DELLA REGOLA DI SAN BENEDETTO
- A) RICERCA DI DIO: BENEDETTO per il postulante, vuole che si veda <SE VERAMENTE CERCA DIO> (Rb.58,7). Significa che DIO DIVENTA IL CENTRO DI INTERESSE, per cui tutte le realta` sono polarizzate su di Lui. alla base di tale ricerca, C’E` L’INIZIATIVA DI DIO: CHE VIENE A CERCARE L’UOMO (“Dove Sei?”)
- L’INCARNAZIONE DI CRISTO e` AMORE PREVENIENTE DI DIO: “IL FIGLIO DELL’UOMO E` VENUTO A CERCARE” (Lc.19,10). NON SI PUO` ANDARE alla ricerca di Dio se non ci si e` accorti e non si e` convinti che LUI PER PRIMO E` VENUTO ALLA NOSTRA RICERCA.
- B) CENTRALITA’ DI CRISTO . CRISTO posto al di sopra e nel cuore di tutte le realta`: “NULLA, ASSOLUTAMENTE NULLA, ANTEPONGANO ALL’AMORE DI CRISTO” (RB.72,2); questo RAPPORTO PERSONALE CON CRISTO È IL VERO SENSO DELLA VITA MONASTICA…
- +PERSONE E COSE diventano segno della sua presenza : + L’ABATE tiene le VECI DI CRISTO” (RB.2,2);
- + AI FRATELLI malati “Si serva proprio Come A Cristo“ + NEGLI OSPITI “si adori CRISTO CHE IN ESSI VIENE ACCOLTO” (RB.53,1.7)
C) – PREGHIERA: Il monaco dedica alla preghiera la PARTE MIGLIORE DELLA SUA GIORNATA e deve tendere a diventare uomo di preghiera. Appare nella Regola la posizione importante che S. BENEDETTO assegna alla PREGHIERA LITURGICA COMUNITARIA, CHE EGLI CHIAMA “OPUS DEI”, opera di Dio per eccellenza. “NULLA ANTEPORRE ALL’OPERA DI DIO” (RB.43,3), E “NULLA ANTEPORRE ALL’AMORE DI CRISTO” (RB.4,21) SONO DUE ESPRESSIONI PARALLELE DI UN’UNICA CONVINZIONE; la liturgia e` lo spazio privilegiato dell’incontro con Cristo. La giornata monastica e` scandita dai vari momenti della lode divina che ritmano il fluire del tempo
- D) – ASCOLTO La dimensione preghiera in modo molto biblico e` espressa anche dalla categoria dell’ascolto, che e` un momento molto importante nella RB. Il monaco e` l’uomo dell’ascolto: “ASCOLTA, O FIGLIO”…1): CERCATO DA DIO (PROL.14) E CERCATORE DI DIO (RB.58,7), IL MONACO ASCOLTA CON ORECCHIO ATTENTO E MERAVIGLIATO (PROL.9) LA VOCE DEL SIGNORE CHE RISUONA NELLA S.SCRITTURA (Prol.8-13). La preghiera liturgica e` tutta intessuta di Parola di Dio. Preparazione e proseguimento della preghiera liturgica E della preghiera personale e` la lettura amorosa DELLA BIBBIA, NELLA “LECTIO DIVINA”
- SILENZIO: L‘ASCOLTO DI DIO ha come condizione il SILENZIO, sia esteriore, sia del cuore e della mente.
- RISONANZE: non dobbiamo diventare tutti… Benedettini ma la FESTA DI S. BENEDETTO, ci richiama questi grandi valori che stiamo dimenticando…CARI AMICI, quale di essi in particolare pensiamo di potere e dovere riscoprire ? …………………………………………………donalesiani@gmail.com
Sicuramente non siamo tutti chiamati ad essere benedettini, ma ad essere santi certamente lo siamo. Queste regole sono fondamentali per la vita dello spirito, non ne deve mancare nessuna. Silenzio, ascolto, meditazione, parola e liturgia non sono che un unica realtà, si compendiano e si completano a vicenda. Certo il primo è più importante punto è da chi partiamo, per chi compiamo, chi abbiamo incontrato e scelto come guida ai nostri passi. Sicuramente non sono chiamata al monachesimo inteso come lo si pratica nei conventi, ma io penso che anche un cuore possa diventare un convento quando questa relazione con Dio è viva e vitale.