MESSA CELEBRATA IN…MARE ?!? DECORO E RISPETTO PER I SACRAMENTI… EVITARE LA «SUPERFICIALITÀ»
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«RISCOPRIRE LA BELLEZZA DEI SIMBOLI LITURGICI»: è l’invito col quale la Chiesa di Milano prende posizione sulla Messa celebrata in mare da don Mattia B., un sacerdote milanese in Calabria con i suoi ragazzi. A far discutere era stata la scelta di ovviare a problemi logistici per la celebrazione della Messa domenicale improvvisando la scelta di un materassino come altare e con i partecipanti in costume da bagno, celebrante incluso.
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NEL RESOCONTO DEI FATTI «si coglie tutta la bellezza della esperienza vissuta da questi giovani, che hanno scelto il nostro territorio per impegnarsi nel volontariato e interrogarsi sul tema della legalità. Una scelta da apprezzare e essere grati.
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TUTTAVIA LE IMMAGINI DELLA LITURGIA circolate sui social rendono «necessario ricordare che la celebrazione eucaristica possiede un suo linguaggio particolare, fatto di gesti e simboli che, da parte dei cristiani e particolarmente dei MINISTRI ORDINATI, È GIUSTO RISPETTARE E VALORIZZARE, senza rinunciarvi con troppa superficialità». È noto che «in alcuni casi particolari, in occasione di ritiri, campi scuola, nei luoghi di vacanza, è anche possibile celebrare la Messa fuori dalla chiesa», ma «è necessario mantenere quel minimo di decoro e attenzione ai simboli richiesti dalla natura delle celebrazioni liturgiche».
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PERCHÉ NOI UMANI, SIAMO “ESSERI SIMBOLICI”: il corpo, l’abito, gli oggetti che usiamo sono veicoli di comunicazione. La liturgia è il momento in cui s’impiegano i simboli semplici ma eloquenti elaborati in tanti secoli di vita delle comunità cristiane per rendere accessibile un’esperienza: L’INCONTRO CON GESÙ RISORTO E IL “NOI” ECCLESIALE. Ecco perché è richiesta per la celebrazione anche una certa forma».
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A RICORDARLO È IL PAPA, nella RECENTE LETTERA APOSTOLICA «DESIDERIO DESIDERAVI» sulla «formazione liturgica del popolo di Dio» Ogni aspetto del celebrare va curato (spazio, tempo, gesti, parole, vesti, canto…) e ogni rubrica va osservata: basterebbe questa attenzione per evitare di derubare l’assemblea di ciò che le è dovuto, IL MISTERO PASQUALE celebrato nella modalità che la chiesa stabilisce.
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SE VENISSE A MANCARE LO STUPORE PER IL MISTERO PASQUALE , potremmo rischiare di essere impermeabili ALL’OCEANO DI GRAZIA che inonda ogni celebrazione. LO STUPORE è parte essenziale dell’atto liturgico …È LA MERAVIGLIA DI CHI SPERIMENTA LA GRAZIA E LA FORZA DELLA S. MESSA.
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CARI AMICI, RINGRAZIAMO IL SIGNORE PER L’IMMENSO DONO DELLA. MESSA … SIAMO CONTENTI DI COME VIENE CELEBRATA E VISSUTA NELLA NOSTRA COMUNITA’ ? IMPEGNIAMOCI A PARTECIPARVI OGNI VOLTA CON RINNOVATO RISPETTO, STUPORE E MERAVIGLIA… COSA CI DICONO QUESTE TRE “PAROLE” IMMENSE??? …………………………….donalesiani@gmail.com