LA NOSTRA …NOTTE ! Marina Corradi mercoledì 1 marzo 2023
- SIAMO QUI, STRETTI SOTTO COPERTA IN 150. È notte fonda. Attorno il mare rumoreggia, alzandosi. Ogni onda geme di sfinimento l’assito marcio di questo vecchio barcone. DA QUATTRO GIORNI SIAMO IN MARE, credevamo di avercela quasi fatta. Siamo sfiniti, affamati, ma vivi …
- LE DONNE ABBRACCIANO I PIÙ PICCOLI, promettono che all’arrivo ci sarà da mangiare, e un letto caldo. Una ragazza allatta al seno un figlio di pochi mesi, assorta…
- IL VENTO INCATTIVISCE, IL MARE ADESSO URLA. Sembra una bestia ora il mare, e noi una miserabile preda. Siamo iraniani, afghani. Siamo quelli cui impiccano i figli, siamo perseguitati dai Taleban. Per questo, siamo partiti.
- VI METTERESTE VOI IN MARE IN UNA CARRETTA, d’inverno, con dei bambini piccoli, SE NON FOSSE LA ULTIMA VOSTRA SPERANZA? Molti di noi ora pregano, un mormorio coperto dal fragore della burrasca. Moriremo, dunque? Ma, ecco, annuncia quello affacciato al boccaporto, nell’oscurità del cielo le luci di un piccolo aereo. GRIDA DI GIOIA FRA NOI, NELLA STIVA.
- CI HA VISTO, L’AEREO, infatti gira qualche minuto sulla nostra verticale. Poi, si allontana. La notte ripiomba. Ma certo, diciamo, segnalerà la nostra posizione ai mezzi di soccorso. L’Italia non può essere lontana. E gli italiani, i naufraghi cercano di salvarli “ARRIVERANNO”, ci ripetiamo... Dopo non molto vediamo delle luci, non lontane. Una motovedetta? Ma il mare è pura furia ora, le luci scompaiono.
- TORNANO, SPARISCONO DI NUOVO. E continuiamo a sperare, mentre i bambini e le donne riprendono a piangere, mentre ogni onda pare volerci ingoiare: “CI HANNO VISTI, NON È POSSIBILE CHE CI ABBANDONINO”.
- TERRA, FINALMENTE. Sentiamo Il Barcone incagliarsi nella sabbia. Ma poi di schianto L’ASSITO CEDE E SI DISFA. Urla, singhiozzi, nomi gridati nel buio. Chi si aggrappa a un legno vive, CHI NON PUO’ ABBANDONARE UN FIGLIO… MUORE.
- SOMMERSI, O SALVATI. Ma, si chiedono quanti riescono a raggiungere la terra, sfiniti, non c’è nessuno ad aspettarci? Sì, alcuni carabinieri da Crotone sono accorsi al primo allarme, si gettano in acqua, salvano cinque vite. Ma, e gli altri? “Eppure ci avevano visto, E gridano senza più fiato i nomi dei fratelli che mancano – che forse, soccorsi almeno a 100 metri dalla riva, ora sarebbero vivi.
- È UN ESERCIZIO DI IMMEDESIMAZIONE: proviamo a vedere la tragedia di Crotone con gli occhi di quelle donne, di quegli uomini. Non fa male, provare a immedesimarsi nell’altro. Serve, a non dire parole vuote... Il “cambiamento d’epoca” annunciato da Francesco è anche un tempo di migrazioni inesorabili, quasi bibliche.
- L’EUROPA TARDA A REALIZZARE. Qualcuno pensa bastino tappi, filo spinato, porti severamente controllati. La politica e l’Europa, se ne dovranno infine occupare. Nel frattempo sarebbe almeno di conforto vedere a Crotone, nel Palazzetto dove si allineano LE BARE DEI MORTI E 18 BARE PIU’ PICCOLE, un rappresentante del Governo. Con dei fiori, come si usa in queste circostanze. Con una mano a sfiorare il legno dei feretri, in UNA FUGACE CAREZZA ALLE VITE, AI SOGNI PERDUTI DI TANTI SCONOSCIUTI.
- RISONANZE: CI AFFIDIAMO ALLA SENSIBILITA’ DI MARINA… che conclude: Si avremmo voluto da chi ha potere e dovere di reggere il timone della nostra barca UNA CAREZZA ALMENO, per quei morti e per gli ancora vivi. Un gesto segno di una solidarietà UMANA E CRISTIANA che non possiamo smarrire. Se non vogliamo SMARRIRE, ALLA FINE, INSIEME ALL’ ALTRO, ANCHE NOI STESSI— Sono d’accordo… E voi, che ne dite, amici?
- dv 3338890862 SITO: www.donvincenzoalesiani.it—————————————————————————————————————