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CONTRO IL PORNO ONLINE UN AIUTO ALLE FAMIGLIE Francesco Ognibene martedì 5 settembre 2023
- C’è un nesso tra consumo di IMMAGINI sessuali accessibili anche ai bambini e VIOLENZE sulle ragazze dai loro coetanei.
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LE VIOLENZE SULLE RAGAZZE per mano di loro coetanei si nutrono anche del consumo di porno online, dilagante, Per mettere un argine a questa frana c’è grande attesa per un provvedimento del governo, allo studio con la ministra Eugenia Roccella che ne spiega i princìpi mentre riceve Maurizio Patriciello proprio per confrontarsi sulle questioni educative aperte dallo stupro di Caivano.
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A COSA SI ISPIRANO LE MISURE CHE VOLETE PRENDERE? Sappiamo che una normativa non è in grado di bloccare l’accesso alla pornografia, perché la tecnologia digitale è sfuggente per la sua capacità di rinnovarsi. Ma ora ad accedere sono anche i bambini, con il primo contatto a 6-7 anni. Si tratta quindi di impedire l’estrema facilità con cui avvengono queste esperienze.
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PERCHÉ UN INTERVENTO DEL GOVERNO? Occorre che tutti ci facciamo carico del grave problema dei guasti psico-fisici nei bambini esposti molto precocemente a messaggi sessuali espliciti. NON SONO PIÙ I GIORNALETTI OSÉ DEGLI ANNI OTTANTA: circolano immagini molto pesanti di pratiche estreme che stanno diventando elemento costitutivo dell’immaginario già dall’infanzia. Siamo al cospetto di un problema educativo, di benessere psicologico dei bambini. Siamo preoccupati di dare ai più piccoli quel che serve per la loro età: il porno di certo non ne fa parte.
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BASTANO LEGGI E TECNOLOGIE? No, e per questo il nostro intervento insiste sull’aspetto educativo. Intendiamo fornire strumenti per sollecitare la responsabilità familiare. Non tutto si risolve attraverso la scuola: sono convinta che resti centrale il ruolo dei genitori, oggi in grande difficoltà perché hanno a che fare con la crescente tendenza dei figli ad auto-educarsi nel confronto coi coetanei. Si è aperta una distanza con il mondo degli adulti. I genitori devono recuperare autorevolezza con strumenti efficaci.
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A QUALI PENSA? AL PARENTAL CONTROL, con app che consentono di controllare il tempo di connessione ai social, l’accensione e lo spegnimento dello smartphone, i siti accessibili o negati, i contenuti esclusi: tutto quello che si ritiene utile per il proprio figlio. Sono strumenti molto flessibili, già a disposizione, e modulabili, facili da usare. Eppure i genitori non li utilizzano. Il nostro primo problema dunque è diffondere l’uso di questi sistemi
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I GENITORI SPESSO NON HANNO LE COMPETENZE per intervenire con efficacia. Ci siamo posti la questione stanziando un milione di euro all’anno per 3 anni. Dal 21 agosto è in vigore il decreto promosso dal mio ministero «per la promozione di progetti di alfabetizzazione mediatica a tutela dei minori». È vero che c’è un nesso tra porno online e comportamenti violenti nei confronti delle ragazze? Ci sono studi che alimentano una preoccupazione crescente su questo fronte… Certo, non è un caso che chi sta sul campo come MAURIZIO PATRICIELLO denunci come l’accesso al porno possa essere devastante per i comportamenti di ragazzi che ritengono che quello che vedono si possa ottenere facilmente.
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PERCHÉ CI SI ACCORGE solo ora di questa situazione? Si parla di mettere al centro l’ interesse del minore, ma non gli si garantisce la prima cosa un’attenzione da parte della famiglia,. Oggi cresce l’apprendimento nel gruppo dei pari, che porta alla competizione con i social fonte di emulazione e di frustrazione
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LA FAMIGLIA SI È INDEBOLITA, ma nell’educazione tutto passa attraverso la relazione: la prima è quella familiare. Dobbiamo sostenere questa relazione educativa familiare perché è il primo elemento di sussidiarietà. Non lasciamo i nostri figli soli con la tecnologia. Dobbiamo sapere a cosa hanno accesso.
- RISONANZE: LA FAMIGLIA SI È INDEBOLITA: mi fa soffrire questa frase. Perché da 55 anni di sacerdozio la sento TANTO vera... e voi che ne dite, amici? dv 3338890862. SITO: www.donvincenzoalesiani.it …………………………………………………………………………………………………………………
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