DOMENICA 8 MAGGIO 2022 FESTA DELLA MAMMA !
- Cari Amici… nel contesto del MESE DI MAGGIO ci sta proprio bene la FESTA DELLA MAMMA… Ecco qualche pensiero sparso che offro come augurio grato a tutte le donne-madri-sorelle che il Signore mi ha fatto incontrare nella vita.
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DIO È PADRE E… MADRE: “Rallegratevi con Gerusalemme. Voi sarete allattati e portati in braccio, sulle ginocchia sarete accarezzati. Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore. Is 66,10
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GIOVANNI PAOLO I durante l’Angelus il 10 sett. 1978, disse: « Noi siamo oggetto, da parte di Dio, di un amore intramontabile: DIO È PAPÀ, PIÙ ANCORA È MADRE»
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REMBRANDT: nel suo dipinto più famoso( il ritorno del Figliol prodigo) le mani del Padre sono una maschile e l’altra femminile a significare che DIO È PADRE E… MADRE
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MARIA, CUORE DI MADRE: Nell’orizzonte cristiano “la donna-madre” per eccellenza è Maria. A Lei, Gesù affidò ciascuno di noi, perché ci custodisse come MADRE:“DONNA, ECCO IL TUO FIGLIO” Allora in questa festa della mamma vorrei riposare, sereno, nel ricordo del volto dolce di mia madre e nella contemplazione del CUORE DI MARIA.
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CUORE DISPONIBILE: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. (Lc.1,38)
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CUORE CONTEMPLATIVO: Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore ( Lc. 2,19)
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CUORE SOLLECITO: Maria si mise in viaggio verso la montagna (Lc.1,39)
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CUORE PIENO DI SPIRITO SANTO: Tutti erano assidui e concordi nella preghiera, con Maria, la madre di Gesù… Ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo. (Atti 1,14; 2,4)
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NEL RICORDO DI S. G. PAOLO II rileggiamo con gratitudine qualche pensiero della “LETTERA ALLE DONNE”:
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“Grazie a te, donna-madre che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica.
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Grazie a te, donna-sposa che unisci il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono
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“Grazie a te, donna-madre che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di una esperienza unica…
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Grazie a te, donna-figlia -sorella che porti nel nucleo familiare e nella vita sociale le ricchezze della tua sensibilità
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Grazie a te, donna-consacrata che sull’esempio della madre di Cristo, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio
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Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna!
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DON ORIONE: ELOGIO DI SUA MADRE: Quella povera vecchia contadina di mia madre si alzava alle 3 di notte e via a lavorare, e s’industriava…faceva da donna e, con i suoi figli, sapeva fare anche da uomo, perché nostro padre era lontano, a lavorare: batteva il falcetto per fare l’erba, lo affilava essa, senza portarlo all’arrotino; Non correva a comperare, se proprio non poteva farne a meno; quando è morta, le abbiamo messo il suo vestito da sposa, dopo 51 anni che si era sposata: se l’era fatto tingere in nero, e faceva ancora la sua bella figura, era il suo vestito più bello! ( 36)
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RICORDANDO LE NOSTRE MAMME CHE SONO GIÀ CON GESÙ ( la mia da 53 anni!) e stanno intercedendo per noi… ecco una toccante poesia di…
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UNGARETTI: LA MADRE
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E il cuore quando d’un ultimo battito– Avrà fatto cadere il muro d’ombra, Per condurmi, Madre, sino al Signore, Come una volta mi darai la mano. In ginocchio, decisa, Sarai una statua di fronte all’Eterno, Come già ti vedeva Quando eri ancora in vita. Alzerai tremante le vecchie braccia, Come quando spirasti Dicendo: Mio Dio, eccomi. E solo quando m’avrà perdonato, Ti verrà desiderio di guardarmi. Ricorderai d’avermi atteso tanto, E avrai negli occhi un rapido sospiro
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E proprio per finire (non si finirebbe mai…) anche una poesia in romanesco di Trilussa. e un canto di Beniamino Gigli che ha fatto piangere di commozione tante …nonne di oggi!
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N’ A V E M A R I A
Quand’ero ragazzino, mamma mia me diceva: “Ricordati fijolo, quando te senti veramente solo tu prova a recità ‘n’ Ave Maria l’anima tua da sola spicca er volo e se solleva, come pe’ maggia”. Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato; da un pezzo s’è addormita la vecchietta, ma quer consijo nun l’ho mai scordato. Come me sento veramente solo, io prego la Madonna benedetta e l’anima da sola pija er volo! -
BENIAMINO GIGLI : MAMMA, SON TANTO FELICE perché ritorno da te. La mia canzone ti dice ch’è il più bel sogno per me! Mamma son tanto felice… Viver lontano perché? Mamma, solo per te la mia canzone vola, mamma, sarai con me, tu non sarai più sola! Quanto ti voglio bene! Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuore forse non s’usano più, mamma! ma la canzone mia più bella sei tu! Sei tu la vita e per la vita non ti lascio mai più! +++++++++++++++++++++
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E… questa sera meditiamo il quinto mistero della gioia: TRE GIORNI-PIANGENDO * LA VERGIN CERCÒ, – FINCHÈ LÀ NEL TEMPIO * GESÙ RITROVÒ-. (AVE)
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DON ORIONE …ci vuole una generosità non comune, una generosità grande Fondata nel nostro Dio. Il nostro carattere deve essere ardente, leale, retto, magnanimo, ma tenero insieme e vivificato dalla carità del Signore, sino alla consumazione di noi, generosissimamente!
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Quale pensi sia il “REGALO – GESTO D’AMORE” che la mamma gradirebbe di più…? ——————–donalesiani@gmail.com
Caro Don L. ORIONE. Sono molto debitrice con te. Ti debbo dire un grande ” GRAZIE”. Dal luogo dove la bontà di DIO e la tua instancabile “CARITA’ ” ti hanno posto, continua a proteggere i tuoi figli. Non stancarti di benedire le loro intuizioni a scopo di bene per coloro che soffrono, nell’anima e nel corpo. Non permettere che nessuno si perda ma, fedeli all’amore per la povertà e l’incondizionata devozione a MARIA, tutti raggiungano il cielo, con te, a godere la visione LUMINOSA e MISERICORDIOSA di DIO. AMEN.
…Quale pensi sia il “REGALO – GESTO D’AMORE” che la mamma gradirebbe di più…? ——————–
Penso che “IL REGALO – GESTO sia quello DI AMORE ININTERROTTO,
diramato in tanti piccoli ma grandi gesti riassunti in quell’unico gesto d’amore
che “non se la cava” con il regaluccio per la festa dela mamma…
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LA MADRE – Pablo Neruda
La madre, ecco che arriva con zoccoli di legno.
Ieri soffiò il vento del polo, si sfondaronoi tetti,
crollarono i muri e i ponti,
l’intera notte ringhiò coi suoi puma,
ed ora, nel mattino del sole freddo, arriva mia madre,
dolce come la timida freschezza del sole delle terre tempestose,
lanternina minuta che si spegne
e si riaccende
perché tutti distinguano il sentiero.
Oh, dolce madre
– mai ho potuto dire matrigna -,
la mia bocca trema a definirti,
perché appena fui in grado di capire
vidi la bontà vestita di poveri stracci scuri,
la santità più utile: quella della farina e dell’acqua,
e questo fosti. la vita ti fece pane
e lì ti consumammo nei lunghi inverni desolati
con la pioggia che grondava dentro la casa
e la tua ubiqua umiltà
che sgranava l’aspro cereale della miseria
come se tu andassi spartendo un fiume di diamanti.
Ahi, mamma, come avrei potuto vivere senza ricordarti ad ogni mio istante?
Non è possibile.
Io porto il tuo Marverde nel mio sangue,
il cognome del pane spartito,
di quelle dolci mani che ritagliarono da un sacco di farina
le brachette della mia infanzia,
di lei che cucinò, stirò, lavò, seminò, calmò la febbre.
E, quando ebbe fatto tutto
e ormai potevo reggermi in piedi saldamente,
si ritirò, cortese, schiva, nella piccola bara
dove rimase in ozio per la prima volta
sotto la dura pioggia di Temuco.