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CANI E GATTI ANZICHÉ FIGLI? Francesco Ognibene sabato 1 luglio 2023 Animali domestici con nomi umani, sono il segno di una “sostituzione” affettiva? La riflessione della ministra per la Famiglia
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È ESPERIENZA COMUNE vedere nelle nostre città aprire sempre nuovi negozi per animali, segno di un fenomeno nuovo di accoglienza crescente di cani, gatti, pesci, uccelli in famiglie che si aprono alla conoscenza di un mondo sconosciuto. Tanto di guadagnato, in un’epoca nella quale la crisi ambientale fa prendere coscienza che non siamo padroni ma affidatari del Creato. Ma è impossibile non notare che i negozi di articoli per l’ infanzia sembrano scomparsi, sostituiti da punti vendita per animali. La conseguenza, osservabile è che ai giardini si trovano più cani che bambini.
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A NOTARLO È STATA anche la ministra perla Famiglia, Eugenia Roccella che intervenendo a un MEETING dei giovani osservando che «c’è bisogno di una rivolta a difesa dell’umano» in un discorso in cui ha parlato di MATERNITA’ SURROGATA ha aggiunto…«io sono animalista, amo moltissimo cani e gatti, però ai giardinetti sento alcuni padroni che chiamano i loro cani con nomi di persone. Questo tentativo di appaiare i NOMI UMANI a quelli dei cani è sintomo di un bisogno di affettività e di FAMIGLIA che c’è ma viene trasferito in MANIERA IMPROPRIA sugli animali».-
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NON L’AVESSE MAI DETTO. Contro di lei è partita una tempesta di polemiche… A Roccella viene contestato che non capirebbe il legame secolare tra uomini e animali e che la sua battuta sui cani ai giardini “tradirebbe” un intento: «Volendola tradurre, la frase sarebbe: MENO CANI, PIÙ FIGLI».
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LA MINISTRA: COSA PENSO DAVVERO? “ Amo i cani e i gatti, ne ho sempre avuti e tuttora a casa mia vivono UN CAGNOLINO zoppo salvato dalla strada, e 3 GATTI dai nomi simil-umani: Donald, Oliver, Colette. Quando però l’altro giorno al parco mi sono girata di scatto al grido “EUGENIO!”, ed era un cane, “GIAMMARIA!” per un altro cane, mi sono resa conto che c’è nelle persone un gran bisogno di COMPAGNIA, DI CALORE FAMILIARE. Un bisogno che in un mondo di crescenti solitudini, viene riversato in via esclusiva su questi animaletti, come ha osservato PAPA FRANCESCO.
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CIÒ CHE MI COLPISCE NON È L’AMORE, che io per prima provo per loro. Non è il bisogno, che trovo umano. È questa esclusività, mentre io vorrei una società in cui cani e gatti sono affetti MA IN CASE POPOLATE DI PERSONE.
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DEGLI ANIMALI AL POSTO DEI BAMBINI negli affetti di molti si è occupato più volte anche IL PAPA… “15 GIORNI FA, ALL’UDIENZA DEL MERCOLEDÌ, io andavo a salutare, e sono arrivato davanti a una signora, 50.nne; saluto la signora e lei apre una borsa e dice: “ME LO BENEDICE, IL MIO BAMBINO”: UN CAGNOLINO ! Lì non ho avuto pazienza e HO SGRIDATO LA SIGNORA: “SIGNORA, TANTI BAMBINI HANNO FAME, E LEI CON IL CAGNOLINO!”
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UNA CULTURA POCO AMICA DELLA FAMIGLIA,dove si reclamano diritti individuali e non si parla dei diritti della FAMIGLIA. In particolare, le giovani donne costrette al bivio tra CARRIERA E MATERNITÀ. «La pietà – disse il Papa nel 2016 – non va confusa con la compassione per gli animali Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti, ai cani, e poi lasciano senza aiutare il vicino, la vicina che ha bisogno… COSÌ NON VA».
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CARI AMICI, COME VEDETE, IL PAPA ha idee chiare e il coraggio di manifestarle … COSÌ NON VA! E VOI CHE NE DITE, AMICI? dv 3338890862 SITO: www. donvincenzoalesiani.it …………………………………………………………………………………………….
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