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LETTERA A CHI MANIFESTA… PER LA PACE. Matteo Zuppi giovedì 3 novembre 2022
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Sono contento che ti metti in marcia per la pace. Qualunque sia la tua età e condizione, permettimi di darti del “tu”. Le guerre iniziano sempre perché non si riesce più a parlarsi in modo amichevole……
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Come accadde ai fratelli di GIUSEPPE che provavano invidia verso Giuseppe, invece di gustare la gioia di averlo come fratello. Così Caino vide nel fratello Abele solo un nemico. Ti do del “tu” perché da fratelli siamo spaventati da un mondo sempre più violento. Alcuni diranno che manifestare è inutile, che ci sono problemi più grandi… Desidero dirti, chiunque tu sia – che invece è importante che tutti vedano quanto è grande la NOSTRA VOGLIA DI PACE. Noi non vogliamo la guerra. Ancora nel mondo ci sono posti in cui parlare di PACE È REATO e si viene arrestati! Grida la pace anche per loro!
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Quanti muoiono drammaticamente a causa della guerra. I morti non sono statistiche, ma persone. Non vogliamo abituarci a vedere immagini strazianti. Per questo chiediamo: “Aiuto! Stanno morendo! Facciamo qualcosa! La pace è un cammino in salita», sottolineava don Tonino Bello, che aggiungeva: «Occorre una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un dato, ma UNA CONQUISTA. Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno.
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Le strade della pace esistono davvero, perché il mondo non può vivere senza pace. Non aspettiamo una tragedia peggiore. Cerchiamo di percorrerle noi per primi, perché altri abbiamo il coraggio di farlo. Noi vogliamo dire che la pace è possibile, indispensabile, perché è come l’aria per respirare. E in questi mesi ne manca tanta.
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«Quante volte devono volare le palle di cannone prima che siano bandite per sempre? ». «Quante orecchie deve avere un uomo prima che possa sentire la gente piangere?». «Quante morti ci vorranno finché non lo saprà che troppe persone sono morte? ». «Quando sarà che l’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare? ». Io, te e tanti non vogliamo lutti peggiori, forse definitivi per il mondo, prima di fermare queste guerre, quella dell’Ucraina e tutti gli altri pezzi dell’unica guerra mondiale. Le morti sono già troppe per non capire! E se continua, non sarà sempre peggio?
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È la lezione che abbiamo imparato dalla pandemia. Non vogliamo dimenticarla. L’unica strada è quella di riscoprirci “FRATELLI TUTTI”. Fai bene a non portare nessuna bandiera, solo te stesso: Chiedere pace non significa dimenticare che c’è un aggressore e un aggredito e quindi riconoscere una responsabilità precisa. Papa Francesco con tanta insistenza ha chiesto di fermare la guerra. «CHIEDIAMO AL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE RUSSA, di fermare, questa spirale di violenza e di morte e chiediamo al PRESIDENTE DELL’UCRAINA PERCHÉ SIA APERTO A SERIE PROPOSTE DI PACE ».
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Dio, il cui nome è sempre quello della pace, liberi i cuori dall’odio e ispiri scelte di pace, soprattutto in chi ha la responsabilità di quanto sta accadendo. Nulla è perduto con la pace. L’uomo di pace è sempre benedetto e diventa una benedizione per gli altri. Ti abbraccio fraternamente. Matteo Zuppi presidente della Cei
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RISONANZE…SE POSSIAMO partecipiamo alla marcia della pace a cui ci invita così caldamente il Presidente della Cei ma …sicuramente possiamo e dobbiamo cercare di fare pace tra noi e quel fratello/sorella/collega di lavoro… con cui non… parliamo da tempo…Che ve ne pare, amici? dv. 333 88 90 862 sito: www.donvincenzoalesiani.it —————————————————————————————-
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