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GENOVA. STORIA DI MANUELA, LA MAMMA PIÙ FORTE DEL TUMORE Dino Frambati giovedì 24 agosto 2023
- LA DONNA HA DECISO DI NON ABORTIRE e proseguire la gravidanza nonostante la malattia: «COSÌ È NATA LA MIA CECILIA VITA»
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OLTRE LA SCIENZA, scavalcando la razionalità ed al di là di rischi seri, HA VINTO L’AMORE e il senso profondo della maternità con un “NO” ALL’ABORTO. È la sintesi della storia esemplare di una donna coraggiosa che non ha esitato a mettere in gioco il suo corpo e LA VITA STESSA PUR DI GENERARNE UNA NUOVA.
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VICENDA TRA LA PUGLIA E GENOVA, con protagonista Manuela Vergari, nne pugliese che, all’inizio dei fatidici 9 mesi, ha scoperto di avere un tumore al seno e, di essere in dolce attesa. UN DUALISMO STRIDENTE. Avendo però sempre dalla sua parte il compagno Mirko Prete. Situazione difficile quella di Manuela che avrebbe dovuto avere un unico sbocco: L’ABORTO. Ma lei questa possibilità non la voleva nemmeno sentire nominare. Consapevole dei rischi, ha voluto andare avanti fino a partorire, una bellissima bimba, ora prossima a festeggiare il primo mese di VITA. VITA, com’è stata chiamata: CECILIA VITA. «CECILIA essendo stata concepita in prossimità della ricorrenza di S. CECILIA; VITA, PERCHÉ HA DATO “VITALITÀ” ALLA MIA VITA».
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NATA DOPO CHE LA MAMMA si è voluta e dovuta sottoporre ad un intervento invasivo pur di darla alla luce. Il nodulo al seno, era piccolo e facilmente asportabile, con necessità però di seguente radioterapia CHE AVREBBE COMPROMESSO LA GRAVIDANZA…
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«QUEST’ANNO, IL 15 LUGLIO – racconta Manuela ho compiuto 40 anni; non cercavo una gravidanza a tutti i costi, ma quando ho fatto l’ecografia e HO SENTITO BATTERE IL CUORICINO, ho pensato a DUE VITE, NON SOLO LA MIA, CHE DOVEVANO ESSERE SALVATE. Sapevo del rischio. Ora ho deciso di raccontare la mia storia per INFONDERE CORAGGIO E SPERANZA alle donne nella mia situazione. PERCHÉ C’È UN’ALTERNATIVA ALL’ABORTO».
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I MEDICI PUGLIESI HANNO FATTO SUBITO PRESENTE i rischi e indicato l’aborto. Ma Manuela non si è arresa e ha cercato chi potesse aiutarla, trovando aiuto al Policlinico S. Martino di Genova. «Manuela, ricorda il prof. Fregatti, che ha condotto il delicato intervento – era all’ottava settimana di gestazione. Le abbiamo dovuto ricordare che le linee guida, prevedono l’aborto. Nel primo trimestre di gestazione non era pensabile usare terapie ormonali, chemio e radioterapia.
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MA LEI ERA DECISA… abbiamo rispettato la sua volontà. Abbiamo studiato il caso complesso. Professionista competente ma anche persona di grande sensibilità, Fregatti afferma che la donna «HA “SCARDINATO” le linea guida; HA AVUTO RAGIONE LEI, .. QUALCUNO DALL’ALTO L’HA PROTETTA. «Ho fatto molte visite in Puglia dove l’unica alternativa indicata era l’aborto. Sono venuta a Genova perché sapevo che c’era un’altra via. La mia è sempre stata una gravidanza a rischio; sono stata 20 mesi a letto con dolori fortissimi E non potevo prendere ormoni che alleviassero il dolore. MA POI SENTIVO I “calci ed il movimento della creatura”… E MI PASSAVA TUTTO.
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RISONANZE: in questi giorni pieni di brutte notizie in ambito familiare…UNA NOTIZIA di questo genere ci fa …RESPIRARE ! Grazie Di Cuore, MANUELA…LA TUA VICENDA sia motivo di vita e speranza per tante mamme in difficoltà… CHE NE DITE, AMICI? DV SITO: donvincenzoalesiani.it……………………………………………..
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