,
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IN UNA SITUAZIONE SIMILE si può fare famiglia, si può desiderare di mettere al mondo dei figli? «Formare una famiglia continua ad essere l’obiettivo della nostra generazione» Molto difficile, la scelta di una consacrazione celibataria. Ma il rischio maggiore È LA TENUTA DELLA FEDE, come sottolinea Lama, impiegata in un centro di cura degli handicap uditivi: «PREGO quotidianamente, leggo il VANGELO e anche i SALMI, nei quali ho trovato conforto in momenti di angoscia, ma tanti tra noi si chiedono DOVE SIA DIO IN UNA SITUAZIONE DEL GENERE?
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QUESTA DRAMMATICA DOMANDA ESISTENZIALE spinge molti a perdere interesse per la dimensione religiosa, perché si percepisce la lontananza della “Chiesa istituzionale”, la distanza tra le sue dichiarazioni pubbliche e ciò che noi viviamo quotidianamente sulla nostra pelle».
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LE FA ECO PADRE FIRAS, IL GIOVANE PARROCO, che nel suo curriculum vanta una laurea in legge conseguita in Francia, dove ha sviluppato un grande amore per il CANTO GREGORIANO: «La sfida è quella di essere cristiani, di testa e di cuore, ma continuare a sentirsi parte dell’identità palestinese, alla pari con i concittadini di fede islamica. Preghiera e lavoro: Studio dell’ebraico e dell’arabo; rapporto con i due popoli della terra dei Profeti e di GESÙ!
- RISONANZE: bella questa conclusione. E gioite con me nel sentire il loro GRANDE AMORE AL… CANTO GREGORIANO ! DV 3338890862 SITO:donvincenzoalesiani.it
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