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- NATALIA, PROFUGA UCRAINA, porta in Italia i due figli ma… MUORE ALL’ARRIVO
- … Era partita mercoledì in pullman da Leopoli coi due figli piccoli. Nella capitale, ieri mattina, appena scesa alla stazione Ostiense, il suo cuore si è fermato
- NATALIA, 46 anni, non era felice, non poteva esserlo, il marito è rimasto lì a combattere, lei aveva dovuto lasciare tutto, però almeno aveva smesso d’avere paura per i suoi figli, che era riuscita a portare in salvo (una bambina e un bambino di anni dieci e undici) e non era poco, in tutto quel dolore e quella morte dietro l’angolo. Loro quattro vivevano a Kremenchuck, centro industriale ma lei e i bambini erano scappati quando anche lì la guerra ha cominciato a mordere e terrorizzare. Avevano raggiunto Leopoli, poi, mercoledì scorso, erano partiti sul pullman che li avrebbe portati a ROMA
- UN VIAGGIO LUNGO, PERICOLOSO, pesante, quasi trenta ore, ma gli ucraini arrivati qui raccontano tutti che «non c’è alternativa». Natalia Kretova aveva fatto amicizia con una suora, che organizza regolarmente torpedoni per strappare alle bombe donne e bimbi attraverso corridoi umanitari.
- IERI MATTINA il suo pullman è arrivato nella Capitale alle 7.30. Nel piazzale alla stazione Ostiense. Neanche fa troppo freddo, poco traffico. Tutti sono scesi, Natalia saluta con la mano i compagni di viaggio e chi li aspettava, qualche istante, sente un dolore violento al torace, sviene, cade... I SUOI BAMBINI, GIÀ SFINITI, SONO ATTERRITI, SI TENGONO PER MANO, PIANGONO, i soccorsi arrivano quasi subito, il cuore è fermo, provano in ogni modo, non riescono a farlo battere di nuovo. Meno di un quarto d’ora più tardi, quei bambini urlano, chi altro era sul pullman è sconvolto, Natalia non s’è più svegliata. Muore. Ci sono auto della Polizia, gli agenti avevano tentato di rianimarla, cominciano ad ascoltare i passeggeri, a cercare di capire come possa essersene andata proprio appena in salvo.
- LA RELIGIOSA SPIEGA che Natalia era fuggita per venire qui, senza avere parenti o conoscenti che potessero ospitarla, perciò la religiosa si era offerta di accoglierla nella sua struttura, dove sono comunque stati portati i due bambini. Vengono subito anche aperti i pochi bagagli della donna, per cercare qualcosa che potesse aiutare o almeno spiegare, vi si trovano alcuni farmaci che le erano necessari per curare l’ipertensione (perciò la causa della morte che appare più verosimile è l’infarto). L’équipe sanitaria ha provato a rianimarla, ma tutti i tentativi sono stati vani». Così «alla famiglia della signora e a tutta la comunità ucraina vanno le più sentite condoglianze da parte di tutta l’Azienda». Pino C. sabato 19 marzo 2022
- RISONANZE: Signore, perché tanto dolore innocente? NON CAPIAMO ma ti preghiamo: accogli tra le tue braccia questa mamma e conforta i bambini che piangono e non hanno più la mamma ——————————————————————–donalesiani@gmail.com
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