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- NO AL SUICIDIO ASSISTITO: I MALATI CHIEDONO CURE, NON MORTE Viviana Daloiso giovedì 4 agosto 2022
- IL LEADER RADICALE SI È AUTODENUNCIATO dopo aver accompagnato Elena a morire in Svizzera. DOPO 5 ANNI MARCO CAPPATO IERI È TORNATO dai carabinieri, per autodenunciare di avere accompagnato a morire in Svizzera, con il suicidio assistito, Elena, malata terminale di cancro. La caserma è la stessa in cui si era presentato dopo aver accompagnato in una clinica svizzera Fabo
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DA ALLORA QUALCOSA È CAMBIATO: CAPPATO RISCHIA FINO A 12 ANNI DI CARCERE per l’accusa di aiuto al suicidio perché la sentenza della Corte costituzionale, non contempla il caso di Elena. Elena, 69.enne aveva un cancro ai polmoni, ma non era sottoposta a trattamenti di sostegno vitale, come nei casi di “ Fabo”
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SEDUTA IN POLTRONA NELLA CASA DI MODENA, davanti al telegiornale, Claudia ha pianto martedì sera. S’è riconosciuta nel volto devastato di Elena, la signora di 69 anni che ha scelto di morire in Svizzera a causa della diagnosi infausta di tumore al polmone.
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ANCHE CLAUDIA È MALATA, AL PANCREAS. «So cosa vuol dire la strada per l’inferno – ripete ai volontari che si presentano a casa, ma la percorro». Spesso basta questa presenza di medici e volontari a domicilio, per affrontare un cammino difficile come quello di un cancro terminale. Spesso Le Famiglie ci dicono che quando arriviamo vedono i propri cari… SORRIDERE»
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“ A N T” È UN OSPEDALE SENZA MURI che ogni giorno cura gratuitamente a domicilio malati di tumore. Con il suo fondatore, Franco Pannuti, è stata tra i pionieri dell’assistenza sanitaria domiciliare non in corsia MA… NELLE CASE DELLE PERSONE:
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«LA SOLITUDINE È LA PRIMA MONTAGNA da scalare e la condizione che accomuna tutti questi pazienti, coi loro familiari: Hanno paura del dolore e… di non farcela»
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LE ARMI IN QUESTA BATTAGLIA in cui la morte è certa, si chiamano CURE PALLIATIVE…QUESTE, SÌ, SONO UN DIRITTO: in Italia le ha previste dal 2010 una legge tra le più innovative «Oggi su mezzo milione di persone che dovrebbero accedervi per vedersi assicurata una qualità di vita il più possibile alta nell’ultima parte della propria malattia, sono riservate al 25% del totale…
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IL PROBLEMA SONO LE RISORSE, QUELLE UMANE: «Scontiamo LA CARENZA DI MEDICI nel pubblico, nei Pronto soccorso, nell’assistenza domiciliare». Si dimentica aggiunge A. Scanni, primario del Fatebenefratelli di Milano che esiste IL DIRITTO ALLA SEDAZIONE PROFONDA nella fase terminale: QUESTA NON È EUTANASIA, permette di GOVERNARE IL DOLORE E OFFRE UNA TERMINALITÀ SERENA.
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RISONANZE: in un tema cosi delicato, questa conclusione mi sembra equilibrata e rassicurante per ciascuno di noi che, ogni tanto, diciamocelo, ci poniamo la domanda segreta: E QUANDO TOCCHERÀ A …ME? Signore GESU’ , MARIA, S. GIUSEPPE, statemi vicini… e se potete anche voi, amici cari .………………………………………………………………………….. donalesiani@gmail.com – sito: www.donvincenzoalesiani.it
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