- ELISA SPRINGER Io, Elisa Springer, HO VISTO DIO. PERCOSSO E FLAGELLATO, sommerso dal fango, inginocchiato a scavare dei solchi profondi sulla terra, con le mani rivolte verso il cielo, Che sorreggevano i pesanti mattoni dell’indifferenza. HO VISTO DIO dare all’uomo forza, per la sua disperazione, coraggio alle sue paure, pietà alle sue miserie, dignità al suo dolore. Poi… LO AVEVO SMARRITO, avvolto dal buio dell’odio e dell’indifferenza, dalla morte del mondo, dalla solitudine dell’uomo e dagli incubi della notte che scendeva su Auschwitz. LO AVEVO SMARRITO… insieme al mio nome, diventato numero sulla carne bruciata, inciso nel cuore con l’inchiostro del male, e scolpito nella mente, dal peso delle mie lacrime… LO AVEVO SMARRITO… nella mia disperazione che cercava un pezzo di pane, coperta dagli insulti, le umiliazioni, gli sputi, resa invisibile dall’indifferenza, mentre mi aggiravo fra schiene ricurve e vite di morti senza memoria. HO RITROVATO DIO… mentre spingeva le mie paure al di là dei confini del male MI RESTITUIVA ALLA VITA, CON UNA NUOVA SPERANZA: IO ERO VIVA IN QUEL MONDO DI MORTI… DIO ERA LI’, che RACCOGLIEVA LE MIE MISERIE e SOLLEVAVA IL VELO DELLA MIA OSCURITA’. ERA LÌ, IMMENSO E “SCONFITTO”, DAVANTI ALLE MIE LACRIME.
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ELIE WIESEL (fu rinchiuso ad Auschwitz all’età di 15 anni.)
MAI DIMENTICHERO’ quella notte, la prima notte nel campo,
che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. MAI DIMENTICHERO’ quel fumo. MAI DIMENTICHERO’ i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. MAI DIMENTICHERO’ quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia fede. MAI DIMENTICHERO’ quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere. MAI DIMENTICHERO’ quegli istanti che ASSASSINARONO il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto MAI DIMENTICHERO‘ tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. MAI.
...RISONANZE: E NOI …DIMENTICHEREMO???!!!-———————————————————————————————————————————————————–DV 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it |
BENEDETTO XVI – Udienza generale 13 febbraio 2013
Penso alla figura di ETTY HILLESUM,
una giovane olandese di origine ebraica che morirà ad Auschwitz.
Inizialmente lontana da Dio, lo scopre guardando in profondità dentro se stessa e scrive:
“Un pozzo molto profondo è dentro di me. E Dio c’è in quel pozzo.
Talvolta mi riesce di raggiungerlo, più spesso pietra e sabbia lo coprono: allora Dio è sepolto.
Bisogna di nuovo che lo dissotterri” (Diario, 97).
Nella sua vita dispersa e inquieta,
ritrova Dio proprio in mezzo alla grande tragedia del Novecento, la Shoah.
Questa giovane fragile e insoddisfatta,
TRASFIGURATA DALLA FEDE, SI TRASFORMA IN UNA DONNA PIENA DI AMORE E DI PACE INTERIORE,
CAPACE DI AFFERMARE: “VIVO COSTANTEMENTE IN INTIMITA’ CON DIO”.