IL VOLTO ALTRO CHE MOBILITA                                                                                 COSA CI SPINGE A SPALARE FANGO?                             

Mauro Magatti  venerdì 26 maggio 2023

  • DI FRONTE ALLA TRAGEDIA che ha colpito la Romagna, si registra una straordinaria mobilitazione di volontari Uomini e donne, giovani e vecchi, italiani e immigrati, tutti insieme a spalare fango e a salvare il salvabileCome durante il Covid, nel momento di massimo smarrimento, le cronache riportarono di medici, infermieri, giovani, cittadini comuni che si spendevano, anche a rischio della vita, per aiutare i più deboli e soccorrere le persone più sole.
  • OGNI VOLTA CI SI STUPISCE. E per qualche giorno i media sorpresi da questa generosità inattesa – si riempiono di storie e racconti esemplari. In effetti non c’è dubbio che sia proprio l’emozione a spingere tanti a uscire dal loro tran tran quotidiano e a sporcarsi le mani. Questa mobilitazione di fronte al dolore di altri, mette in evidenza una disposizione originaria dell’umano: L’EMPATIA, cioè la capacità di mettersi nei panni dell’altro. Da cui poi nasce la SOLIDARIETÀ. Contrariamente a quanto pensa la cultura contemporanea, impregnata di individualismo – c’è una AFFETTIVITÀ originaria che rende tutti gli organismi viventi sintonizzati con il piano espressivo della vita.
  • LE EMOZIONI UMANE sono dispositivi che ci permettono di sintonizzarci col mondo che ci circonda. Nel caso umano, tale capacità assume una tonalità particolare. Lo ha insegnato un grande filosofo come Emmanuel Levinas:  È “il volto dell’altro” che ci chiama alla responsabilità, risvegliando la nostra COSCIENZA MORALE. Di fronte a una tragedia, questa coscienza ha un sussulto e muove energie e capacità che pensavamo sconosciute.
  • UN EFFETTO TANTO PIÙ FORTE quanto più questo “volto” si fa prossimo, al punto che non possiamo girare la faccia dall’altra parte. La dimensione affettiva è fondamentale per la vita umana.Un insegnamento prezioso in una società che soffre di un livello di distacco dalla realtà – molto elevato. Una distanza che alimenta quella indifferenza su cui PAPA FRANCESCO torna spesso: quando tutto è lontano, sfuocato, grigio, i nostri cuori diventano freddi come pietre e non sono più capaci di affezionarsi, di prendersi cura. Una deriva che oggi in tanti ragazzi –poco avvezzi ad avere relazioni con l’altro in carne e ossa al punto da rinchiudersi nelle  stanze e ritirarsi dal mondo rischia di diventare
  • ANCHE PER QUESTO, INVITIAMO gli adolescenti romagnoli (e non solo) a dare una mano: è un’esperienza educativa fondamentale per la loro crescita. La solidarietà non è un’ideologia. È piuttosto, una attitudine radicata nella nostra vita. Nella nostra carne. Essa è la risposta a una chiamata che avvertiamo fine nei nostri sensi e che ci spinge all’azione concreta.
  • I DISASTRI NATURALI SONO UN MODO DOLOROSO per ricreare questa connessione con ciò che circonda. Da qui la mobilitazione. Che non è una sorpresa, ma solo una riscoperta. Se vogliamo davvero onorare coloro che sono morti e creare la cultura necessaria per evitare nuovi futuri disastri, sforziamoci di imparare davvero da quello che, ancora in questi giorni così dolorosi, sta accadendo davanti ai nostri occhi.

 RISONANZE: ricordo un antico detto “NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE…” Da questo disastro …possiamo imparare a DARE UNA MANO sempre dove c’e’ bisogno… Che ne dite, amici? dv 3338890862  SITO www.donvincenzoalesiani.it

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