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- UNA BELLA AMICIZIA: PERCHE’ NON PREGA PER LUI? «Non ne ha bisogno perché sono certo che è andato dritto in Paradiso. Semmai io prego lui di pregare per me». Quella che ha legato a Benedetto XVI Messori, noto scrittore, è la storia di una bella amicizia
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Con il nastro della memoria torniamo agli anni 80 e a “IPOTESI SU GESÙ” il libro di Messori che solo in Italia vendette oltre un milione di copie. «Seppi che l’allora card. Joseph Ratzinger lo aveva letto e, bontà sua, gli era piaciuto. Io mi misi in testa di andarlo a trovare e di intervistarlo. Ricordo che quando lo dicevo tutti mi prendevano in giro».Non dimenticare che Ratzinger era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede e che aveva fama di essere poco disponibile.Invece accettò di parlarmi».
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IL RISULTAT0 FU una lunga intervista diventata il best seller mondiale “RAPPORTO SULLA FEDE”. Ogni anno Ratzinger andava a Bressanone in vacanza, si fa per dire, nel Seminario, Lo raggiunsi lì e in quell’agosto del 1984 abbiamo parlato per tre giorni e tre notti.
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RISPOSE A TUTTE LE DOMANDE, anche le più imbarazzanti. Alla fine gli dissi che non avrei pubblicato nulla senza la sua autorizzazione e gli avrei presentato il testo in anteprima. Era evidente che il libro avrebbe suscitato grandi contrasti. Il libro fu pubblicato dalle Edizioni Paoline nel 1985, provocando reazioni assai “vivaci”. Si pensi all’invito di Ratzinger a riscoprire il “Vaticano II vero” o alle posizioni sulla teologia della liberazione. Accusarono Ratzinger di aver cambiato prospettiva, trasformandosi da “progressista” com’era al Vaticano II in “conservatore”.
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E LUI COME REPLICAVA? Con semplicità rispondeva che non era cambiato e che diceva le stesse cose dei tempi del Concilio.
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GRAZIE AL LIBRO tra voi è nata UNA FORTE AMICIZIA. Sì, al punto che quando si è ritirato al convento Mater Ecclesiae dopo circa un anno e mezzo dalla rinuncia MI FECE CHIAMARE perché VOLEVA VEDERMI.
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OVVIAMENTE ANDO’ SUBITO A TROVARLO. Sì, e quella volta mi sorprese perché lui che non era molto espansivo mi diede un abbraccino. E poi aggiunse: “dottor Messori”, mi disse, l’ho chiamata perché avevo voglia di vederla ma, per favore, finché sarà qui, dimentichi di essere un giornalista.
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UN UOMO RISERVATO MA ANCHE MOLTO UMANO. Aggiungerei che chi lo accusava di avere cambiato prospettive diceva un’idiozia. Lui avrebbe voluto fare per tutta la vita il professore.
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UNA VOCAZIONE DA MAESTRO. Gli piaceva STUDIARE E INSEGNARE per obbedienza disse sì, a scelte che non avrebbe fatto. La prima sofferenza fu quando venne mandato da Paolo VI a guidare la Chiesa di Monaco… La seconda obbedienza fu la nomina a prefetto della CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE.. La cosa più dolorosa era controllare il lavoro dei suoi colleghi teologi». Voleva tornare all’Università… Il Papa gli disse sempre no.
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POI ARRIVO’ L’ELEZIONE A PAPA. E mi disse, che quando il suo nome cominciò a circolare cercò di resistere». In ogni caso accettò. È stato un uomo di grande obbedienza, che ha sempre cercato di FARE AL MEGLIO le cose che gli venivano chieste.
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UN UOMO DI PROFONDA SPIRITUALITA’. Certamente, Glielo dicevo prima, non ho pianto quand’è morto, pur soffrendo, non prego per lui perché è certamente in Paradiso È stata LA PERSONA PIU’ BUONA che abbia mai conosciuto. Anche la più disponibile. Quando al mattino andava a piedi da casa in ufficio si fermava a PARLARE CON LA GENTE che lo fermava. Senza preoccuparsi se era un GRANDE o un “PICCOLO” E magari la notte non aveva dormito per lavorare
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QUAL È LA PIU GRANDE EREDITÀ di Papa Ratzinger? Direi LA CERTEZZA CHE CRISTO È DAVVERO IL FIGLIO DI DIO. Lui, “andava al centro”. Non aveva esitazioni sulla VERITA’ DEL VANGELO. Io spero che presto sia FATTO SANTO.
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RISONANZE: UNA CERTEZZA CUORE DELLA NOSTRA FEDE, un desiderio ecclesiale del “SANTO SUBITO” e uno stimolo per noi a imitarlo nel cammino della bontà...che ne dite, amici?–dv 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it —————————————————————————————————————————————–
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