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«IO, INFERMIERA A KABUL, SFAMO 14… FAMILIARI. E SE PERDO IL LAVORO ?»
- MOLTE DONNE HANNO LASCIATO L’IMPIEGO e per loro è difficile sopravvivere. Sono preoccupata, se i divieti si estendono come potrò continuare?
- SONO UN’INFERMIERA DEL CENTRO CHIRURGICO per vittime di guerra a Kabul. Mi chiamo Damsa, ho 26 anni, sono nata a Kabul, dove vivo con la mia famiglia…Ho scelto di studiare per questa professione perché il mio desiderio è aiutare la mia gente e il mio Paese. Ancora oggi il 99% delle ammissioni nel Centro chirurgico è rappresentato da “vittime di guerra”: feriti da arma da fuoco, da taglio ed esplosioni. Nel 2022 abbiamo gestito per 29 volte, un afflusso di pazienti che richiede interventi di urgenza straordinaria in seguito a esplosioni e attentati, per oltre 380 pazienti.
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PROVO UNA GRANDE TRISTEZZA per tutte le donne del mio Paese. È una situazione difficile: non riusciamo a immaginare che cosa sarà del nostro prossimo futuro. Dopo gli ultimi decreti siamo ancora più preoccupate. Ci capita di essere fermate per strada e ricevere domande come “Perché sei in strada da sola? DOVE STAI ANDANDO?”.
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IN MOLTE HANNO DOVUTO LASCIARE IL LAVORO. Anche io sono preoccupata. Siamo in 14 a casa e sono l’unica a lavorare, quindi avere abbastanza cibo per ogni giorno dipende da me. Come donna, io stessa avrei paura di ammalarmi perché saprei di non poter ricevere le cure appropriate … credo sia fondamentale continuare a far passare il messaggio che il diritto alla salute viene prima di qualunque altra norma.
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RISONANZE: una sola…SEMISERIA: non posso più lamentarmi se la minestra ha troppo sale o è…sciapa! Che ne dite amici? DV 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it
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