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PAPA FRANCESCO
PREGA L’IMMACOLATA E SI COMMUOVE…
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PAPA FRANCESCO, dopo avere pregato davanti all’immagine della Salus Populi Romani, è andato in piazza di Spagna per il tradizionale atto di venerazione ALL’IMMACOLATA
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“TI PORTO LE PREOCCUPAZIONI DELLE FAMIGLIE, dei padri e delle madri che spesso fanno fatica a far quadrare i bilanci di casa, e affrontano giorno per giorno piccole e grandi sfide per andare avanti”.
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HA POI INVOCATO MARIA PER I GIOVANI: “Ti raccomando specialmente i ragazzi che più hanno risentito della pandemia, perché piano piano riprendano a scuotere e spiegare le loro ali e ritrovino il gusto di VOLARE IN ALTO. Ti porto i sogni e le ansie dei GIOVANI, aperti al futuro ma frenati da una cultura RICCA DI COSE E POVERA DI VALORI, satura di INFORMAZIONI e carente nell’educare, SUADENTE NELL’ILLUDERE E SPIETATA NEL DELUDERE”
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“VERGINE IMMACOLATA, AVREI VOLUTO OGGI PORTARTI IL RINGRAZIAMENTO DEL POPOLO UCRAINO PER LA PACE CHE DA TEMPO CHIEDIAMO AL SIGNORE. INVECE DEVO ANCORA PRESENTARTI LA SUPPLICA dei bambini, degli anziani, dei padri e delle madri, dei giovani DI QUELLA TERRA MARTORIATA CHE SOFFRE TANTO“… ha pregato, COMMUOVENDOSI
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“MA IN REALTÀ’ NOI TUTTI SAPPIAMO CHE TU SEI CON LORO E CON TUTTI I SOFFERENTI, cosi’ come fosti accanto alla croce del tuo Figlio. GRAZIE, MADRE NOSTRA!”. “Guardando a te, che sei senza peccato, possiamo continuare a CREDERE E SPERARE CHE SULL’ODIO VINCA L’AMORE, SULLA MENZOGNA VINCA LA VERITA’,SULL’OFFESA VINCA IL PERDONO, SULLA GUERRA VINCA LA PACE. COSI’ SIA!”.
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POI, SEDUTO SULLA SEDIA A ROTELLE, PAPA FRANCESCO non ha rinunciato a salutare i malati e i disabili presenti in piazza di Spagna al termine del suo Atto di venerazione davanti alla statua dell’Immacolata.
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GRAZIE, SANTO PADRE... questa tua PREGHIERA ALL’IMMACOLATA, IRRORATA DALLE TUE LACRIME non la dimenticheremo… ci accompagnerà nei momenti belli e tristi della nostra vita...che ne dite, amici? ———————————————————————————————————————————————————————————————————————- ————-dv 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it
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LUIGI BRUNI – Avvenire, 4 luglio 2015
“C’era una volta un uomo di nome Giobbe.
Il Dio che Giobbe cercava, sperava, amava, però non è arrivato.
GLI INNOCENTI CONTINUANO A MORIRE,
I BAMBINI A SOFFRIRE,
il dolore dei POVERI ad essere quello più grande che la terra conosca.
Giobbe ci ha insegnato che se c’è un Dio della vita deve essere il Dio del non-ancora.
E che quindi può venire in qualsiasi momento, quando meno ce lo aspettiamo,
lasciandoci senza fiato.
VIENI!”