CARCERE: 
SOVRAFFOLLAMENTO, SUICIDI, PSICOFARMACI. MANCANO EDUCATORI E LAVORO Luca Liverani martedì 30 maggio 2023
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SOVRAFFOLLAMENTO, SUICIDI, PSICOFARMACI, poco lavoro e educatori insufficienti. Gli standard di dignità e diritti umani nelle carceri italiane sono a livello di guardia, «È la stanchezza “penitenziaria” prodotta dalla mancanza di una visione, dalla solitudine degli operatori
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ISTITUTI PENALI OBSOLETI, in alcuni casi fatiscenti. Le carceri italiane sono tra le più affollate d’Europa… le celle non garantiscono lo spazio minimo di 3 metri quadri
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POCHE LE DONNE DETENUTE: solo 2.480, e 22 bambini vivono in carcere con la madre. I ragazzi negli Istituti penali per minorenni sono 380 (di cui 12 ragazze)
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TRAGICO IL BILANCIO DEI SUICIDI IN CARCERE. Nel 2022 sono stati 85 di cui 5 donne e 36 stranieri. Due i detenuti morti per sciopero della.. Cresce il disagio psichico.
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UNO STRUMENTO PER COMBATTERE LA DEPRESSIONE, è la possibilità di telefonare ai familiari. «In molti carceri italiane si è tornati ai 10 minuti di telefonata a settimana.
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PROBLEMATICA L’ISTRUZIONE IN CARCERE: solo il 48,8% dei detenuti iscritti ai corsi scolastici viene promosso.
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NON VA BENE NEMMENO IL LAVORO: solo il 35,2% dei detenuti lavora, ma molti solo per poche ore al mese.
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803 GLI EDUCATORI nelle carceri rispetto ai 923 previsti: uno ogni 71 detenuti. Ma a Roma uno ogni 330 detenuti.
TOTÒ CUFFARO: «IN CARCERE RITROVO DIO»
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CARO DIRETTORE, IL PAPA è voluto essere uno di noi, il suo amore e la sua misericordia sono Il Carcere non è luogo sconsacrato: «DOVE DIMORA IL DOLORE IL SUOLO È SACRO». Cristo arriva e porta pace alla disperazione degli uomini nelle urne del pianto. E libera gli spiriti legati alle catene.
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CRISTO È UNO DEI NOSTRI, fatica con noi per riscattare il nostro passato e ripristinare i nostri giorni. Lo sentiamo camminare accanto a noi, e sentiamo che il giogo diventa più sopportabile. Lui è stato crocifisso, ma quando vede crocifissi noi detenuti, DIVENTA CIRENEO, ci aiuta a portare il peso della croce e cammina con noi. Così, nel deserto del carcere, poveri in mezzo ai poveri, ABBIAMO SPERATO ANCORA.
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IN QUESTO LUOGO molti di noi hanno trovato l’appuntamento decisivo per l’incontro con Chi eravamo convinti di avere incontrato e non conoscevamo a fondo. CREDEVAMO di averlo trovato nella liturgie , di averlo raggiunto nei pellegrinaggi, di esserci stati accanto nei ritiri spirituali, ma l’incontro che ce lo ha fatto conoscere è accaduto qua dentro. Abbiamo sentito la sua voce…
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È DISUMANO VOLER ANNULLARE L’UOMO. E lo Stato oggi dà per legge, questa disumanità, mortificare l’«io» dei detenuti. Ma solo un avvenimento che ha la forma di un incontro può salvare. SENZA CUORE DIO NON PUÒ FAR NULLA. È così, direttore, abbiamo riconosciuto la Sua voce: LA “VOCE BUONA“ che chiama all’incontro. In tanti ci siamo sentiti liberi. Abbiamo capito che dentro il nostro dolore c’era anche la sofferenza degli altri e la SOFFERENZA SUA. Per questo, vogliamo riuscire a gridare al posto di chi qua dentro non ha la forza di gridare. Soffrire per gli altri è una grande forma di amore
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GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 La Voce del PAPA era stanca ma era … “LA VOCE BUONA“, l’abbiamo riconosciuta subito. LUI ERA CRISTO. GRAZIE, FRANCESCO. Totò Cuffaro …
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… E NOI TUTTI, sentiamo di dire grazie a te, TOTÒ, fratello buono, per questa rilettura SPIRITUALE delle sofferte vicende della vita... Fraternamente dv 3338890862 SITO:www.donvincenzoalesiani.it
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