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RIMINI. ZUPPI APRE IL MEETING: “L’EUROPA FA TROPPO POCO PER LA PACE” Il presidente della Cei sottolinea come «dialogare è anche fatica, perché bisogna superare tanti pregiudizi»
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HA FATTO PRECEDERE l’arrivo in fiera da un’intervista al Sussidiario.net, in cui BACCHETTAVA L’EUROPA CHE «FA TROPPO POCO» PER LA PACE. Durante la Messa il cardinale ha poi ricordato che «DIALOGARE È FATICA, PERCHÉ BISOGNA SUPERARE TANTI PREGIUDIZI».
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DIALOGANDO SULLA “ENCICLICA FRATELLI TUTTI” con i rappresentanti di imprese ed opere sociali, ha ammonito che «l’amicizia sociale non è intimismo egoistico, come direbbe papa Francesco, ma È PER FORZA OPERATIVA». L’amicizia sociale «è costruzione di pace» ma bisogna coltivare lo struggimento di Bergoglio e «NON ABITUARCI MAI ALLA GUERRA». La stessa missione di pace non ha un “piano” se non quello di far cogliere ai contendenti che «c’è un aggressore e un aggredito, ma che bisogna favorire la composizione e che il dialogo non è un tradimento ma lo sforzo di trovare una pace giusta e sicura, non con le armi bensì con il dialogo. Credetemi, non è un’ingenuità».
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ARRIVANDO AL MEETING, ZUPPI aveva commentato la propria missione di pace in Ucraina …”ANCHE IL RITORNO DI UN SOLO BAMBINO UCRAINO NELLA SUA CASA è un modo per affermare la pace e sconfiggere la violenza»), ammettendo che tra russi e ucraini si creano punti di vista «molto diversi» anche se tutti vogliono la pace.
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QUESTA DIVERSITA’ non devono far perdere la chiarezza della responsabilità, dell’AGGRESSORE E DELL’AGGREDITO. Dobbiamo credere che ci sia un modo per arrivare a una pace giusta e sicura non con le armi ma CON IL DIALOGO . Questo richiede garanzie e responsabilità da parte di tutti: «Ogni giorno che passa vede tante persone morire, un odio che diventa insopportabile per tutto l’ambiente. Questa davvero è una guerra mondiale a pezzi» ha detto il cardinale.
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NELL’OMELIA DELLA MESSA ZUPPI ha precisato: «il sogno di un’amicizia di tutti i popoli si scontra con la tentazione di cercare sicurezza alzando nuove frontiere; «l’aria è inquinata da epidemie di inimicizia, come le chiama Papa Francesco. Quando si è intossicati è come quando l’aria diventa elettrica, non te ne accorgi e basta una scintilla a far scoppiare tutto».
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IL CARDINALE IN MATTINATA aveva ricordato che tante «invocazioni della sofferenza si perdono in un mondo distratto senza risposta: nella tragedia delle guerre, nella immensità del deserto e del mare, in un mondo ostile e indifferente perché non è amico». Aprendo l’edizione dell’amicizia, ha esortato pertanto a un nuovo atteggiamento: «nessuno sia nemico o indifferente: l’amicizia è più forte e non ci si deve rassegnare alla sofferenza, affinché il mondo ridiventi amico per tutti. Ecco il nostro impegno per cambiare la Storia» che deve portare a «non cercare sicurezza alzando nuove frontiere».
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L’UNIONE EUROPEA «DOVREBBE FARE MOLTO DI PIÙ e cercare in tutti i modi di aiutare iniziative per la pace, seguendo l’invito di Papa Francesco a una pace creativa» Inoltre, «dovremmo cercare una ripresa dello spirito europeo, essere consapevoli di quanto questo sia indispensabile se vogliamo garantire ai nostri figli un futuro di pace».
- RISONANZE: mi colpisce quest’ultima riga… ma davvero vogliamo garantire ai nostri figli un futuro di pace»? Che ne dite, amici? dv 3338890862 SITO donvincenzoalesiani.it ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
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